Scrutatio

Lunedi, 19 maggio 2025 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Eclesiástico/Ben Sirá 38


font
BIBLIABIBBIA VOLGARE
1 Da al médico, por sus servicios, los honores que merece,
que también a él le creó el Señor.
1 Onora il medico per la necessitade; certo Iddio il creoe.
2 Pues del Altísimo viene la curación,
como una dádiva que del rey se recibe.
2 Ogni medicina è da Dio, e dal re riceverà dono.
3 La ciencia del médico realza su cabeza,
y ante los grandes es admirado.
3 La disciplina del medico, esaltoe il capo del medico, e nel cospetto de' grandi uomini fia laudato.
4 El Señor puso en la tierra medicinas,
el varón prudente no las desdeña.
4 L' Altissimo creoe le medicine di terra, e il savio uomo non averà quelle medicine in orrore.
5 ¿No fue el agua endulzada con un leño
para que se conociera su virtud?
5 Or non è l'acqua amara fatta dolce dal legno?
6 El mismo dio a los hombres la ciencia
para que se gloriaran en sus maravillas.
6 E fu data al conoscimento delli uomini la virtude delle medicine (di quelle cose s' appartiene); e l' Altissimo diede la scienza alli uomini, per essere onorato nelle sue maraviglie.
7 Con ellas cura él y quita el sufrimiento,
con ellas el farmacéutico hace mixturas.
7 Con queste cose il medico mitiga la doglia, e l' unguentario farà (d' esse) unguenti di soavitade, e comporranne unzioni di sanitade; e non si finiranno l' opere sue.
8 Así nunca se acaban sus obras,
y de él viene la paz sobre la haz de la tierra.
8 La pace di Dio sopra la faccia della terra.
9 Hijo, en tu enfermedad, no seas negligente,
sino ruega al Señor, que él te curará.
9 Figliuolo, nella tua infermitade non dispregiare te medesimo; ma adora Iddio, acciò ch' egli ti guarisca.
10 Aparta las faltas, endereza tus manos,
y de todo pecado purifica el corazón.
10 Partiti dal peccato, e dirizza le tue mani, e monda il cuore tuo da ogni peccato.
11 Ofrece incienso y memorial de flor de harina,
haz pingües ofrendas según tus medios.
11 Dà soavitade e memoria di oblazione, e ingrassa l'offerta, e dà luogo al medico;
12 Recurre luego al médico, pues el Señor le creó también a él,
que no se aparte de tu lado, pues de él has menester.
12 però che Iddio il creoe; e non si parta da te, però che le opere sue sono necessarie.
13 Hay momentos en que en su mano está la solución,
13 Egli è tempo, che tu corri nelle mani loro.
14 pues ellos también al Señor suplicarán
que les ponga en buen camino hacia el alivio
y hacia la curación para salvar tu vida.
14 E loro pregheranno Iddio, che ti dirizzi il riposo loro, e la sanitade (tua) per la loro conversazione (teco).
15 El que peca delante de su Hacedor
¡caiga en manos del médico!
15 Chi pecca nel cospetto di colui che il fece, caderae nelle mani del medico.
16 Hijo, por un muerto lágrimas derrama,
como quien sufre cruelmente, entona la lamentación;
según el ceremonial entierra su cadáver
y no seas negligente con su sepultura.
16 Figliuolo, produci lacrime verso il morto, e sì come tu avessi infermitade comincia a piangere; e secondo la condizione cuopri il corpo di colui, e non disprezzare la sua sepoltura.
17 Llora amargamente, date fuertes golpes de pecho,
haz el duelo según su dignidad,
un día o dos, para evitar murmullos;
después, consuélate de la tristeza.
17 Per lo suo partimento amaramente porta il dolore di colui uno die, e consòlati per la tristizia.
18 Porque de la tristeza sale la muerte,
la tristeza del corazón enerva las fuerzas.
18 E fa pianto, secondo il merito suo, uno die o due, per rimuover la mormorazione.
19 En la adversidad permanece también la tristeza,
una vida de miseria va contra el corazón.
19 Dalla tristizia viene tosto la morte, (e impedisce) e cuopre la virtù (vitale); e la tristizia del cuore ripiega la testa dell' uomo.
20 No des tu corazón a la tristeza,
evítala acordándote del fin.
20 La tristizia dimora nel ricusamento della consolazione; e la sostanza del povero sì è secondo il cuore suo.
21 No lo olvides: no hay retorno,
a él no le aprovechará, y te harás daño a ti mismo.
21 Non darai in tristizia il cuore tuo; ma cacciala da te, e stiati a mente del fine.
22 «Recuerda mi sentencia, que será también la tuya:
a mí ayer, a ti te toca hoy».
22 E non lo ti dimenticare; però che non deve ritornare chi muore; e a costui non gioveresti niente, e te medesimo peggioreresti.
23 Cuando un muerto reposa, deja en paz su memoria,
consuélate de él, porque su espíritu ha partido.
23 Ricorditi della sentenza mia; però che così sarà di te; a me fu jeri, e a te fia oggi.
24 La sabiduría del escriba se adquiere en los ratos de sosiego,
el que se libera de negocios se hará sabio.
24 (Al fine) fa riposare la memoria del morto nel riposo suo; e consola lui nello suscitamento della sua anima.
25 ¿Cómo va a hacerse sabio el que empuña el arado,
y se gloría de tener por lanza el aguijón,
el que conduce bueyes, los arrea en sus trabajos
y no sabe hablar más que de novillos?
25 Nota la sapienza nel tempo che tu starai in ozio; e chi scema nell' operare apprenderae la sapienza: però ch' elli si riempierae di sapienza
26 Aplica su corazón a abrir surcos,
y sus vigilias a cebar terneras.
26 chi tiene l'aratro, e chi si gloria nello lanciotto, col pungitoio tocca i buoi, e conversa nell'opera di quelli, e il suo parlare è ne' figliuoli de' buoi.
27 De igual modo todo obrero o artesano,
que trabaja día y noche;
los que graban las efigies de los sellos,
y su afán se centra en variar los detalles;
ponen todo su corazón en igualar el modelo
y gastan sus vigilias en rematar la obra.
27 Il cuore suo darae a volgere gli solchi, il suo vegliare nello ingrassare delle vacche.
28 También el herrero sentado junto al yunque,
atento a los trabajos del hierro;
el vaho del fuego sus carnes derrite,
en el calor de la fragua se debate,
el ruido del martillo le ensordece,
y en el modelo del objeto tiene fijos sus ojos;
pone su corazón en concluir sus obras,
y sus vigilias en adornarlas al detalle.
28 Così ogni maestro di legname e artefice, il quale lavora la notte come il die; colui che intaglia figure rilevate, e la sua sollecitudine è in variare dipinture; darae il cuore suo nella similitudine della pittura, e nella sua vigilia compie l'opera.
29 De igual modo el alfarero sentado a su tarea
y dando a la rueda con sus pies,
preocupado sin cesar por su trabajo,
toda su actividad concentrada en el número;
29 Così è il fabbro, tenendosi presso all' incudine, e considerando il lavoro del ferro; il vapore del fuoco arderae le carni sue, e nel calore della fornace combatte.
30 con su brazo moldea la arcilla,
con sus pies vence su resistencia;
pone su corazón en acabar el barnizado,
y gasta sus vigilias en limpiar el horno.
30 La voce del martello innuova li suoi orecchi, e l'occhio suo (intende e) cerca la somiglianza del vasello.
31 Todos éstos ponen su confianza en sus manos,
y cada uno se muestra sabio en su tarea.
31 Il cuore suo darae nel compimento dell' opera, e la vigilia sua adornerae il difetto.
32 Sin ellos no se construiría ciudad alguna,
ni se podría habitar ni circular por ella.
32 Così è il pentolaio, sedendo all' opera sua, volgendo co' piedi suoi la ruota; il quale sta sempre in luogo solitario per l'opera sua, e sanza numero è ogni sua operazione.
33 Mas para el consejo del pueblo no se les busca,
ni se les distingue en la asamblea.
No se sientan en sitial de juez,
ni meditan en la alianza del juicio.
33 Col braccio suo formerae il luto, e dinanzi a' piedi suoi chinerae la forza sua.
34 No demuestran instrucción ni juicio,
ni se les encuentra entre los que dicen máximas.
Pero aseguran la creación eterna,
el objeto de su oración son los trabajos de su oficio.
34 Il cuore suo darà per comperare le limature, e la sua vigilia monderae la fornace.
35 Tutti questi sperano nelle loro mani, e ciascuno è savio nell'arte sua.
36 Sanza tutti questi non si edificherae la cittade.
37 E non persevereranno, e non anderanno dentro, e non translateranno nella chiesa.
38 Non sederanno sopra la sedia del giudice, e non intenderanno il testamento del giudicio; manifestamente [non] faranno disciplina e giudicio, e non saranno trovati nelli proverbii.
39 Ma confermeranno la creatura del mondo; il priego di quelli si è nella operazione dell' arte, i quali prestano l'anima sua, agguadagnando nella legge dello Altissimo.