Scrutatio

Venerdi, 10 maggio 2024 - San Giobbe ( Letture di oggi)

Proverbi 5


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DIODATIBIBBIA MARTINI
1 Figliuol mio, attendi alla mia sapienza, Inchina il tuo orecchio al mio intendimento;1 Figliuol mio, sta attento alla sapienza, che io ti insegno, e porgi l'orecchio alla mia prudenza.
2 Acciocchè tu osservi gli avvedimenti, E che le tue labbra conservino la scienza.2 Onde tu custodisca i miei concetti, e le tue labbra ritengano la disciplina. Non credere alle false lusinghe della donna:
3 Perciocchè le labbra della donna straniera stillano favi di miele. E il suo palato è più dolce che olio;3 Perocché le labbra della meretrice stillano miele, e molti più dell'olio sono le sue parole:
4 Ma il fine di essa è amaro come assenzio, Acuto come una spada a due tagli.4 Ma alla fine la troverai amara come l'assenzio, e trinciante come una spada a due tagli.
5 I suoi piedi scendono alla morte; I suoi passi fanno capo all’inferno.5 I piedi di lei si stradano verso la morte, e i suoi passi per termine hanno l'inferno.
6 I suoi sentieri sono vaganti, senza che essa sappia ove va, Perchè non considera attentamente la via della vita.6 Ella non batte la via della vita, i suoi andamenti sono instabili, e incom prensibili.
7 Ora dunque, figliuoli, ascoltatemi, E non vi dipartite da’ detti della mia bocca.7 Adesso pertanto, figliuol mio, ascoltami, e non recedere dalle parole della mia bocca.
8 Allontana la tua via da essa, E non accostarti all’uscio della sua casa;8 Vanne lungi da lei co' tuoi passi, e non appressarti alle porte della sua casa.
9 Che talora tu non dia il tuo onore agli stranieri, E gli anni tuoi al crudele;9 Affinchè tu non dia l'onor tuo a gente straniera, e gli anni tuoi ad una crudele:
10 Che talora i forestieri non si sazino delle tue facoltà; E che le tue fatiche non vadano nella casa dello strano;10 Se non vuoi, che delle tue facoltà si empiano gli estranei, e le tue fatiche vadano a finire in casa d'altri.
11 E che tu non gema alla fine, Quando la tua carne ed il tuo corpo saranno consumati;11 Onde abbi tu da sospirare alla fine, allorché averai consunte le carni tue, e il tuo corpo,
12 E non dica: Come ebbi io in odio l’ammaestramento? E come rigettò il mio cuore la correzione?12 Ed abbi a dire: Perché ebbi io in odio la disciplina, e non si arrendè alle riprensioni il mio cuore,
13 E come non ascoltai la voce di quelli che mi ammaestravano, E non inchinai il mio orecchio a quelli che m’insegnavano?13 Ed io non ascoltai la voce di quelli, che mi ammonivano, e non diedi retta ai maestri?
14 Quasi che sono stato in ogni male, In mezzo della raunanza e della congregazione14 Son quasi ingolfato in ogni sorta di male in mezzo alla Chiesa, e alla Sinagoga.
15 Bevi delle acque della tua cisterna, E de’ ruscelli di mezzo della tua fonte.15 Bevi l'acqua di tua cisterna, e le acque vive del tuo pozzo:
16 Spandansi le tue fonti fuori, Ed i ruscelli delle tue acque per le piazze.16 Si diramino le tue fonti al di fuori, e le tue acque si spandano per le piazze.
17 Sieno quelle acque a te solo, E a niuno strano teco.17 Siine tu solo il padrone, e non ne entrino a parte con te gli stranieri.
18 Sia la tua fonte benedetta; E rallegrati della moglie della tua giovanezza.18 Benedetta sia la tua vena, e lieto vivi colla moglie sposata da te in tua giovinezza:
19 Siati ella una cerva amorosa, ed una cavriuola graziosa; Inebbrinti le sue mammelle in ogni tempo; Sii del continuo invaghito del suo amore.19 Sia ella carissima come corvetta, e grata come un piccolo cervo: ti esilari l'amor di lei in ogni stagione, e nell'affetto di lei riponi sempre la tua contentezza.
20 E perchè, figliuol mio, t’invaghiresti della straniera, Ed abbracceresti il seno della forestiera?20 Per qual motivo, o figliuol mio ti lascerai sedurre da una estranea, e riposerai in seno ad un'altra?
21 Conciossiachè le vie dell’uomo sieno davanti agli occhi del Signore, E ch’egli consideri tutti i suoi sentieri.21 Il Signore sta osservando le vie dell'uomo, e nota tutti i suoi passi.
22 Le iniquità dell’empio lo prenderanno, Ed egli sarà ritenuto con le funi del suo peccato.22 Dalle sue iniquità, riman preso l'empio, e stretto dalle funi de' suoi peccati.
23 Egli morrà per mancamento di correzione; E andrà errando per la molta sua pazzia23 Egli morrà, perché non ha abbracciato la disciplina, e dalla sua molta stoltezza si troverà ingannato.