SCRUTATIO

Sabato, 21 giugno 2025 - San Luigi Gonzaga ( Letture di oggi)

Ester 13


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA MARTINI
1 Lo re grande Artaserse, dall' India persino alla Etiopia, di cento e ventisette provincie, a tutti li prìncipi e li duchi, li quali sono sotto il suo imperio, manda salute.1 Artaserse re massimo dall'India sino all'Etiopia, ai principi, e governatori delle cento ventisette provincie soggette al suo impero, salute.
2 Conciosia che io sia signore di molte genti, e abbi soggiogato tutto il mondo al mio comandamento, non ho però voluto usare male la grandezza della mia potenza, ma ho voluto governare i miei sudditi con clemenza e mansuetudine, acciò che senza alcuno spavento passando la sua vita, potessero adempire i suoi desiderii, nelle cose di questo mondo, con pace.2 Comandando io a moltissime nazioni, e avendo al mio dominio soggettata tutta la terra, non ho voluto abusare della mia gran possanza, ma governare con clemenza, e bontà i sudditi, affinchè senza timore alcuno menando tranquillamente la vita loro godessero della pace bramata da tutti i mortali.
3 E dimandando io dalli miei consiglieri, a che modo io potessi fare questo, uno di costoro, il quale eccedeva tutti in sapienza e in fede, ed era il secondo dopo il re, chiamato Aman,3 Or cercando io da' miei consiglieri in qual modo ciò potesse ottenersi, uno, che tutti gli altri sorpassava in saggezza, e fedeltà, ed era il secondo dopo del re, di nome Aman,
4 mi significò esser uno popolo disperso in tutte le terre del mondo, lo qual vive con leggi nuove le quali sono contro la consuetudine di tutte le genti, lo qual disprezzava li comandamenti del re, e corrompeva con la sua divisione la concordia di tutte le nazioni.4 Mi significò, esservi un popolo disperso per tutta la terra, vivente con leggi inusitate, e avverso ai costumi di tutte le genti, il quale disprezzava i comandi dei re, e colle sue dissensioni alterava la concordia di tutte le genti.
5 E avendo noi inteso, e vedendo una gente ribelle usare leggi perverse contro a tutte le generazioni degli uomini, e contrafare alli nostri comandamenti, e turbar la pace de' nostri sudditi, e delle nostre provincie la concordia,5 Ciò avendo noi inteso, vcggcndo come una sola nazione contraria ad ogni specie d'uomini segue leggi perverse, e disubbidisce ai nostri ordini, e turba la concordia, e la pace delle provincie soggette a noi,
6 facemmo comandare che tutti quelli i quali avrà dimostrato Aman, lo qual è sopra tutte le nostre provincie, e la seconda persona dopo il re, e anco il quale amiamo come padre, siano uccisi dalli suoi inimici con le loro mogli e figliuoli, e a nullo si abbi misericordia; e questo sia lo quartodecimo dì del duodecimo mese chiamato Adar (cioè marzo) dell' anno presente;6 Abbiam comandato, che tutti quelli, che saranno indicati da Aman (che ha la soprintendenza di tutte le provincie, ed è il secondo dopo del re, e il quale noi come padre onoriamo) siano sterminati da' loro nemici insieme colle mogli, e figliuoli ai quattordici del mese duo decimo Adar, di questo anno, e nissuno abbia di essi pietà:
7 acciò che questi mali uomini essendo in uno dì tutti uccisi, sia restituita la pace a tutto il mio imperio, la qual loro aveano turbata.

Persino a qui è lo esemplare della epistola. E questo che sëguita, dopo questo, dove si legge; E andando Mardocheo, fece tutte quelle cose che li comandò Ester. Nientedimeno non si trova in Ebreo, e non si trova appo alcuno interprete.
7 Affinchè questi uomini scelerati scendendo lo stesso dì nell'inferno, rendano al nostro impero la pace, che aveano turbata.
8 Mardocheo (però ch' era Giudeo) pregò Iddio, il quale era suo aiutatore e suo difensore.8 E Mardocheo fece preghiera al Signore, rammentandosi tutte le opere fatte da lui,
9 E disse: Signore Iddio onnipotente, chè nel tuo cospetto sono poste tutte le cose, e niuno puote resistere alla tua volontà, se tu [hai] deliberato di camparci da questo giudicio, (noi siamo liberati).9 E disse: Signore, Signore, Re onnipotente, dapoichè in tuo dominio sono tutte le cose, e non havvi chi al tuo volere resister possa, quando tu abbi risoluto di salvare Israello.
10 Tu facesti il cielo e la terra, e ciò che dentro ci abita.10 Tu facesti il cielo, e la terra, e tutto quello, cbe nel giro de' cieli contiensi.
11 Iddio se' d' ogni cosa, e niuno puote resistere alla tua potenza.11 Tu se' il Signore di tutte le cose, e alla maestà tua nissuno resiste.
12 E niuna cosa t'è nascosta, e sai bene che non per superbia nè per contenzione, nè per altro desiderio di vanagloria (nè per mala volontà), io non volsi adorare Aman superbo.12 Tu sai ogni cosa, e sai, che non per superbia, né per ispregio, né per qualche desiderio di gloria ho fatto questo, di non adorare il superbissimo Aman;
13 Però ch' io sono bene apparecchiato, per la salute del popolo mio, di basciarli le vestigie dei piedi (non tanto adorarlo).13 Perocché volentieri per salvare Israele sarei pronto a baciare le orme de' suoi piedi;
14 Ma temetti di non offendere te, che dovendo adorar te, io adorassi gli uomini; però ch' io sono bene acconcio di giammai adorare, se non solo te.14 Ma ho temuto di trasportare ad un uomo L'onor del mio Dio, e di adorar qualcheduno oltre il mio Dio.
15 Imperciò, Signore Iddio di Abraam, libera il popolo tuo delle mani di costoro nostri nimici, i quali ci vogliono uccidere, e (che) questa tua eredità vogliono consumare.15 Ora tu, o Signore Re, Dio d'Abramo, abbi pietà del tuo popolo, perocché i nostri nemici vogliono sterminarci, e distruggere la tua eredità.
16 Non abbandonare questa tua particella, la quale tu traesti dello Egitto.16 Non disprezzare il tuo retaggio da te riscattato dall'Egitto.
17 Priegoti, Signore, che tu esaudischi la mia orazione, e sia tu in adiutorio a questa tua eredità; e questa amaritudine (la quale noi aspettiamo) convertila tu in allegrezza, acciò che vivendo possiamo laudare il tuo nome; e non volere serrare le bocche di coloro che sempre ti lodano.17 Esaudisci la mia preghiera, e sii propizio al popolo, che è tua porzione eletta a sorte, e converti in allegrezza i gemiti nostri, amnchè vivendo diamo lode, o Signore, al tuo nome, e non chiuder la bocca a quei, che cantano le tue glorie.
18 E tutto il popolo d' Israel, con eguale mente e prego, chiamò al Signore Iddio; però che erano in pericolo della morte.18 Tutto ancora Israele unanimamente orando alzava le grida al Signore; sovrastando ad essi indubitata la morte.