SCRUTATIO

Mercoledi, 13 agosto 2025 - Santa Giovanna Francesca de Chantal ( Letture di oggi)

Jeremiæ 3


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Vulgo dicitur : Si dimiserit vir uxorem suam,
et recedens ab eo duxerit virum alterum,
numquid revertetur ad eam ultra ?
numquid non polluta et contaminata erit mulier illa ?
Tu autem fornicata es cum amatoribus multis :
tamen revertere ad me, dicit Dominus,
et ego suscipiam te.
1 (Dal popolo) volgarmente si dice: se l'uomo lascia la sua moglie, e partendosi da lui torrà uno altro marito, or tornerae più a lei? or non sarà corrutta e contaminata quella femina? E tu hai fatto fornicazione con molti amatori; ma pure ritorna a me, dice Iddio, e io ti riceverò.
2 Leva oculos tuos in directum,
et vide ubi non prostrata sis.
In viis sedebas,
exspectans eos quasi latro in solitudine :
et polluisti terram in fornicationibus tuis, et in malitiis tuis.
2 Lieva (e alza) li tuoi occhi in diritto, e vedi (e considera) dove tu se' gittata (e abbattuta); tu sedevi nelle vie aspettando loro, come fa lo ladro nel bosco; e hai corrotta la terra colle tue fornicazioni e malizie.
3 Quam ob rem prohibitæ sunt stillæ pluviarum,
et serotinus imber non fuit.
Frons mulieris meretricis facta est tibi ;
noluisti erubescere.
3 E perciò sono vietate le gocciole della terra, cioè che non piova, e lo vento acquatico serotino non verrà; tu hai fronte (e faccia) di meretrice, e non ti volesti vergognare.
4 Ergo saltem amodo voca me :
Pater meus, dux virginitatis meæ tu es :
4 Adunque oggi mai mi chiama, e di': padre mio, se' tu guida (e guardia) della mia virginitade.
5 numquid irasceris in perpetuum,
aut perseverabis in finem ?
ecce locuta es, et fecisti mala, et potuisti.
5 Or ti adirerai in perpetuo, ovver persevererai nella fine? Ecco tu hai parlato, e fatto male, e potesti (bene per parole di penitenza, biastemare con parole di superbia, e ponesti ad effetto la tua mala cogitazione, e mostrasti contro all' uomo la tua fortezza, acciò che tu potessi fare con opera quello che tu trattavi con parole).
6 Et dixit Dominus ad me in diebus Josiæ regis : Numquid vidisti quæ fecerit aversatrix Israël ?
Abiit sibimet super omnem montem excelsum,
et sub omni ligno frondoso,
et fornicata est ibi.
6 E disse Iddio a me nel tempo di Iosia re: non hai tu veduto quello che ha fatto la mia avversaria, cioè la casa d' Israel? ella andò in su ogni alto (e grande) monte, e sotto [ogni] arbore fronduto, e ivi commise fornicazione.
7 Et dixi, cum fecisset hæc omnia :
Ad me revertere :
et non est reversa.
Et vidit prævaricatrix soror ejus Juda
7 E conciosia cosa che avesse fatto tutte queste cose, dissi io ritorni ella a me; ed ella non ritornò. E vide la prevaricatrice sua sorella (casa) di Giuda (cioè ch' ella era simile),
8 quia pro eo quod mœchata esset aversatrix Israël,
dimisissem eam,
et dedissem ei libellum repudii :
et non timuit prævaricatrix Juda soror ejus,
sed abiit, et fornicata est etiam ipsa :
8 che io l' avea abbandonata, però che avea commesso (prevaricazione, ovvero) fornicazione (collo suo corpo e opera di adulterio), e avea a lei dato libello di rifiuto; e non temette la prevaricatrice (casa) di Giuda sua sorella, ma andò an ch' ella, e commise fornicazione.
9 et facilitate fornicationis suæ contaminavit terram,
et mœchata est cum lapide et ligno :
9 E colla agevolezza della sua fornicazione si ha contaminata (e corrotta) la terra, e avea peccato colle pietre e colla imagine dello legno (in opera di fornicazione).
10 et in omnibus his non est reversa ad me
prævaricatrix soror ejus Juda
in toto corde suo,
sed in mendacio, ait Dominus.
10 E con tutte queste cose non ha voluto ritornare a me la prevaricatrice sua sorella (la casa) di Giuda con tutto lo suo cuore, ma pure con menzogna, dice Iddio.
11 Et dixit Dominus ad me : Justificavit animam suam aversatrix Israël, comparatione prævaricatricis Judæ.11 E disse Iddio a me: la casa d' Israel prevaricatrice è giustificata, a comparazione della casa di Giuda.
12 Vade, et clama sermones istos contra aquilonem, et dices : Revertere, aversatrix Israël, ait Dominus,
et non avertam faciem meam a vobis,
quia sanctus ego sum, dicit Dominus,
et non irascar in perpetuum.
12 Va e grida (e di') queste parole inverso la parte d'aquilone: o avversaria casa d' Israel, ritorna, e non nasconderò la mia faccia da voi; però ch' io sono santo, dice Iddio, e non mi adirerò in perpetuo.
13 Verumtamen scito iniquitatem tuam,
quia in Dominum Deum tuum prævaricata es,
et dispersisti vias tuas alienis sub omni ligno frondoso,
et vocem meam non audisti, ait Dominus.
13 Ma io voglio che tu sappi la tua iniquitade, chè tu se' prevaricata (e hai peccato) contro al tuo Signore; e hai sparto le tue vie alli stranieri sotto ogni arbore fronduto, e la mia voce non udisti, dice Iddio.
14 Convertimini, filii revertentes, dicit Dominus,
quia ego vir vester :
et assumam vos unum de civitate,
et duos de cognatione,
et introducam vos in Sion.
14 Ah, figliuoli miei, convertitevi e ritornate a me, dice Iddio; però ch' io sono lo vostro uomo, e io trarrò da voi uno della città, e due del parentado, e menerov vi dentro in Sion.
15 Et dabo vobis pastores juxta cor meum,
et pascent vos scientia et doctrina.
15 E darovvi pastori secondo lo mio volere, e pasceranno voi di scienza e di dottrina.
16 Cumque multiplicati fueritis,
et creveritis in terra in diebus illis, ait Dominus,
non dicent ultra :
Arca testamenti Domini :
neque ascendet super cor, neque recordabuntur illius,
nec visitabitur, nec fiet ultra.
16 E quando sarete moltiplicati e cresciuti sopra la terra, dice Iddio, in quello tempo non diranno più: Arca del testamento di Dio; e non salirà sopra lo cuore, e non si ricorderanno di quella, e non sarà visitata, e non si farà più.
17 In tempore illo vocabunt Jerusalem solium Domini :
et congregabuntur ad eam omnes gentes
in nomine Domini in Jerusalem,
et non ambulabunt post pravitatem cordis sui pessimi.
17 In quel tempo chiameranno Ierusalem Sedia. di Dio; e (allora) si raduneranno a lei tutte le genti in Ierusalem nel nome di Dio, e non anderanno dopo il pravo suo cuore e pessimo.
18 In diebus illis ibit domus Juda ad domum Israël,
et venient simul de terra aquilonis
ad terram quam dedi patribus vestris.
18 In quelli dì anderà la casa di Giuda alla casa d' Israel, e verranno insieme dalla terra d'aquilone alla terra che io diedi alli (antichi) padri vostri.
19 Ego autem dixi :
Quomodo ponam te in filios,
et tribuam tibi terram desiderabilem,
hæreditatem præclaram exercituum gentium ?
Et dixi : Patrem vocabis me,
et post me ingredi non cessabis.
19 Ma Iddio disse: come ti porrò io in figliuoli, e come ti darò io la terra desiderabile, ereditate molto (bella e molto) chiara dello esercito delle genti? E io dissi: tu mi chiamerai padre, e non cesserai (di venire e) d' entrare di drieto da me.
20 Sed quomodo si contemnat mulier amatorem suum,
sic contempsit me domus Israël,
dicit Dominus.
20 Ma come se la femina dispregia (e hae per niente) lo suo amadore, così m' hae dispregiato (e avuto per niente) la casa d' Israel, dice lo Signore Iddio.
21 Vox in viis audita est,
ploratus et ululatus filiorum Israël :
quoniam iniquam fecerunt viam suam ;
obliti sunt Domini Dei sui.
21 La voce è udita per le vie, (cioè) pianto e grande ululare de' figliuoli d' Israel; però che hanno menata la loro via iniqua (e malvagia), e hanno dimenticato lo loro Signore Iddio.
22 Convertimini, filii revertentes,
et sanabo aversiones vestras.
Ecce nos venimus ad te :
tu enim es Dominus Deus noster.
22 O figliuoli, convertitevi e ritornate a Dio, e sanerò le vostre avversitadi (e le vostre tribulazioni). Ecco noi vegniamo a te; però che tu se' nostro Signore Iddio.
23 Vere mendaces erant colles,
et multitudo montium :
vere in Domino Deo nostro salus Israël.
23 Veramente bugiardi erano li colli e la moltitudine de' monti; veramente che la salute d'Israel è nel nostro Signore Iddio.
24 Confusio comedit laborem patrum nostrorum ab adolescentia nostra :
greges eorum, et armenta eorum,
filios eorum, et filias eorum.
24 La confusione divorò (e mangiò) la fatica de' nostri padri dalla nostra giovinezza, le greggie loro e li armenti loro, e li loro figliuoli e le loro figliuole (si mangiò e divorò la confusione).
25 Dormiemus in confusione nostra,
et operiet nos ignominia nostra :
quoniam Domino Deo nostro peccavimus nos, et patres nostri,
ab adolescentia nostra usque ad diem hanc :
et non audivimus vocem Domini Dei nostri.
25 Dormiremo nella nostra confusione, e la nostra abominazione ci coprirà; però che peccammo al nostro Iddio, noi e li padri nostri, dalla nostra giovinezza insino a questo dì d'oggi; e noi non udimmo (nè udire volemmo) la voce (e la dottrina) del nostro Signore Iddio.