SCRUTATIO

Domenica, 22 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Ioanne 5


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Dopo questo, era il giorno della festa de' Iudei, e Iesù andò in Ierusalem.1 Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
2 Era in Ierusalem una (congregazione di acqua che avea nome) probatica piscina, la quale in lingua ebraica si diceva Betsaida; e avea cinque portici,2 A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici,
3 dove giaceva molta gente inferma, e ciechi e zoppi e rattratti, che aspettavano il movimento. dell' acqua.3 sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
4 Imperò che l'angelo del Signore secondo il tempo descendeva in questa piscina, e moveva l'acqua; e chi in prima entrava [dopo il movimento dell' acqua] diventava sano di qualunque infermità si fusse.4
5 Era quivi uno uomo paralitico, ch' era stato trenta otto anni.5 Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato.
6 E vedendo Iesù costui giacere, e conoscendo che molto tempo era stato, disse a lui: vogli tu essere sano?6 Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?».
7 E quello uomo infermo disse: Signore, non ho uomo che mi ponga nell'acqua, quando ella sia intorbidata, imperò che quando vogl' io entrare, un altro inanzi di me è entrato.7 Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me».
8 E Iesù disse a lui: sta su, e togli il letto tuo, e vattene.8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».
9 E incontanente (a quella parola) fu fatto sano; e tolse il letto suo, e andossene. E in quello giorno era sabbato.9 E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.
Quel giorno però era un sabato.
10 E gli Iudei dicevano a quello uomo che era fatto sano: egli è oggi sabbato, non ti è lecito di portare il letto tuo.10 Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella».
11 Ed egli rispose a loro e disse: colui che mi ha fatto sano, disse: togli il letto tuo, e va.11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”».
12 Allora egli dissero a lui: chi è quello uomo il quale disse: togli il letto tuo e va?12 Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?».
13 E quello ch' era fatto sano, non sapeva chi fosse (colui che l'aveva sanato e guarito). E Iesù allora si scostò dalla turba ch' era in quello luogo.13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
14 E poi Iesù entrò nel tempio, e disse a lui: ecco che tu sei sano; non volere più peccare, acciò che peggio non ti avvenga.14 Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio».
15 Allora quello uomo andò a' Iudei, e disse a loro, che Iesù era quello che l' avea fatto sano.15 Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
16 Per questo perseguitavano gli Iudei Iesù, perchè facesse queste cose il sabbato.16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
17 Di che risposegli Iesù: insino al presente ha adoperato il Padre mio, et etiam io opero.17 Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco».
18 E per questo adunque chiedevano gli Iudei di ucciderlo; imperò che non solamente scioglieva il sabbato, ma etiam diceva Iddio essere Padre suo, facendosi eguale a Dio. Rispose Iesù:18 Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
19 In verità, in verità vi dico, che il Figliuolo da sè non può fare alcuna cosa, salvo quello che vederà fare il Padre; imperò che tutto quello che egli farà, quello similmente il Figliuolo farà.19 Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
20 Certo il Padre ama il Figliuolo, e dimostragli tutte le cose ch' egli ha fatto; dimostrara'li maggiore opere [di] queste, acciò che vi maravigliate.20 Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.
21 Sì come il Padre risuscita gli morti e vivifica, così il Figliuolo quelli che vuole vivifica.21 Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
22 E il Padre non giudica persona; anzi ogni giudizio ha dato al Figliuolo,22 Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio,
23 acciò che tutti onorino il Figliuolo, come onorano il Padre; e chi non onora il Figlluolo, non onora il Padre che il mandò.23 perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
24 In verità, in verità vi dico, che a chi ode la mia parola, e crede a colui che mi mandò, darò vita eterna; e non verrà in giudicio, ma passarà da morte a vita.24 In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
25 In verità, in verità vi dico, ch' egli è venuta l'ora che gli morti, udendo la voce del Figliuolo di Dio, viveranno.25 In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno.
26 E come il Padre ha vita in sè medesimo, così dette al Figliuolo, che avesse vita in sè medesimo.26 Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso,
27 E diegli potestà di giudicare, imperò ch' è Figliuolo dell' uomo.27 e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo.
28 Non vi meravigliate di questo; imperò che viene l'ora nella quale tutti quelli, che sono nei monumenti, udiranno la voce del Figliuolo di Dio.28 Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce
29 E coloro che averanno fatto bene, andaranno in resurrezione di vita; e chi avrà fatto male, andarà nella resurrezione del giudicio.29 e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
30 Non posso da me medesimo fare alcuna cosa; come io odo, giudico; e giusto è il giudicio mio, imperò ch' io non cerco la volontà mia, ma sì la volontà di quello che mi ha mandato.30 Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
31 Se io rendo testimonianza di me, la testimonianza mia non è vera.31 Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera.
32 Egli è un altro che rende testimonianza di me; e io so ch' è vera (la sua) testimonianza, che egli fa di me.32 C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.
33 Voi avete mandato a Ioanne; ed egli ha renduto testimonianza alla verità.33 Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità.
34 Ma io non ricevo la testimonianza dall' uomo; etiam questo vi dico acciò siate salvi.34 Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati.
35 Quello era lucerna ardente e lucente; ma voi volestivi rallegrare al tempo nella sua luce.35 Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.
36 E io ho maggiore testimonianza di Ioanne; imperò che l'opere che mi ha dato il Padre mio, ch' io gli facci perfettamente, quelle rendono testimonianza di me, come il Padre mi ha mandato.36 Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
37 E il Padre che mi ha mandato, egli ha renduto testimonianza di me; e già mai non udisti la sua voce, e più non vedesti voi la sua bellezza.37 E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto,
38 E in voi non avete la permanente sua parola; imperò che a quello, che [egli] ha mandato, non credete.38 e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.
39 Scrutate le Scritture, imperò che voi pensate avere in loro vita eterna; e quelle sono (quelle cose), che rendono testimonianza di me;39 Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me.
40 e non volete venire a me, acciò abbiate vita.40 Ma voi non volete venire a me per avere vita.
41 Io non toglio la clarità dalli uomini.41 Io non ricevo gloria dagli uomini.
42 Ma hovvi conosciuto, come in voi non avete la dilezione di Dio.42 Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio.
43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, e non mi avete ricevuto; se un altro verrà nel nome suo, riceverete quello.43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste.
44 E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?
45 Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.
46 Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me.
47 Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».