Scrutatio

Mercoledi, 21 maggio 2025 - Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni) ( Letture di oggi)

Isaia 47


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1 Scendi, ponti a seder nella polvere, o vergine figlia di Babilonia: non è più in trono la figliuola de' Caldei: tu non continuerai ad esser chiamata molle, e delicata.1 Scendi giuso, e siedi nella polvere, o tu vergine figliuola di Babilonia, e mangia in terra; e non si è sedia alla figliuola de' Caldei, però che non sarai chiamata più morbida e tenera.
2 Dà di mano alla macina, e fa della farina: svela la tua deformità, scuopri gli omeri, e le gambe, valica i fiumi.2 Togli la macina, e macina la farina; iscopri la tua vergogna, iscopri l'omero, e manifesta la gamba, e passa li fiumi.
3 La tua ignominia sarà scoperta, e vedrassi il tuo obbrobrio: farò le mie vendette, e nissun uomo a me si opporrà.3 E sarà veduta la tua vergogna, e sarà veduto lo tuo vitupero; e piglieronne vendetta, e nessuno potrà (contrastare nè) resistere a me.
4 Redentore nostro è colui, che si chiama Signor degli eserciti, il Santo d'Israele.4 Lo nostro ricomperatore sì ha nome (lo) Signore delli esèrciti, e santo d' Israel.
5 Statti muta, e nasconditi nelle tenebre, o figlia de' Caldei; perchè tunon sarai più chiamata la signora dei regni.5 Siedi e taci, figliuola de' Caldei; entra nella tenebre; però che non sarai chiamata più donna de' reami.
6 Io mi adirai contro del popol mio,rendei come profana la mia eredità, e la posi in tua mano: tu non avesti misericordia di essi: e sopra i vecchi aggravasti forte il tuo giogo.6 Io sono adirato sopra il populo mio, e contaminai la mia ereditade, e puosili nella tua mano; e non ponesti loro le misericordie, e gravasti sopra lo vecchio molto forte lo tuo giogo.
7 E dicesti: In sempiterno sarò signora: e non pensasti a queste cose, né ti se' ricordata di quel, che era per accaderti alla fine.7 E io, dicesti, sarò signora in sempiterno. Tu non hai poste queste cose sopra lo tuo cuore, e non ti se' ricordata del tuo fine.
8 E adesso ascolta queste cose, tu che vivi nelle delizie, e se' piena di arroganza, e dici in cuor tuo: io sono, e altra non è fuori di me: non sarò mai vedova, né sapro che sia sterilità.8 E ora adunque odi queste cose, tu dilicata che abiti a fidanza, la quale dici nel tuo cuore: io sono, e niuno è sanza me; io non istarò vedova, e non sarò sterile (cioè sanza figliuoli).
9 Avverranno a te queste cose subitamente in un sol giorno: tu sarà sterile, e vedova. Tutto questo verrà sopra di te per la moltitudine de' tuoi malefizi, e per la crudeltà somma de' tuoi incantatori.9 A te verranno queste due cose subitamente in uno dì, cioè lo vedovatico e la sterilitade (cioè che non farai figliuoli): tutte le cose sono venute sopra te per la moltitudine de' tuoi maleficii, e per la veemente durezza de' tuoi incantatori.
10 E nella tua malizia ti confidasti, e dicesti: Non è chi mi vegga. La tua sapienza, e la tua scienza ti sedusse, e dicesti: Io sono, e altra non è fuori di me.10 E tu avesti fidanza nella tua malizia, e di. cesti: non è chi [mi] vegga. La tua scienza e la tua sapienza, questa è quella che ha ingannato te. E dicesti nel tuo cuore: io sono, e non è altra sanza me.
11 Verrà sopra di te la sciagura, né saprai donde nasca; e piomberà sopra di te una calamità, cui tu non potrai colle espiazoni allontanare: verrà repentinamente sopra di te una non preveduta miseria.11 Lo male verrà sopra te, e non saprai lo suo nascimento; e la miseria (verrà e) ruinerà sopra te, la quale tu non potrai scacciare; sopra te verrà la miseria, la quale tu non sai.
12 Stattene co' tuoi incantatori, e colla turba de' tuoi maghi, co' quali avesti tanto da fare fin dalla tua adolescenza, se per sorte ciò possa giovarti alcun poco, o se tu possa divenire più forte.12 Sta colli tuoi incantatori, e con la moltitudine de' tuoi maleficii, nelli quali tu durasti fatica dalla tua gioventudine, se forse ti giovasse in alcuna cosa, ovvero sì potessi essere fatta più forte.
13 In mezzo alla moltitudine de' tuoi consiglieri tu ti perdi: sorgano, e diano a te salute gli auguri del cielo, che contemplavan le stelle, e contavano i mesi, affin di predire a te il futuro.13 Tu mancasti nella moltitudine de' tuoi consigli; stiano, e salvino te li indovini del cielo, li quali contemplavano le stelle, e computavano li mesi, acciò che loro annunciassono per quelli à te le cose che debbono venire.
14 Ecco ch'ei son diventati come paglia, il fuoco gli ha divorati: non potran liberare le anime loro dalle fiamme: elle non sono un fuoco fatto per iscaldarsi, oppur per sedervi a crocchio.14 Ecco che sono fatti (a te) quasi come uno filo di legne secche, lo fuoco li arse; non liberarono l'anime loro della mano della fiamma; e non vi sono carboni (ovvero bracia accesa) con quali loro si scaldino, e non è fuoco che possano sedere intorno a quello.
15 Così sarà di tutte quelle cose, per le quali ti desti all'anno: quei, che teco aveano commercio dalla tua adolescenza son fuggiti ognuno per la sua strada: non è chi si salvi.15 E così è fatto a te in qualunque cosa tu faticasti; e li tuoi mercatanti dalla loro giovinezza ciascuno avea errato nella sua via; e non è chi faccia salute.