SCRUTATIO

Mercoledi, 27 agosto 2025 - Santa Monica ( Letture di oggi)

Genesi 32


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1 E Iacob andò nell'andamento ch' egli avea cominciato. E furogli incontro li angioli di Dio.1 - Giacobbe pure partì per il cammino già intrapreso, ed ecco venirgli incontro degli angeli di Dio.
2 I quali, quando gli ave veduti, disse: castelli di Dio sono questi, e chiamò lo nome dello luogo MAANAIM, cioè Castella.2 Quando li ebbe veduti, disse: «Questi sono gli accampamenti di Dio»; e chiamò quel luogo "Maanaim", cioè "Accampamenti".
3 E mandò adunque i messi innanzi a sè ad Esaù, suo fratello, nella terra Seir della regione di Edom.3 Mandò poi innanzi a sè dei messi ad Esaù suo fratello nella terra di Seir, nella regione di Edom,
4 E comandò a loro, dicendo: così favellate al signore mio Esaù: queste cose dice lo fratello tuo Iacob: appresso Laban, peregrino sono istato insino al presente di4 e comandò loro dicendo: «Così parlerete al signore mio Esaù. Questo dice il tuo fratello Giacobbe. Andai come pellegrino a Labano, e vi son stato sino ad oggi.
5 Io hoe pecore e bovi e servi e asini e ancille. Mando ora la legazione allo signore mio, per trovare la grazia nel cospetto tuo.5 Ho bovi, asini, pecore, servi e serve; mando ora un'ambasceria a te mio signore, per trovar grazia innanzi a te».
6 Ritornati sono i messi a Iacob, dicendo: noi vegniamo da Esaù tuo fratello, ed ecco che s' appa recchia di venire incontra a te con CCCC uomini.6 E tornarono i messi a Giacobbe dicendo: «Fummo da Esaù tuo fratello, ed ecco ti viene frettolosamente incontro con quattrocento uomini».
7 Temette Iacob, e molto; ed ispaventato divise lo popolo, lo quale era con lui, e le gregge, le pecore e bovi e cammelli in due turme,7 Temè Giacobbe grandemente, e spaventato divise in due schiere la gente che aveva seco, i greggi, le pecore, i bovi ed i cammelli,
8 dicendo: se verrà Esaù ad una turma, e per coteralla, l'altra turma, che rimarrà, sì sie salvata.8 dicendo: «Se Esaù verrà contro una schiera e l'assalirà, l'altra schiera resterà salva».
9 E disse Iacob: Iddio del padre mio Abraam e Iddio del padre mio Isaac, Signore, il quale dice sti a me: ritorna nella terra tua e nel luogo della tua nativitade, ed io bene ti farò:9 Poi pregò: «Dio del padre mio Abramo, Dio del padre mio Isacco, Signore che dicesti: - Ritorna nella tua terra e nel luogo dove nascesti, ed io ti beneficherò -;
10 minore sono di tutte le misericordie tue, e della verità che tu dicesti al servo tuo. Colla mazza mia trapassai questo Giordano; ed ora con due tur me ritorno.10 ecco, io sono troppo piccolo appetto di tutti i tuoi benefizi, e delle promesse che hai mantenute al tuo servo. Col solo mio bastone ho passato questo fiume Giordano, ed ora ritorno con due schiere.
11 Iscàmpami della mano del fratello mio Esaù; impercio ch' io lui molto temo, che per avventura egli vegnendo percuota la madre colli figliuoli.11 Liberami dalle mani del mio fratello Esaù, che non abbia a venire, ed uccidere madri e figli, ch'io molto lo temo.
12 Tu m'hai favellato, che bene farai a me, e si amplierae lo seme mio siccome l'arena del mare, la quale per la moltitudine non si puote annomerare.12 Tu dicesti che m'avresti beneficato, ed avresti moltiplicato i miei discendenti come l'arena del mare, che non si può contare, tanto è numerosa».
13 E conciosia cosa che dormisse quivi quella notte, spartio di quelle cose ch' egli avea, per donar ad Esaù suo fratello,13 Ed avendo ivi dormito in quella notte, di ciò che possedeva mise da parte, come dono ad Esaù suo fratello,
14 CC capre e XX becchi e CC pecore, e montoni XX,14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
15 e cammelli ch' aveano partorito, colli pole dri loro, XXX, e XL vacche e XX tori e XX asine, con loro poledri X.15 trenta cammelle fresche di parto co' loro nati, quaranta vacche e venti tori, venti asine e dieci asinelli.
16 E mandògli per mano de' servi suoi ciascuna greggia per sè; e disse a' servi suoi: andatevi inanzi a me, e sia spazio tra l'una greggia e l'altra.16 Mandò separatamente ciascun gruppo per mezzo dei suoi servi, e disse ai garzoni: «Andate avanti a me, e mantenete uno stacco fra un gruppo ed un altro».
17 Comandò al primo, dicendo: se tu averai in contro Esaù mio fratello, e domanderaiti: donde se'? ovvero: donde vai? e di cui sono tutte queste cose che tu seguiti?17 E comandò al primo, dicendo: «Se t'incontrerai col mio fratello Esaù, e ti domanderà di chi sei, o dove vai, o di chi sono quelli animali che tu conduci,
18 risponderai: lo servo tuo Iacob questi doni manda al signor mio Esaù, ed egli viene dopo noi.18 risponderai: - Sono del tuo servo Giacobbe, che le manda in dono al mio Signore Esaù, e viene anch'egli dietro a noi -».
19 E somigliantemente questi comandamenti diede al secondo e al terzo e a tutti coloro che se guitavano le gregge, dicendo: queste medesime parole favellate ad Esaù, quando l'averete trovato.19 Gli stessi ordini dette al secondo, al terzo, ed a tutti quelli che accompagnavano i greggi, dicendo: «Dite ad Esaù queste stesse parole, quando lo incontrerete.
20 Ed aggiugnerete: certo egli medesimo Iacob sèguita l'andamento nostro. Disse in verità: io adumilierò lui con questi doni, i quali vanno innanzi, e poscia vederò lui; forse ch' egli mi darà (lui) aiuto.20 Ed aggiungete: - Il medesimo Giacobbe tuo servo ci vien dietro; giacchè egli ha detto: "Lo placherò coi doni che gli mando avanti, e poi lo vedrò, e forse mi diverrà benevolo" -».
21 E andarono quelli dalli doni adunque innanzi a lui; e egli in verità rimase quella notte ne' castelli.21 Partirono dunque i suoi doni avanti a lui; ed egli per quella notte rimase nel [luogo da lui chiamato] "Gli accampamenti".
22 E conciosia cosa che per tempo si levasse Iacob, tolse due sue mogli ed altrettante fanti cogli undici figliuoli, e trapassò lo vado di laboc.22 Levatosi poi molto presto, prese le due mogli, le due ancelle, con gli undici figli, e passò il guado di Iaboc.
23 E trapassato ogni cosa la quale apparteneva a lui,23 E portato all'altra riva tutto quello che gli apparteneva,
24 rimase solo; ed ecco uno uomo facea alle braccia con lui insino alla mattina.24 restò solo. Ed ecco, un uomo lottò con lui sino a giorno.
25 Il quale, conciosia cosa che vedesse che superchiare lui non potesse, toccoe lo nervo del fianco suo, ed incontanente marcì.25 Il quale, vedendo di non poterlo vincere, lo toccò nel nervo d'una coscia, e subito vi restò senza forza.
26 E disse a lui quello uomo: lasciami, chè già viene l'aurora. E Iacob gli rispose: io non lascerò te, se tu non mi benedici.26 Poi gli disse: «Lasciami andare, che è già l'aurora». Rispose Giacobbe: «Non ti lascerò andare, se non mi benedirai».
27 E disse adunque: che nome hai tu? Ed egli rispuose: Iacob.27 Disse allora quell'uomo: «Qual è il tuo nome?». Rispose: «Giacobbe».
28 Ed egli disse: non s'appellerà lo nome tuo Iacob, ma Israel; impercioche se contra Dio fosti forte, quanto maggiormente contra gli uomini potrai prevalere?28 Ma quegli: «Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele; chè se fosti forte lottando con Dio, quanto più avrai vittoria lottando con gli uomini?».
29 E domandò lui Iacob: dimmi, per quale no me se'appellato? Rispuose: perchè addimandi lo nome mio (lo quale è ammirabile)? E benedisse lui in quello medesimo luogo.29 Giacobbe allora lo interrogò: «Dimmi, come ti chiami?». Ma quegli rispose: «Perchè mi domandi il mio nome?». E in quello stesso luogo lo benedisse.
30 E chiamò Iacob lo nome di quello luogo FANUEL, dicendo: io viddi lo Signore a faccia a faccia, e fatta è salva l'anima mia.30 Giacobbe a quel luogo mise nome "Fanuel", dicendo: «Ho visto Dio a faccia a faccia, eppure sono rimasto vivo».
31 Elevato è a lui incontanente lo sole, poscia ch' egli trapassoe Fanuel; egli in verità zoppicava del piede.31 Subito gli si levò il sole, appena uscito da Fanuel; e andava zoppicando.
32 Per la quale cosa non mangiano li figliuoli d'Israel lo nervo, imperciò che egli marcì nel fianco di Iacob, insino al presente dì; impercio chè toccò lo nervo del fianco suo, e rimase addormentato.32 Ed ora, insino ad oggi, i figli d'Israele non mangiano [negli animali] il nervo che si seccò nella coscia di Giacobbe, in memoria che [quell'uomo] gli toccò il nervo della coscia, e vi restò impedito.