SCRUTATIO

Mercoledi, 15 ottobre 2025 - Santa Teresa d´Avila ( Letture di oggi)

Giobbe 24


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DIODATIBiblia Tysiąclecia
1 Perchè non dirassi che i tempi sono occultati dall’Onnipotente, E che quelli che lo conoscono, non veggono i suoi giorni?1 Czemu Wszechmocny nie ustala terminów, a najbliżsi nie znają dni Jego?
2 Gli empi muovono i termini, Rapiscono le gregge, e le pasturano;2 Nieprawi przesuwają granice, trzodę kradną z pasterzem,
3 Menano via l’asino degli orfani; Prendono in pegno il bue della vedova;3 osła zajmują sierotom i wołu wdowie zabierają w zastaw.
4 Fanno torcere i bisognosi dalla via, I poveri della terra si nascondono tutti.4 Ubogich usuwa się z drogi, biedni się wszyscy chowają
5 Ecco, son simili ad asini salvatici nel deserto: Escono al lor mestiere, si levano la mattina per andare alla preda; La campagna è il lor pane, per li lor fantini.5 niby osły na pustkowiu. Wychodzą, by szukać pracy, żywności szukają do wieczora, pożywienia dla dzieci.
6 Mietono il campo, E vendemmiano la vigna che non è loro.6 W polu żniwują po nocy, męczą się w winnicy bogacza,
7 Fanno passar la notte agl’ignudi senza vestimenti, Sì che non hanno con che coprirsi al freddo.7 nocują nago, bez odzienia, nie mają okrycia na mrozie,
8 Sono bagnati dalle acque che traboccano da’ monti; E per mancamento di ricetto, abbracciano i sassi.8 gdy burza ich w górach zaskoczy, do skały bezdomni się tulą.
9 Rapiscono l’orfano dalla poppa, E prendono pegno dal povero.9 Sieroty odrywa się od piersi i w zastaw zdziera się suknię.
10 Fanno andar gl’ignudi senza vestimenti; E quelli che portano loro le manelle delle biade soffrono fame.10 Nago chodzą, bez odzienia. Głodni dźwigają kłosy.
11 Quelli che spremono loro l’olio intra i lor muri, E quelli che calcano ne’ torcoli soffrono sete.11 Wśród murów się męczą w południe, choć depczą tłocznie - spragnieni.
12 Gli uomini gemono dalla città E l’anima de’ feriti a morte sclama; E pure Iddio non appone loro alcun fallo12 Jęcząc, umierają w mieście, ranni wołają: Ratunku! - a Bóg nie słyszy wołania.
13 Essi son di quelli che son ribelli alla luce, Non conoscono le sue vie, E non si fermano ne’ suoi sentieri.13 Inni nie cierpią światła, nie chcą uznać Jego dróg, na ścieżkach Jego nie trwają.
14 Il micidiale si leva allo schiarir del dì Uccide il povero, e il bisognoso; E poi la notte opera da ladro.14 Morderca nie wstaje za dnia, by zabić biedaka, nędzarza, lecz chodzi po nocy jak złodziej.
15 Parimente l’occhio dell’adultero osserva la sera, Dicendo: L’occhio di alcuno non mi scorgerà; E si nasconde la faccia.15 Czeka na mrok cudzołożnik, mówi: Mnie oko nie dojrzy, mrok jest zasłoną dla twarzy.
16 Di notte sconficcano le case, Che si aveano segnate di giorno; Non conoscono la luce,16 O zmroku do mieszkań się włamią, za dnia dom szczelnie zamknięty, światła oni nie cierpią.
17 Perciocchè la mattina è ad essi tutti ombra di morte; Se alcuno li riconosce, hanno spaventi dell’ombra della morte17 Mrokiem zda się im dojrzany poranek, przywykli do grozy nocy.
18 Fuggono leggermente, come in su le acque; La lor parte è maledetta nella terra, Non riguardano alla via delle vigne.
19 La secchezza e il caldo involano le acque della neve; Così il sepolcro invola quelli che hanno peccato.
20 La matrice li dimentica, I vermini son loro dolci, Non son più ricordati; Anzi i perversi son rotti come un legno.
21 E benchè tormentino la sterile che non partorisce, E non facciano alcun bene alla vedova;
22 E traggano giù i possenti con la lor forza; E, quando si levano, altri non si assicuri della vita;
23 Pur nondimeno Iddio dà loro a che potersi sicuramente appoggiare, E gli occhi suoi sono sopra le lor vie.
24 Per un poco di tempo sono innalzati, poi non son più; Sono abbattuti, e trapassano come tutti gli altri, E son ricisi come la sommità d’una spiga.
25 Se ora egli non è così, chi mi dimentirà, E metterà al niente il mio ragionamento?