Scrutatio

Martedi, 13 maggio 2025 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Tobia 3


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BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 E allora Tobia incominciò a sospirare, e incominciò a pregare (a Dio) con lacrime,1 Con l’animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi iniziai questa preghiera di lamento:
2 dicendo: o Signore Iddio, tu se' giusto, e tutti i tuoi giudicii sono giusti, e tutte le tue vie sono misericordia e verità e giudicio.2 «Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo.
3 E ora, Signore mio, ricòrdati di me, e non prendere vendetta de' miei peccati; e non ti ricordare de' miei falli, nè di quelli del mio padre e della mia madre.3 Ora, Signore, ricòrdati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri.
4 Certo perchè noi non obbedimmo ai tuoi comandamenti, perciò siamo dati in disonore e in prigione e in morte e in favola e in vituperio a tutte le nazioni, tra le quali tu ci hai dispersi.4 Violando i tuoi comandamenti, abbiamo peccato davanti a te. Ci hai consegnato al saccheggio; ci hai abbandonato alla prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi.
5 E ora, Signore mio, grandi sono i tuoi giudicii, imperciò che non ci portammo secondo i tuoi comandamenti, e non fecimo giustamente dinanzi da te.5 Ora, quando mi tratti secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi comandamenti, camminando davanti a te nella verità.
6 E ora, Signore, secondo la tua volontà adopera meco, e comanda che il mio spirito sia ricevuto in pace; perciò ch' egli è meglio di morire, che vivere.6 Agisci pure ora come meglio ti piace; da’ ordine che venga presa la mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. Gli insulti bugiardi che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia liberato da questa prova; fa’ che io parta verso la dimora eterna. Signore, non distogliere da me il tuo volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così non sentirmi più insultare!».
7 In quello medesimo di avvenne che Sara, figliuola di Raguel, nella città de' Medi udì da una sua serva uno rimproveramento, dicendole7 Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò di sentirsi insultare da parte di una serva di suo padre,
8 sì come ella è stata maritata a sette mariti, e tutti sette gli avea morti uno demonio chiamato Asmodeo, così tosto come s'erano coricati con esso lei.8 poiché lei era stata data in moglie a sette uomini, ma Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva: «Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto portare il nome.
9 Onde, iscusandosi la fanciulla, riprese la serva aspramente, dicendo che ciò non era sua colpa. Ed ella rispose, dicendo: certo di te non vedemo figliuolo nè figliuola sopra la terra, o ucciditrice de' tuoi mariti!9 Perché vorresti colpire noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non dobbiamo mai vedere né figlio né figlia».
10 Or vuoi me tu uccidere, come tu hae fatto a' sette tuoi mariti? Onde Sara, per questo rimpropero, se n' andò nella camera di sopra della sua casa; e per tre dì e per tre notti non mangiò nè bebbe;10 In quel giorno dunque ella soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l’intenzione di impiccarsi. Ma, tornando a riflettere, pensava: «Che non insultino mio padre e non gli dicano: “La sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure”. Così farei precipitare con angoscia la vecchiaia di mio padre negli inferi. Meglio per me che non mi impicchi, ma supplichi il Signore di farmi morire per non sentire più insulti nella mia vita».
11 ma istando in orazione continuamente, pregava Iddio con lacrime, che lei liberasse da questo rempropero.11 In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: «Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre.
12 E dopo il terzo dì ch' ell' ebbe compiuta la orazione, benedicendo Iddio,12 Ora a te innalzo il mio volto e i miei occhi.
13 disse: o Dio de' nostri padri, il nome tuo è benedetto; perciò che quando tu sei adirato, tu fai misericordia, e nel tempo della tribulazione perdoni i peccati a quelli che ti chiamano.13 Comanda che io sia tolta dalla terra, perché non debba sentire più insulti.
14 A te, Signore mio, volgo io la faccia mia, e a te alzo gli occhii miei.14 Tu sai, Signore, che sono pura da ogni contatto con un uomo
15 Io ti dimando, Signore mio, che tu mi sciogli del legame di questo rempropero; ovver certo levami di sopra la terra.15 e che non ho disonorato il mio nome né quello di mio padre nella terra dell’esilio. Io sono l’unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino né un parente per il quale io possa serbarmi come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guarda a me con benevolenza: che io non senta più insulti».
16 Tu sai, Signore mio, ch' io mai non desiderai uomo, e hoe guardata l'anima mia netta d'ogni desiderio carnale.16 In quel medesimo momento la preghiera di ambedue fu accolta davanti alla gloria di Dio
17 E giammai non mi mescolai con gli lascivi; e non mi feci mai partefice con quelli che sono lievi.17 e fu mandato Raffaele a guarire tutti e due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio, e a dare Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e così scacciare da lei il cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia prenderla in sposa, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava in casa dal cortile e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.
18 Veramente io consentii di ricevere marito col tuo timore, e non come diletto carnale.
19 Certo o io indegna di loro, o loro non furono degni di me, ovvero che tu m' hai conservata a uno altro marito.
20 Veramente. il tuo consiglio non è nella signoria dell' uomo.
21 Ma questo ho io per lo certo: chiunque ti adorerà, e la sua vita sia in bene provata, sì sarà coronato (nel tuo cospetto); e se egli sarà in tribulazione, sarà liberato; e se egli sarà in correzione, gli sarà lecito di venire alla tua misericordia.
22 Imperciò che tu non ti diletti nelle nostre perdizioni; imperciò che dopo la tempesta tu fai tranquillitade; e dopo le lacrime e dopo il pianto concedi allegrezza.
23 Sia il tuo nome, Iddio d' Israel, benedetto negli secoli.
24 E in quello tempo furono esaudite le preghiere d' amendue costoro nel cospetto della gloria del sommo Iddio.
25 E mandato fu l'angiolo di Dio, santo Rafael, acciò che gli curasse amendue, le orazioni de' quali furono in uno tempo nel cospetto d' Iddio rapportate.