Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Iudicum 19


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Fuit quidam vir Levites habitans in latere montis Ephraim, qui accepit uxorem de Bethlehem Juda :1 Fue uno uomo della schiatta di Levi, il quale abitava nel lato del monte di Efraim; il quale si prese moglie di Betleem di Giuda.
2 quæ reliquit eum, et reversa est in domum patris sui in Bethlehem, mansitque apud eum quatuor mensibus.2 La quale sì lo abbandonò, e ritornò nella casa del padre suo in Betleem, e istette con esso lui quattro mesi.
3 Secutusque est eam vir suus, volens reconciliari ei, atque blandiri, et secum reducere, habens in comitatu puerum et duos asinos : quæ suscepit eum, et introduxit in domum patris sui. Quod cum audisset socer ejus, eumque vidisset, occurrit ei lætus,3 E andolle dietro il marito suo, volendola riconciliare e pacificare, e per menarla seco, avendo per sua compagnia uno garzone e due asini; la quale sì lo ricevette, e menollo in casa del padre suo. La quale cosa avendo udito il suocero suo, e avendo veduto, vennegli incontro tutto lieto,
4 et amplexatus est hominem. Mansitque gener in domo soceri tribus diebus, comedens cum eo et bibens familiariter.4 e sì lo abbracciò. E istette il genero nella casa del padre suo tre dì a mangiare con lui e a bere (somigliantemente e) familiarmente.
5 Die autem quarto de nocte consurgens, proficisci voluit : quem tenuit socer, et ait ad eum : Gusta prius pauxillum panis, et conforta stomachum, et sic proficisceris.5 Il quarto dì, levandosi di notte, sì se ne volea andare; il quale sì ritenne il suocero, e sì gli disse: manuca in prima uno poco del pane, e confòrtati lo stomaco; poi sì ti partirai.
6 Sederuntque simul, ac comederunt et biberunt. Dixitque pater puellæ ad generum suum : Quæso te ut hodie hic maneas, pariterque lætemur.6 E sedettono insieme, e mangiarono e bevenno. E disse il padre della fanciulla al genero suo: io ti prego che tu istii oggi insieme meco, pigliando letizia (e allegrezza).
7 At ille consurgens, cœpit velle proficisci. Et nihilominus obnixe eum socer tenuit, et apud se fecit manere.7 E levandosi suso, cominciò a volere andare via; e con tutto ciò per forza sì il tenne il suocero (suo), e fecelo rimanere con lui.
8 Mane autem facto, parabat Levites iter. Cui socer rursum : Oro te, inquit, ut paululum cibi capias, et assumptis viribus donec increscat dies, postea proficiscaris. Comederunt ergo simul.8 E fatta la mattina, si apparecchiava questi della schiatta di Levi ad andare. Al quale disse un' altra volta il suocero (suo): io ti prego che tu pigli un altro poco di cibo, e tutto rinforzato, tanto che il dì cresca; poi sì va. E mangiarono insieme.
9 Surrexitque adolescens, ut pergeret cum uxore sua et puero. Cui rursum locutus est socer : Considera quod dies ad occasum declivior sit, et propinquat ad vesperum : mane apud me etiam hodie, et duc lætum diem, et cras proficisceris ut vadas in domum tuam.9 E levossi suso il giovane per andare colla moglie sua e col suo garzone. Al quale un' altra volta favellò il suocero (e disse): considera che il dì si è molto presso al tramontare del sole, e appròssimasi al vespro (cioè alla sera); istatti ancora oggi meco, e mena (e abbi) uno lieto dì, e domani ti partirai per andare a casa tua.
10 Noluit gener acquiescere sermonibus ejus : sed statim perrexit, et venit contra Jebus, quæ altero nomine vocatur Jerusalem, ducens secum duos asinos onustos, et concubinam.
10 E non volse consentire il genero alle parole del suocero; ma incontanente si levò, e vènnesene verso Iebus, la quale sì ha un altro nome che si chiama IERUSALEM, menando seco due asini carichi e la moglie.
11 Jamque erant juxta Jebus, et dies mutabatur in noctem : dixitque puer ad dominum suum : Veni, obsecro : declinemus ad urbem Jebusæorum, et maneamus in ea.11 E già erano presso a Iebus, e il dì si facea notte; e disse il garzone al signore suo: vieni, priegoti, andiamcene alla città de' Gebusei, e istiamvi dentro.
12 Cui respondit dominus : Non ingrediar oppidum gentis alienæ, quæ non est de filiis Israël : sed transibo usque Gabaa,12 Al quale sì respuose il signore (e disse): certo io non entrerò in castello d' altra gente (straniera), la quale non è de' figliuoli d' Israel, ma passerò oltre insino a Gabaa.
13 et cum illuc pervenero, manebimus in ea, aut certe in urbe Rama.13 E quando saremo giunti, sì staremo quivi, ovvero certamente nella città di Rama.
14 Transierunt ergo Jebus, et cœptum carpebant iter, occubuitque eis sol juxta Gabaa, quæ est in tribu Benjamin :14 E passarono Iebus, e faceano il viaggio loro; e tramontò loro il sole a lato a Gabaa, la quale si è nella schiatta di Beniamin :
15 diverteruntque ad eam, ut manerent ibi. Quo cum intrassent, sedebant in platea civitatis, et nullus eos recipere voluit hospitio.15 ed entrarovi dentro per istarvi (la notte); ed essendo entrati, sì istavano nella piazza della cittade; e non era veruno che loro volesse ricevere ad albergo.
16 Et ecce, apparuit homo senex, revertens de agro et de opere suo vesperi, qui et ipse de monte erat Ephraim, et peregrinus habitabat in Gabaa : homines autem regionis illius erant filii Jemini.16 Ed ecco che apparì nella piazza uno uomo antico, il quale tornava dal campo e dall'opera sua al tardi; il quale ancora era del monte di Efraim, e sì come peregrino abitava (e istava) in Gabaa; e gli uomini di quella contrada sì erano figliuoli di dui fratelli, nati carnalmente ad uno corpo.
17 Elevatisque oculis, vidit senex sedentem hominem cum sarcinulis suis in platea civitatis, et dixit ad eum : Unde venis ? et quo vadis ?17 E levato in alto gli occhii, questo vecchio vidde questo uomo sedere nella piazza della città con li sacchetti e con la robba sua, e sì gli disse: onde vieni tu? e dove vai?
18 Qui respondit ei : Profecti sumus de Bethlehem Juda, et pergimus ad locum nostrum, qui est in latere montis Ephraim, unde ieramus in Bethlehem : et nunc vadimus ad domum Dei, nullusque sub tectum suum nos vult recipere,18 Il quale sì respuose: noi venimo di Betleem Giuda, e andiamcene a casa nostra, la quale si è dal lato dal monte di Efraim (di Giuda), onde eravamo iti in Betleem; e ora andiamo alla casa di Dio, e non è veruno che ci voglia ricevere sotto il [suo] tetto,
19 habentes paleas et fœnum in asinorum pabulum, et panem ac vinum in meos et ancillæ tuæ usus, et pueri qui mecum est : nulla re indigemus nisi hospitio.19 avendo noi la paglia e il fieno per dare agli asini, e il pane e il vino per me e per la donna mia e per il garzone che sono meco; di niuna cosa abbiamo bisogno, se non d'albergo.
20 Cui respondit senex : Pax tecum sit, ego præbebo omnia quæ necessaria sunt : tantum, quæso, ne in platea maneas.20 Al quale respuose questo vecchio: pace sia teco, io apparecchierò tutte le cose le quali sono bisogno; ma d' una cosa ti priego, che tu non stei in su la piazza.
21 Introduxitque eum in domum suam, et pabulum asinis præbuit : ac postquam laverunt pedes suos, recepit eos in convivium.
21 E si lo menò a casa sua, e diede la prebenda agli asini; e poi ch' ebbeno lavato i piedi loro, sì gli menò al convito (a mangiare).
22 Illis epulantibus, et post laborem itineris cibo et potu reficientibus corpora, venerunt viri civitatis illius, filii Belial (id est, absque jugo), et circumdantes domum senis, fores pulsare cœperunt, clamantes ad dominum domus atque dicentes : Educ virum, qui ingressus est domum tuam, ut abutamur eo.22 E mangiando loro, e dopo la fatica del cammino, col mangiare e col bere confortando i corpi loro, subitamente vennero gli uomini di quella cittade, figliuoli del demonio e senza freno; e attorniando la casa di questo vecchio, incominciarono a picchiare alle porte, gridando al signore della casa e dicendo: menate a noi fuori questo uomo, il quale è entrato in casa tua, acciò che abbiamo a fare con lui.
23 Egressusque est ad eos senex, et ait : Nolite, fratres, nolite facere malum hoc, quia ingressus est homo hospitium meum : et cessate ab hac stultitia.23 E uscìo lui fuori questo vecchio, e disse: (pregovi, non fate) fratelli miei, (e) non vogliate fare tanto male; imperciò che questo uomo si è entrato nel luogo mio; partitevi da questa stoltizia.
24 Habeo filiam virginem, et hic homo habet concubinam : educam eas ad vos, ut humilietis eas, et vestram libidinem compleatis : tantum, obsecro, ne scelus hoc contra naturam operemini in virum.24 Io hoe una figliuola vergine, e questo uomo sì ha una sua moglie; io le vi menerò fuori a voi, acciò che abbiate a fare (e istiate) con loro e satisfacciate alla vostra (tentazione e) carnalitade; ma di questo tanto vi prego, che questo peccato (e questa offesa) contro natura non facciate con questo uomo.
25 Nolebant acquiescere sermonibus illius : quod cernens homo, eduxit ad eos concubinam suam, et eis tradidit illudendam : qua cum tota nocte abusi essent, dimiserunt eam mane.25 E non voleano consentire alle parole sue. La quale cosa veggendo questo uomo, mise la moglie in mano di costoro, acciò che satisfacessono alla loro mala volontade: la quale avendo tutta notte usata (e vituperata), in su la mattina la lasciarono andare.
26 At mulier, recedentibus tenebris, venit ad ostium domus, ubi manebat dominus suus, et ibi corruit.26 E la femina, partendosi la notte, venne all'uscio della casa dove stava suo marito e signore; e quivi cadde morta.
27 Mane facto, surrexit homo, et aperuit ostium, ut cœptam expleret viam : et ecce concubina ejus jacebat ante ostium sparsis in limine manibus.27 E fatto la mattina (il dì) si levò suso il marito suo, e sì aprì l'uscio, per volere compiere il viaggio il quale avea cominciato: ed ecco che la moglie sua si giacea dinanzi all' uscio colle mani distese in su il sogliare (dell' uscio).
28 Cui ille, putans eam quiescere, loquebatur : Surge, et ambulemus. Qua nihil respondente, intelligens quod erat mortua, tulit eam, et imposuit asino, reversusque est in domum suam.28 Alla quale dicea il marito, pensando ch' ella si riposasse (e dormisse): lièvati suso, che andiamo. La quale non rispondendo alcuna cosa, e conoscendo egli ch' era morta, sì la tolse e pose in su l'asino, e sì tornò a casa sua.
29 Quam cum esset ingressus, arripuit gladium, et cadaver uxoris cum ossibus suis in duodecim partes ac frustra concidens, misit in omnes terminos Israël.29 Ed essendo entrato in casa, sì pigliò uno coltello, e il corpo della moglie sì divise in dodici parti, e sì le mandò in tutti i termini (e confini, secondo che abitavano la schiatta de' figliuoli) d' Israel.
30 Quod cum vidissent singuli, conclamabant : Numquam res talis facta est in Israël, ex eo die quo ascenderunt patres nostri de Ægypto usque in præsens tempus : ferte sententiam, et in commune decernite quid facto opus sit.30 La quale cosa udendo ciascheduno, tutti insieme gridavano: giammai in Israel non fu fatta una così fatta cosa, da quello dì che vennero i nostri padri d'Egitto insino al tempo (d' oggi) presente; onde date la sentenza, e tutti comunemente giudicate quello che fare si dee di questo fatto.