SCRUTATIO

Giovedi, 3 luglio 2025 - San Tommaso ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Romani 7


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BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 E non sapete voi, fratelli; a coloro che sanno la legge favello; che la legge ha signoria nell' uomo quanto tempo egli vive?1 An ignoratis, fratres — scienti bus enim legem loquor — quia lex inhomine dominatur, quanto tempore vivit?
2 Chè certo la femina tanto è sotto alla signoria del marito, quanto tempo il marito vive; e morto il marito, sì è sciolta la femina dalla legge del marito.2 Nam quae sub viro est mulier, viventiviro alligata est lege; si autem mortuus fuerit vir, soluta est a lege viri.
3 Adunque insino a tanto che il marito è vivo, se ella averà fallito con altro uomo, sì sarà chiamata adultera; ma se sarà morto il marito, sì sarà liberata dalla legge del marito; e non sarà chiamata adultera, s' ella sarà con altro uomo.3 Igitur, vivente viro, vocabitur adultera, si fuerit alterius viri; si autemmortuus fuerit vir, libera est a lege, ut non sit adultera, si fuerit alteriusviri.
4 E così, fratelli miei, voi siete liberati dalla legge (vecchia) per il corpo di Cristo, chè siate d'altro marito (in Gesù Cristo), che suscitò da morte, perchè facciate frutto a Dio.4 Itaque, fratres mei, et vos mortificati estis legi per corpus Christi,ut sitis alterius, eius qui ex mortuis suscitatus est, ut fructificaremus Deo.
5 Chè quando noi eravamo nell' opere della carne, le passioni delli peccati, li quali erano per la legge, sì erano operate nelle membra nostre, che facessono frutto alla morte.5 Cum enim essemus in carne, passiones peccatorum, quae per legem sunt,operabantur in membris nostris, ut fructificarent morti;
6 Ma ora siamo soluti della legge della morte, nella quale noi eravamo tenuti, perciò che serviamo in novità di spirito, e non in vecchiezza di lettera.6 nunc autem solutisumus a lege, mortui ei, in qua detinebamur, ita ut serviamus in novitateSpiritus et non in vetustate litterae.
7 Adunque che diremo? È peccato la legge? Non piaceia a Dio. Ma il peccato non conosco, se non per la legge; chè io non cognoscea, la concupiscenza, se la legge non mi dicesse: non avere concupiscenza.7 Quid ergo dicemus? Lex peccatum est? Absit! Sed peccatum non cognovi, nisi perlegem; nam concupiscentiam nescirem, nisi lex diceret: “ Non concupisces ”.
8 Ma ricevuta cagione, il peccato per lo comandamento della legge, adoperò in me tutta cupidezza. Però che sanza la legge il peccato era morto.8 Occasione autem accepta, peccatum per mandatum operatum est in me omnemconcupiscentiam; sine lege enim peccatum mortuum erat.
9 Ma io vivea tallotta sanza legge. Ma conciossia cosa che venisse il comandamento (della legge), il peccato resuscitò.9 Ego autem vivebam sinelege aliquando; sed, cum venisset mandatum, peccatum revixit,
10 E io sono morto: ed è trovata in me bugia; e quella cosa ch' era a vita, sì fu trovata in me a morte.10 ego autemmortuus sum; et inventum est mihi mandatum, quod erat ad vitam, hoc esse admortem;
11 Chè il peccato pigliò cagione per il comandamento (della legge), e ingannommi, e con quello comandamento mi uccise.11 nam peccatum, occasione accepta, per mandatum seduxit me et per illudoccidit.
12 Adunque certo è che la legge è santa; e il suo comandamento sì è santo e giusto e buono.12 Itaque lex quidem sancta, et mandatum sanctum et iustum et bonum.
13 Adunque quella cosa, ch' è buona, ha fatta a me morte? Non piaccia a Dio. Ma il peccato, perchè si conosca esser peccato, per il bene sì mi ha data la morte; chè il peccato, che si fa per lo comandamento della legge e contra alla legge, sì è peccato sopra misura.13 Quod ergo bonum est, mihi factum est mors? Absit! Sed peccatum, ut appareatpeccatum, per bonum mihi operatum est mortem; ut fiat supra modum peccanspeccatum per mandatum.
14 Sapemo che la legge sì è spirituale; e io son carnale, sottomesso al peccato.14 Scimus enim quod lex spiritalis est; ego autem carnalis sum, venumdatus subpeccato.
15 E quello che io faccio non cognosco; chè io non fo quel bene che io voglio; ma quello male che io abbo in odio, quello faccio.15 Quod enim operor, non intellego; non enim, quod volo, hoc ago, sedquod odi, illud facio.
16 E se io faccio quello che io non voglio, consento alla legge, però ch' è buona.16 Si autem, quod nolo, illud facio, consentio legiquoniam bona.
17 Ma ora già nol faccio io, ma il peccato il quale abita in me.17 Nunc autem iam non ego operor illud, sed, quod habitat in me,peccatum.
18 Ciò è per il fermo, che in me, cioè nella mia carne, non dimora alcuno bene; chè il volere abbo buono, ma il compimento buono non trovo in me.18 Scio enim quia non habitat in me, hoc est in carne mea, bonum; namvelle adiacet mihi, operari autem bonum, non!
19 [Chè io non fo quel bene che io voglio; ma quello male che io non voglio, quello faccio].19 Non enim, quod volo bonum,facio, sed, quod nolo malum, hoc ago.
20 Che se faccio quello che io non voglio, quello non adopero io, ma fallo il peccato che dimora in me.20 Si autem, quod nolo, illud facio, iamnon ego operor illud, sed, quod habitat in me, peccatum.
21 Adunque io si trovo legge a me, vogliendo far bene, chè il male sì mi sovrasta (e piacemi).21 Invenio igitur hanclegem volenti mihi facere bonum, quoniam mihi malum adiacet.
22 E io sì mi diletto nella legge di Dio, secondo l'anima ch' è dentro.22 Condelector enimlegi Dei secundum interiorem hominem;
23 Ma veggio un' altra legge nelle mie membra, la qual legge sì combatte colla legge della mia mente (dentro), e tienmi legato nella legge del peccato, la quale è nelle mie membra.23 video autem aliam legem in membris meisrepugnantem legi mentis meae et captivantem me in lege peccati, quae est inmembris meis.
24 Ora sciagurato me! (uomo malvagio) chi mi scamparà del corpo di questa morte?24 Infelix ego homo! Quis me liberabit de corpore mortis huius?
25 Certo la grazia di Dio per il nostro Signore Iesù Cristo. Adunque io medesimo con la mente sì servo alla legge di Dio; e colla carne, alla legge del peccato.25 Gratias autemDeo per Iesum Christum Dominum nostrum! Igitur ego ipse mente servio legi Dei,carne autem legi peccati.