Scrutatio

Martedi, 13 maggio 2025 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Ecclesiaste 10


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BIBBIA VOLGAREVULGATA
1 Quando le mosche muoiono, sì perdono la (loro) soavità dell' unguento. Più degna cosa è la sapienza, che la piccola gloria di stoltizia, la quale dura alcuno tempo.1 Muscæ morientes perdunt suavitatem unguenti.
Pretiosior est sapientia et gloria,
parva et ad tempus stultitia.
2 Il cuore del savio sta nella mano diritta, e quello dello stolto sta nella mano manca.2 Cor sapientis in dextera ejus,
et cor stulti in sinistra illius.
3 Da che lo stolto passa per la via, perchè egli è insipido, e' crede che ogni uomo sia stolto.3 Sed et in via stultus ambulans,
cum ipse insipiens sit,
omnes stultos æstimat.
4 Non lasciare il tuo luogo, perchè ti vegna adosso ardire di persona che abbia signoria; però cho castigamento ti fa partire da molti gravi peccati.4 Si spiritus potestatem habentis ascenderit super te,
locum tuum ne demiseris,
quia curatio faciet cessare peccata maxima.
5 Anche è un (altro grande) male che io vidi sotto il sole, che usciva per errore dalla faccia del principe;5 Est malum quod vidi sub sole,
quasi per errorem egrediens a facie principis :
6 cioè che lo stolto era posto in grande stato; e li ricchi (di sapienza) seggono alli piedi delli stolti.6 positum stultum in dignitate sublimi,
et divites sedere deorsum.
7 E vidi li servi andare a cavallo, e li prìncipi (e li signori) andavano a piedi, come fanti di coloro, sopra la terra.7 Vidi servos in equis,
et principes ambulantes super terram quasi servos.
8 Chi cava la fossa, alcuna volta sì vi cade dentro; chi disfa le siepi sarà morso dal serpente.8 Qui fodit foveam incidet in eam,
et qui dissipat sepem mordebit eum coluber.
9 Chi trascina pietre, (tra loro) vi perisce dentro; e chi spezza legne (alcuna volta v' incappa dentro, che) è percosso da esse.9 Qui transfert lapides affligetur in eis,
et qui scindit ligna vulnerabitur ab eis.
10 Se gli ferri si rintuzzeranno, (male taglieranno poi), e s' egli saranno poi bolsi, con grande fatica si dirizzeranno; e dopo lo scaltrimento viene. la sapienza.10 Si retusum fuerit ferrum,
et hoc non ut prius, sed hebetatum fuerit,
multo labore exacuetur,
et post industriam sequetur sapientia.
11 Chi dice villania dietro altrui, fa come la serpe che morde di nascoso.11 Si mordeat serpens in silentio,
nihil eo minus habet qui occulte detrahit.
12 Le parole della bocca del savio fanno l'uomo grazioso; e quelle degli stolti sì gli fanno precipitare.12 Verba oris sapientis gratia,
et labia insipientis præcipitabunt eum ;
13 Imperò ch' egli cominciarono a favellare stoltizia, e restano con pessimo errore.13 initium verborum ejus stultitia,
et novissimum oris illius error pessimus.
14 Onde lo stolto pure semina molte parole. Non sa l'uomo che andò dinanzi, e che viene di dietro; or chi gli puote insegnare?14 Stultus verba multiplicat.
Ignorat homo quid ante se fuerit ;
et quid post se futurum sit, quis ei poterit indicare ?
15 E però la fatica loro sì (gli) farà affliggere coloro che non sanno ire per cittadi (sono di grossa natura).15 Labor stultorum affliget eos,
qui nesciunt in urbem pergere.
16 Guai alla terra, dove il fanciullo è re (e per signore), e dove li suoi prìncipi mangiano per tempo la mattina.16 Væ tibi, terra, cujus rex puer est,
et cujus principes mane comedunt.
17 Beata è quella terra, dove il re sia bene costumato, e gli baroni suoi mangino all' ora debita, e non per lussuria, ma per bisogno di vita.17 Beata terra cujus rex nobilis est,
et cujus principes vescuntur in tempore suo,
ad reficiendum, et non ad luxuriam.
18 Per pigrizia s' infracida il legname del tetto; e per la infermità delle mani pioverà in casa.18 In pigritiis humiliabitur contignatio,
et in infirmitate manuum perstillabit domus.
19 E ridendo fanno il pane e il vino per mangiare e per bere; ogni cosa ubidisce alla pecunia.19 In risum faciunt panem et vinum
ut epulentur viventes ;
et pecuniæ obediunt omnia.
20 Non dire villania del re di nascoso, e non biastemare il ricco nella camera tua, (abbiendo speranza che non sia loro ridetto); però che li uccelli, che volano, tutti ridiranno la voce tua, e gridaranno.20 In cogitatione tua regi ne detrahas,
et in secreto cubiculi tui ne maledixeris diviti :
quia et aves cæli portabunt vocem tuam,
et qui habet pennas annuntiabit sententiam.