Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Genesi 50


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1E GIUSEPPE, gittatosi sopra la faccia di suo padre, pianse sopra lui, e lo baciò.2Poi comandò a’ suoi servitori medici, che imbalsamassero suo padre. E i medici imbalsamarono Israele.3E quaranta giorni intieri furono posti ad imbalsamarlo; perciocchè tanto tempo appunto si metteva ad imbalsamar coloro che s’imbalsamavano; e gli Egizj lo piansero per settanta giorni.4E, dopo che furono passati i giorni del pianto che si fece per lui, Giuseppe parlò alla famiglia di Faraone, dicendo: Deh! se io ho trovata grazia appo voi, parlate, vi prego, a Faraone, e ditegli:5Che mio padre mi ha fatto giurare, dicendo: Ecco, io mi muoio; seppelliscimi nella mia sepoltura, la quale io mi ho cavata nel paese di Canaan. Deh! lascia ora dunque che io vada a seppellire mio padre; poi ritornerò.6E Faraone disse: Va’, seppellisci tuo padre, come egli ti ha fatto giurare7Giuseppe adunque salì, per seppellir suo padre; e con lui andarono tutti gli anziani della casa di Faraone, servitori di esso, e tutti gli anziani del paese di Egitto;8e tutta la famiglia di Giuseppe, e i suoi fratelli, e la famiglia di suo padre; sol lasciarono nella contrada di Gosen le lor famiglie, e le lor gregge, e i loro armenti.9Con lui andarono eziandio carri e cavalieri; talchè lo stuolo fu grandissimo.10E, come furono giunti all’aia di Atad, che era di là dal Giordano, fecero quivi un grande e molto grave lamento. E Giuseppe fece cordoglio di suo padre per sette giorni.11Or i Cananei, abitanti di quel paese, veggendo il cordoglio che si faceva nell’aia di Atad, dissero: Quest’è un duolo grave agli Egizj: perciò fu posto nome a quell’aia, Abel-Misraim, ch’è di là dal Giordano.12E i figliuoli di Giacobbe gli fecero come egli avea lor comandato.13E lo portarono nel paese di Canaan, e lo seppellirono nella spelonca del campo di Macpela, dirimpetto a Mamre, la quale Abrahamo avea comperata, insieme col campo, da Efron Hitteo, per possession di sepoltura.14E Giuseppe, dopo ch’ebbe seppellito suo padre, se ne ritornò in Egitto, co’ suoi fratelli, e con tutti coloro che erano andati con lui, per seppellir suo padre15Or i fratelli di Giuseppe, veggendo che il padre loro era morto, dissero: Forse Giuseppe ci porterà odio, e nimistà, e non mancherà di renderci tutto il male che gli abbiam fatto.16Laonde commisero ad alcuni di andare a Giuseppe, per dirgli; Tuo padre, avanti che morisse, ordinò, e disse:17Dite così a Giuseppe: Perdona, ti prego, ora a’ tuoi fratelli il lor misfatto, e il lor peccato; conciossiachè essi ti abbiano fatto del male. Deh! perdona dunque ora a’ servitori dell’Iddio di tuo padre il lor misfatto. E Giuseppe pianse, quando coloro gli parlarono.18I suoi fratelli andarono eziandio a lui; e, gittatisi in terra davanti a lui, gli dissero: Eccociti per servi.19Ma Giuseppe disse loro: Non temiate; perciocchè, sono io in luogo di Dio?20Voi certo avevate pensato del male contro a me; ma Iddio ha pensato di convertir quel male in bene, per far ciò che oggi appare, per conservare in vita una gran gente.21Ora dunque, non temiate; io sostenterò voi, e le vostre famiglie. Così li consolò, e li riconfortò22E Giuseppe dimorò in Egitto, con la famiglia di suo padre, e visse centodieci anni.23E vide ad Efraim figliuoli della terza generazione; i figliuoli di Machir, figliuolo di Manasse, nacquero anch’essi, e furono allevati sopra le ginocchia di Giuseppe.24E Giuseppe disse a’ suoi fratelli: Tosto morrò, e Iddio per certo vi visiterà, e vi farà salire fuor di questo paese, nel paese il quale egli giurò ad Abrahamo, a Isacco, e a Giacobbe.25E Giuseppe fece giurare i figliuoli d’Israele, dicendo: Iddio per certo vi visiterà; allora trasportate di qui le mie ossa.26Poi Giuseppe morì, essendo di età di centodieci anni; e fu imbalsamato, e posto in un cataletto in Egitto