Scrutatio

Mercoledi, 14 maggio 2025 - San Mattia ( Letture di oggi)

Iob 16


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA MARTINI
1 Rispose Iob, e disse:1 Ma Giobbe rispose, e disse:
2 Io hoe udito frequentemente cotali cose; consolatori pieni d' incarchi voi siete.2 Ho udite sovente tali cose: voi siete tutti consolatoli molesti:
3 Or non avranno fine le parole ventose? ovvero è alcuna cosa molesta a te, che così favelli?3 Non avrann' eglino fine i discorsi ampollosi? che costa a te il parlare?
4 E io potea similmente parlare le vostre parole; e ancora Iddio il volesse che l'anima vostra fosse per la mia!4 Potrei anch' io parlar come voi: e foste pur voi ne' miei piedi:
5 Ch'io consolerei voi con parole, e moveria lo capo mio sopra voi.5 Vi consolerei anch'io a parole, e piegherei la mia testa sopra di voi:
6 Fortificherei voi colla mia bocca, e moverei le labbra mie, quasi come perdonante a voi.6 Vi farei cuore co' miei discorsi, e regolerei le mie labbra colla compassione verso di voi.
7 Ma che farò? Se io favelleroe, non si riposerae lo mio dolore; e se io tacerò, non si partirà da me.7 Ma or che farò? Se io parlerò non si accheterà il mio dolore, e se starò in silenzio egli non andrà lungi da me.
8 A ora mi ha oppresso il mio dolore, e in niente sono tornati li miei sensi.8 Ma adesso il dolor mio m' ha oppresso, e tutti i miei membri sono scompaginati.
9 La mia pelle crispata induce la testimonianza incontro a me, e si suscita lo parlante falso contro alla mia faccia, contradicente a me.9 Le grinze della mia pelle rendono testimonianza contro di me; e un mendace ragionatore sorge contro di me per contradirmi in faccia.
10 Ragunoe lo suo furore in me, e minacciandomi stridava contro a me colli suoi denti; lo mio nemico colli terribili occhii ragguardò me.10 Aduna il suo furore contro di me, e minacciandomi digrigna i denti contro di me: con occhi terribili mi guarda il mio nemico.
11 E le sue bocche s' apersono sopra me, e vituperandomi percosse la mia mascella; e saziati sono [del] le mie pene.11 Hanno aperte le loro bocche contro di me, e mi han percosso obbrobriosamente nella guancia; si son satollati delle mie pene.
12 E rinchiuse Iddio me appresso lo malvagio, e nelle mani de' rei diede me.12 Il Signore mi ha rinchiuso in balia dell'iniquo, e mi ha dato nelle mani degli empj.
13 Io, ch' era quelli che fue ricchissimo, repentemente sono contrito; tenne lo mio capo, spezzò me e puosemi a lui quasi come uno segno.13 Quell'io si beato una volta fai di repente ridotto in polvere; mi afferrò per la testa, m' infranse, e fecemi come suo bersaglio.
14 E intorniò me colle sue lancie, e ferie li miei lombi; e non perdonò, e isparse nella terra le mie budella.14 Mi ha cinto colle sue lance, ha impiagati tutti i miei fianchi, e senza pietà averne, le mie viscere ha sparse per terra.
15 E tagliò me colla ferita sopra la ferita, e venne sopra me come gigante.15 Mi ha lacerato con ferite sopra ferite: qual gigante si è gettato sopra di me.
16 Lo sacco cucii sopra la mia cotica; e coperta è colla cenere la mia carne.16 Porto cucito alla mia pelle il cilizio, e la mia carne ho ricoperta di cenere.
17 La mia faccia enfiò il pianto, e le mie palpebre scurarono.17 La mia faccia è gonfia dal pianto, e la caligine ingombra le mie pupille.
18 Queste cose sostengo senza iniquità delle mie mani, quando io avea le monde preghiere a Dio.18 Queste cose ho sofferte, benché inique non fossero le opere mie, e pure offerissi a Dio le preghiere.
19 O terra, non coprire lo mio sangue, nè non trovi luogo in te di nascondersi lo mio chiamare.19 Terra, non ricoprire il mio sangue, non restino nascose in te le mie strida.
20 Ecco in verità nel cielo è lo mio testimonio, e colui che sa le mie cose secrete è nelli luoghi eccelsi.20 Perocché lassù in cielo è il mio testimone, e nell'alto si sta colui, che mi conosce intimamente.
21 O amici miei, pieni di parole; a Dio stilla l'occhio mio.21 I miei amici sono verbosi; a Dio spandono lagrime gli occhi miei.
22 E Iddio il volesse, che così fosse giudicato l'uomo con Dio, come è giudicato lo figliuolo dell' uomo con lo suo collega.22 E fosse egli pure il giudizio tra Dio, e l'uomo come il giudizio di un figliuolo dell'uomo col suo compagno.
23 Ecco certo li brevi anni trapassano; e ando per la via, per la quale io non torneroe.23 Perocché già passano i corti anni, ed io batto una strada, per cui non ritornerò.