SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Tommaso Moro ( Letture di oggi)

Seconda Epistola di Santo Paulo alli Corinti 10


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 E io medesimo Paulo prego voi, per la mansuetudine e per la benignità di Cristo, il quale certamente in faccia son umile davanti da voi, e non presente confidomi in voi.1 Ora io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la mansuetudine di Cristo, io che, di presenza, sarei con voi debole ma che, da lontano, sono audace verso di voi:
2 Ma vi prego, chè io presente non ardisco, per quella confidanza che io mi penso d'ardire in alquanti, li quali pensano che noi andiamo secondo la carne.2 vi supplico di non costringermi, quando sarò tra voi, ad agire con quell’energia che ritengo di dover adoperare contro alcuni, i quali pensano che noi ci comportiamo secondo criteri umani.
3 Imperò che andando in carne, non combattiamo secondo la carne.3 In realtà, noi viviamo nella carne, ma non combattiamo secondo criteri umani. Infatti le armi della nostra battaglia non sono carnali,
4 Ma certo l'arme del nostro combattimento non son carnali, ma sono potenza di Dio a distruggimento de' nemici; e siamo distruggitori de' malvagi consigli (del corpo),4 ma hanno da Dio la potenza di abbattere le fortezze,
5 e d'ogni altezza che si leva (in superbia e) contro la scienza di Dio, recando in cattività ogni intelletto al servizio di Cristo.5 distruggendo i ragionamenti e ogni arroganza che si leva contro la conoscenza di Dio, e sottomettendo ogni intelligenza all’obbedienza di Cristo.
6 E siamo (inanimati e) pronti per vendicare ogni inobbedienza, quando sarà compiuta la vostra obbedienza.6 Perciò siamo pronti a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la vostra obbedienza sarà perfetta.
7 Vedete quelle cose che sono secondo faccia. Se alcuno si pensa d' essere di Cristo, queste cose pensi appo sè; chè secondo ch' egli è di Cristo, così siamo ancora noi.7 Guardate bene le cose in faccia: se qualcuno ha in se stesso la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che, se lui è di Cristo, lo siamo anche noi.
8 Ma se alcuna cosa più che io non debbia mi son gloriato della signoria, la qual ci diede il Signore per edificamento, e non per distruggimento vostro, non me ne vergognerò.8 In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avrò da vergognarmene.
9 Adunque, imperò che io non voglio che altri pensi che io vi voglia spaventare (e impaurire) con mie epistole;9 Non sembri che io voglia spaventarvi con le lettere!
10 chè certo le epistole, dicono alquanti intra noi, son gravi e forti; ma la presenza del (suo) corpo è debile, la e (sua) parola è contendibile (e da nulla);10 Perché «le lettere – si dice – sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa».
11 or si pensino questi, che sì dicono, che tali quali noi siamo di lungi con parole nell' epistole, altrettali saremo a loro presenti col fatto.11 Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole, per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.
12 Chè certo noi non avemo ardire d' agguagliarci a molti li quali lodano sè medesimi; ma noi, misurando noi medesimi, agguagliamo noi a noi.12 Certo, noi non abbiamo l’audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé, ma, mentre si misurano su se stessi e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza.
13 E ancora noi (se avanziamo in grandezza) [non ci glorieremo] oltra misura, ma secondo la misura della regola la qual Dio ha ordinata in noi, misura di potere venire (e durare) insino alla fine di voi.13 Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la misura della norma che Dio ci ha assegnato, quella di arrivare anche fino a voi.
14 E non ci soprastendiamo noi, secondo che quelli che non ci vergogniamo; a voi noi veramente venimmo con l' evangelio di Cristo.14 Non ci arroghiamo un’autorità indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché anche a voi siamo giunti col vangelo di Cristo.
15 Chè noi non siamo vantatori in grandezza con l'altrui fatica; ma avemo speranza nella fede vostra che cresce, e d' essere pagati secondo la d'essere nostra regola in abbondanza,15 Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancor più nella vostra considerazione, secondo la nostra misura,
16 in quelle cose che son oltra di voi evangelizzanti; e non in aliena regola, in quelle cose che son apparecchiate, ci dobbiamo gloriare.16 per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci, alla maniera degli altri, delle cose già fatte da altri.
17 Quelli che si vanta (e che si prega), in Dio si vanti.17 Perciò chi si vanta, si vanti nel Signore;
18 Chè non è lodato quello che si loda; ma quello è lodato, il quale loda il Signore.18 infatti non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.