Qoelet 4

DIODATI	JERUSALEM
1 MA di nuovo io ho vedute tutte le oppressioni che si fanno sotto il sole; ed ecco, le lagrime degli oppressati i quali non hanno alcun consolatore, nè forza da potere scampar dalle mani de’ loro oppressatori; non hanno, dico, alcun consolatore.	1 Je regarde encore toute l'oppression qui se commet sous le soleil: Voici les larmes des opprimés,et ils n'ont pas de consolateur; et la force du côté des oppresseurs, et ils n'ont pas de consolateur.
2 Onde io pregio i morti, che già son morti, più che i viventi, che sono in vita fino ad ora.	2 Alors je félicite les morts qui sont déjà morts plutôt que les vivants qui sont encore vivants.
3 Anzi più felice che gli uni, e che gli altri, giudico colui che fino ad ora non è stato; il qual non ha vedute le opere malvage che si fanno sotto il sole	3 Et plus heureux que tous les deux est celui qui ne vit pas encore et ne voit pas l'iniquité qui secommet sous le soleil.
4 Oltre a ciò, ho veduto che in ogni fatica, ed in ogni opera ben fatta, l’uomo è invidiato dal suo prossimo. Ciò ancora è vanità, e tormento di spirito.	4 Et je vois que tout travail et toute réussite n'est que jalousie de l'un pour l'autre: cela est vanité etpoursuite de vent!
5 Lo stolto piega le mani, e mangia la sua carne, dicendo:	5 L'insensé se croise les bras et se dévore lui-même.
6 Meglio è una menata con riposo, che amendue i pugni pieni con travaglio, e con tormento di spirito	6 Mieux vaut une poignée de repos que deux poignées de travail à poursuivre le vent.
7 Ma di nuovo ho veduta un’altra vanità sotto il sole.	7 Je vois encore une autre vanité sous le soleil:
8 Vi è tale, che è solo, e non ha alcun secondo; ed anche non ha figliuoli, nè fratello, e pure egli si affatica senza fine, ed anche l’occhio suo non è giammai sazio di ricchezze; e non pensa: Per chi mi affatico, e privo la mia persona di bene? Questo ancora è vanità, ed un mal affare.	8 soit quelqu'un de seul qui n'a pas de second, pas de fils ni de frère; il n'y a pas de limite à toute sabesogne, et ses yeux ne sont pas rassasiés de richesses: "Pour qui donc est-ce que je travaille et me prive debonheur?" Cela aussi est vanité, et c'est une mauvaise besogne.
9 Due valgono meglio che un solo; conciossiachè essi abbiano un buon premio della lor fatica.	9 Mieux vaut être deux que seul, car ainsi le travail donne bon profit.
10 Perciocchè, se l’uno cade, l’altro rileva il suo compagno; ma guai a chi è solo! perciocchè se cade, non vi è alcun secondo per rilevarlo.	10 En cas de chute, l'un relève l'autre; mais qu'en est-il de celui qui tombe sans personne pour lerelever?
11 Oltre a ciò, se due dormono insieme, si riscalderanno; ma un solo come potrà egli riscaldarsi?	11 Et si l'on couche à deux, on se réchauffe, mais seul, comment avoir chaud?
12 E se alcuno fa forza all’uno, i due gli resisteranno; anche il cordone a tre fili non si rompe prestamente	12 Là où un homme seul est renversé, deux résistent, et le fil triple ne rompt pas facilement.
13 Meglio vale il fanciullo povero e savio, che il re vecchio e stolto, il qual non sa più essere ammonito.	13 Mieux vaut un enfant pauvre et sage qu'un roi vieux et insensé qui ne sait plus prendre conseil.
14 Perciocchè tale esce di carcere, per regnare; tale altresì, che è nato nel suo reame, diventa povero.	14 Même s'il est sorti de prison pour régner, et même s'il est né mendiant dans le royaume,
15 Io ho veduto che tutti i viventi sotto il sole vanno col fanciullo, che è la seconda persona, che ha da succedere al re.	15 je vois tous les vivants qui vont sous le soleil être avec l'enfant, le second, l'usurpateur,
16 Tutto il popolo senza fine va con lui, come aveano fatto tutti coloro che erano stati davanti a loro; quelli eziandio che verranno appresso, non si rallegreranno di lui. Certo, questo ancora è vanità, e tormento di spirito	16 et c'est d'une foule sans fin qu'il se trouve à la tête. Mais ceux qui viennent après ne s'enréjouiront pas, car cela aussi est vanité et recherche de vent.
	17 Prends garde à tes pas quand tu vas à la Maison de Dieu: approcher pour écouter vaut mieuxque le sacrifice offert par les insensés, mais ils ne savent pas qu'ils font le mal.