Scrutatio

Martedi, 13 maggio 2025 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Judit 7


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 Ma Oloferne il dì seguente comandò alli suoi eserciti, che andassero contro a Betulia.1 Il giorno dopo, Oloferne diede ordine a tutto il suo esercito e a tutta la moltitudine di coloro che erano venuti come suoi alleati di mettersi in marcia contro Betùlia, di occupare le vie d’accesso alla montagna e di attaccare battaglia contro gli Israeliti.
2 Ed erano li pedoni combattitori (del suo esercito) cento ventimilia, cavalieri ventidue milia, senza la preparazione di quelli uomini, e di tutta quella gioventù, la qual lui avea condotto con sè delle provincie e delle cittadi le quali lui avea preso.2 In quel giorno ogni uomo valido fra loro si mise in marcia. Il loro esercito si componeva di centosettantamila fanti e dodicimila cavalieri, senza contare gli addetti ai servizi e gli altri che erano a piedi con loro, una moltitudine immensa.
3 Tutti insieme si prepararono alla battaglia contro ai figliuoli d' Israel, e vennero per la estremità del monte persino alla sommità (del monte) la qual è verso Dotain, dal luogo che si chiama Belma, persino al luogo che si chiama Chelmon lo qual è contro ad Esdrelon.3 Essi si accamparono nella valle vicino a Betùlia, oltre la sorgente, allargandosi dalla zona sopra Dotàim fino a Belbàim ed estendendosi da Betùlia fino a Kiamòn, che è di fronte a Èsdrelon.
4 Ma i figliuoli d' Israel, quando viddero la loro moltitudine, gettaronsi sopra la terra, ponendo la cenere sopra i capi loro, tutti di uno animo pregando che Iddio d' Israel dimostrasse la misericordia sua sopra il popolo suo.4 Gli Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si dicevano l’un l’altro: «Ora costoro inghiottiranno la faccia di tutta la terra e neppure i monti più alti né le valli né i colli potranno resistere al loro urto».
5 E pigliando l'arme sue da battaglia, stettero alli luoghi stretti delle strade che sono tra' monti, e non si partivano dalla custodia di quelli nè lo dì nè la notte.5 Ognuno prese la sua armatura e, dopo aver acceso fuochi sulle torri, stettero in guardia tutta quella notte.
6 E attorniando Oloferne per lo circuito, trovò uno fonte dallo quale uscian l'acque, ed entravano in uno condotto lo qual era dirizzato dalla parte australe della città, che conduceva loro l'acqua; e ordinò che quello condotto fosse disfatto.6 Il giorno seguente Oloferne fece uscire tutta la cavalleria contro il fronte degli Israeliti che erano a Betùlia,
7 Erano niente di meno non molto lontano da' muri della città alcuni fonti, dalli quali furtivamente furono veduti pigliare l'acqua, più tosto per ricrearsi che per bere.7 controllò le vie di accesso alla loro città, ispezionò le sorgenti d’acqua e le occupò e, dopo avervi posto attorno guarnigioni di uomini armati, fece ritorno tra i suoi.
8 E andorono i figliuoli di Ammon e di Moab ad Oloferne, dicendo: i figliuoli d' Israel non si confidano nè in lancia nè in sagitte, ma li monti li difendono, e li colli (de' monti) sì li custodiscono, posti nelli precipizii.8 Allora gli si avvicinarono tutti i capi dei figli di Esaù e tutti i capi del popolo di Moab e gli strateghi della costa e gli dissero:
9 Acciò che dunque senza andare a battaglia (e senza fare fatti d' arme) tu li possi superare, poni le guardie alli fonti acciò che non possino pigliare acqua; e senza coltello tu gli ucciderai, ovver certamente faticati darannoti la città sua, la qual per esser posta su questi monti pensano che non si supererae.9 «Il nostro signore voglia ascoltare una parola, per evitare che il tuo esercito vada in rotta.
10 E piacque il consiglio ad Oloferne e a tutti i suoi satelliti, e ordinò per lo circuito i centurioni per ciascuno fonte.10 Questo popolo degli Israeliti non si affida alle sue lance, ma all’altezza dei monti sui quali essi vivono, e certo non è facile arrivare alle cime dei loro monti.
11 Ed essendo stata questa guardia per venti dì, mancorono le cisterne e le radunanze dell' acque a tutti quelli i quali abitavano in Betulia, per tal modo che non era nella città onde si potessono saziare solamente per uno dì, però che l'acqua si dava a misura ogni dì.11 Quindi, signore, non attaccare costoro come si usa nella battaglia campale e così non cadrà un solo uomo del tuo esercito.
12 Allora essendo congregati dinanzi a Ozia tutti gli uomini e le donne, giovani e fanciulli, dissero tutti a una voce:12 Rimani fermo nel tuo accampamento, avendo buona cura di ogni uomo del tuo esercito; invece i tuoi gregari vadano a occupare la sorgente dell’acqua che sgorga alla radice del monte,
13 giudichi Iddio tra noi e te, però che tu ci hai fatto molti mali, non volendo parlare pacificamente con gli Assirii, e per questo ne ha venduti Iddio nelle mani loro,13 perché di là attingono tutti gli abitanti di Betùlia. La sete li farà morire e consegneranno la loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse per sorvegliare che nessuno possa uscire dalla città.
14 E però (che) non è chi ci aiuti, conciò sia cosa che noi sì caderemo tutti dinanzi a loro da sete, e in grande perdizione.14 Così cadranno sfiniti dalla fame essi, le loro donne, i loro figli e, prima che la spada arrivi su di loro, saranno stesi sulle piazze fra le loro case.
15 E ora congregate tutti quelli che sono nella città, acciò che noi ci diamo tutti liberamente al popolo di Oloferne.15 Avrai così reso loro un terribile contraccambio, perché si sono ribellati e non hanno voluto venire incontro a te con intenzioni pacifiche».
16 Egli è meglio che prigioni benediciamo il Signore vivendo, che moriamo e siamo obbrobrio a tutta la gente, conciò sia cosa che noi vediamo le nostre mogli e li nostri figliuoli morire dinanzi alli occhii nostri.16 Piacque questo discorso a Oloferne e a tutti i suoi ministri e diede ordine che si facesse come avevano proposto.
17 Noi protestiamo oggi al cielo e alla terra, e al Dio de' padri nostri lo quale ci punisce secondo i peccati nostri, acciò che voi diate questa città in mano dello esercito di Oloferne; e sia il fine nostro breve nella punta dello coltello, il quale si fa più lungo nella siccità della sete.17 Si mosse quindi un distaccamento di Ammoniti e con essi cinquemila Assiri si accamparono nella vallata e occuparono gli acquedotti e le sorgenti d’acqua degli Israeliti.
18 E avendo loro dette queste parole, cominciorono tutti a piagnere e ululare nella chiesa grande; e per molte ore tutti chiamarono con una voce al Signore, dicendo:18 A loro volta i figli di Esaù e gli Ammoniti salirono e si appostarono sulla montagna di fronte a Dotàim. Spinsero altri loro uomini a meridione e a oriente di fronte a Egrebèl, che si trova vicino a Cus, nei pressi del torrente Mocmur. Il resto dell’esercito degli Assiri si accampò nella pianura, ricoprendo tutta l’estensione del terreno. Le tende e gli equipaggiamenti costituivano una massa imponente, perché in realtà essi erano una turba immensa.
19 noi peccammo coi padri nostri; noi abbiamo operato ingiustamente, e molte iniquitadi abbiamo fatto.19 Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore, loro Dio, con l’animo in preda all’abbattimento, perché da ogni parte i nemici li avevano circondati e non c’era via di scampo.
20 Tu (Signore) che sei pio, abbi misericordia di noi, o nel tuo flagello castigaci delle nostre iniquitadi; e non voler dare quelli che (si confidano di te e che) ti confessano nelle mani del popolo lo qual non ti conosce;20 Il campo degli Assiri al completo, fanti, carri e cavalieri, rimase fermo tutt’intorno per trentaquattro giorni e venne a mancare a tutti gli abitanti di Betùlia ogni riserva d’acqua.
21 acciò che non (si lodano e) dicano fra le genti: dov'è lo loro Iddio?21 Anche le cisterne erano vuote e non potevano più bere a sazietà neppure per un giorno, perché davano da bere in quantità razionata.
22 E conciosia che, faticati per questi clamori e pianti, fossero lassi,22 Incominciarono a cadere sfiniti i loro bambini; le donne e i giovani venivano meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e nei passaggi delle porte, e ormai non rimaneva più in loro alcuna energia.
23 levandosi Ozia pieno di lacrime, disse: siate di buono animo, fratelli miei, e aspettiamo questi cinque di la misericordia di Dio.23 Allora tutto il popolo si radunò intorno a Ozia e ai capi della città, con giovani, donne e fanciulli, e alzando grida dissero davanti a tutti gli anziani:
24 Forse che leverà la indignazione sua da noi, e darà gloria al nome suo.24 «Sia giudice il Signore tra voi e noi, perché voi ci avete recato un grave danno rifiutando di proporre la pace agli Assiri.
25 Ma se passati i cinque dì non ci verrà adiutorio, faremo queste parole che avete detto, (e secondo che avete parlato).25 Ora non c’è più nessuno che ci possa aiutare, perché Dio ci ha venduti nelle loro mani per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali.
26 Ormai chiamateli e consegnate l’intera città al popolo di Oloferne e a tutto il suo esercito perché la saccheggino.
27 È meglio per noi essere loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma almeno avremo salva la vita e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri bambini, né le donne e i nostri figli esalare l’ultimo respiro.
28 Chiamiamo a testimone contro di voi il cielo e la terra e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché non ci lasci più in una situazione come quella in cui siamo oggi».
29 Vi fu allora un pianto generale in mezzo all’assemblea e a gran voce gridarono suppliche al Signore Dio.
30 Ozia rispose loro: «Coraggio, fratelli, resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore, nostro Dio, rivolgerà di nuovo la sua misericordia su di noi; non è possibile che egli ci abbandoni fino all’ultimo.
31 Ma se proprio passeranno questi giorni e non ci arriverà alcun aiuto, farò come avete detto voi».
32 Così rimandò il popolo, ciascuno al proprio posto di difesa, ed essi tornarono sulle mura e sulle torri della città e rimandarono le donne e i figli alle loro case; ma tutti nella città erano in grande costernazione.