Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Canticum Canticorum 4


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 (Sponsus)Quam pulchra es, amica mea ! quam pulchra es !
Oculi tui columbarum,
absque eo quod intrinsecus latet.
Capilli tui sicut greges caprarum
quæ ascenderunt de monte Galaad.
1 (LA VOCE DI CRISTO ALLA CHIESA) Come se' tu bella, amica mia, come se' tu bella! Li occhi tuoi paiono di colombe, sanza quello che stae celato. Li capelli tuoi sono sì come greggie di capre, che montarono del monte di Galaad.
2 Dentes tui sicut greges tonsarum
quæ ascenderunt de lavacro ;
omnes gemellis fœtibus,
et sterilis non est inter eas.
2 Li denti tuoi sì come greggie di pecore tondute, che vennero dal guazzatoio; ciascuna con due agnelli, e non è alcuna sterile tra esse.
3 Sicut vitta coccinea labia tua,
et eloquium tuum dulce.
Sicut fragmen mali punici, ita genæ tuæ,
absque eo quod intrinsecus latet.
3 Li labbri tuoi sono sì come la vite che gocciola; il parlare tuo è dolce. Sì come pezzi di melagrana sono le tue gote, sanza quello che dentro s' asconde.
4 Sicut turris David collum tuum,
quæ ædificata est cum propugnaculis ;
mille clypei pendent ex ea,
omnis armatura fortium.
4 Il collo tuo è sì come la torre di David, la quale è edificata colli merli; mille scudi pendono da quella, e ogni armadura d' uomini forti.
5 Duo ubera tua sicut duo hinnuli,
capreæ gemelli, qui pascuntur in liliis.
5 Due tue mammelle sono sì come due cavrioli di cervia gemelli, che si pascono ne' gigli,
6 Donec aspiret dies, et inclinentur umbræ,
vadam ad montem myrrhæ, et ad collem thuris.
6 per insino che il die se ne vada, e chininsi l'ombre della notte. (LO SPOSO DICE DELLA SPOSA) Io anderò al monte della mirra e allo poggio dello incenso. (LO SPOSO ALLA SPOSA)
7 Tota pulchra es, amica mea,
et macula non est in te.
7 Tutta se' bella, amica mia, e macula non è in te.
8 Veni de Libano, sponsa mea :
veni de Libano, veni, coronaberis :
de capite Amana, de vertice Sanir et Hermon,
de cubilibus leonum, de montibus pardorum.
8 Vieni del Libano, sposa mia, vieni del Libano, vieni; che sarai coronata del capo di monte Amana, e della cima del monte Sanir ed Ermon, de' covaccioli de' leoni, del saltamento de' pardi.
9 Vulnerasti cor meum, soror mea, sponsa ;
vulnerasti cor meum in uno oculorum tuorum,
et in uno crine colli tui.
9 Feristi il cuor mio, sorella mia sposa; feristi il cuore mio coll' uno de' tuoi occhi, e coll' uno delli capelli del tuo collo.
10 Quam pulchræ sunt mammæ tuæ, soror mea sponsa !
pulchriora sunt ubera tua vino,
et odor unguentorum tuorum super omnia aromata.
10 Come belle sono le mammelle tue, sorella mia sposa le mammelle tue sono più belle che il vino, e l'odore delli unguenti tuoi si è sopra tutti li odori delle spezie.
11 Favus distillans labia tua, sponsa ;
mel et lac sub lingua tua :
et odor vestimentorum tuorum sicut odor thuris.
11 La cera col miele stilla le tue labbra, sposa; miele e latte sono sotto la lingua tua; e lo odore delle tue vestimenta è sì come odore d' incenso.
12 Hortus conclusus soror mea, sponsa,
hortus conclusus, fons signatus.
12 L'orto chiuso, sorore mia, sposa mia, l' orto chiuso, il fonte segnato.
13 Emissiones tuæ paradisus malorum punicorum,
cum pomorum fructibus, cypri cum nardo.
13 Le emissioni tue è uno paradiso di meligrani colli frutti delli pomi. Li cipri col nardo.
14 Nardus et crocus, fistula et cinnamomum,
cum universis lignis Libani ;
myrrha et aloë, cum omnibus primis unguentis.
14 lo nardo e lo zafferano, la cassia e lo cinnamomo con tutti li àrbori di Libano; mirra e aloe con tutti li primi unguenti;
15 Fons hortorum, puteus aquarum viventium,
quæ fluunt impetu de Libano.
15 fonte d'orti, pozzo d'acque vive, (però) che discorrono impetuosamente di Libano. (CRISTO CHIAMA LE GENTI)
16 (Sponsa)Surge, aquilo, et veni, auster :
perfla hortum meum, et fluant aromata illius.
16 Vieni, vento di tramontana, e vieni, vento di mezzodì; spira nell' orto mio, e abbondino li suoi aromati.