Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Proverbia 5


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Fili mi, attende ad sapientiam meam,
et prudentiæ meæ inclina aurem tuam :
1 Figliuolo mio, attendi alla mia sapienza; e alla mia prudenza inclina il cor tuo,
2 ut custodias cogitationes, et disciplinam labia tua conservent.
Ne attendas fallaciæ mulieris ;
2 acciò che tu custodi le buone cogitazioni, e le tue labbra conservi in parlari prudenti. Non attender alle fallacie delle femine.
3 favus enim distillans labia meretricis,
et nitidius oleo guttur ejus :
3 Le labbra della meretrice proferiscono dolci parole; è polita del corpo suo.
4 novissima autem illius amara quasi absinthium,
et acuta quasi gladius biceps.
4 Ma nell' ultimo le cose sue sono amare, come assenzio, e crudeli come coltello tagliente da duo lati.
5 Pedes ejus descendunt in mortem,
et ad inferos gressus illius penetrant.
5 Le operazioni sue tendono alla morte, e i suoi andamenti pènetrano fino allo inferno.
6 Per semitam vitæ non ambulant ;
vagi sunt gressus ejus et investigabiles.
6 Non vanno per la via della vita; gli andamenti suoi sono vaghi e investigabili.
7 Nunc ergo fili mi, audi me,
et ne recedas a verbis oris mei.
7 Ancora, figliuolo mio, audi me; e non ti partire dalle mie parole.
8 Longe fac ab ea viam tuam,
et ne appropinques foribus domus ejus.
8 Fa che la via tua sia lontana da lei, e non ti approssimare alle porte della casa sua.
9 Ne des alienis honorem tuum,
et annos tuos crudeli :
9 Non dar ad altri l'onor tuo (tu fosti creato alla imagine di Dio per fruir quello, e però) non dare il tempo della vita tua al tuo avversario (cioè al diavolo, però che della tua dignitade sarai privato);
10 ne forte impleantur extranei viribus tuis,
et labores tui sint in domo aliena,
10 acciò che gli estranei non siano riempiti delle tue forze, e le tue fatiche siano in casa d' altrui.
11 et gemas in novissimis,
quando consumpseris carnes tuas et corpus tuum,
et dicas :
11 (Per che chi serve al diavolo perde tutto quello lui ha fatto): e piangerai nell' ultimo, quando tu conoscerai aver consunto la carne tua e il tuo corpo; e dirai :
12 Cur detestatus sum disciplinam,
et increpationibus non acquievit cor meum,
12 Per che ho io detestato il buono vivere, e alle reprensioni m'erano fatte non consentii,
13 nec audivi vocem docentium me,
et magistris non inclinavi aurem meam ?
13 e non udii la voce di quelli mi ammaestravano, e a' maestri non inclinai le orecchie mie?
14 pene fui in omni malo,
in medio ecclesiæ et synagogæ.
14 Io ho fatto quasi ogni male, in conspetto della chiesa e sinagoga (cioè sono stato uno ribaldo fra le genti).
15 Bibe aquam de cisterna tua,
et fluenta putei tui ;
15 Bevi dell' acqua della cisterna tua e del pozzo tuo,
16 deriventur fontes tui foras,
et in plateis aquas tuas divide.
16 (avendo donna congiunta in legittimo matrimonio, con la quale potrai licitamente adempire i retti desiderii tuoi; e a questo modo) da te usciranno fuori alcuni fonti (nella procreazione de' figliuoli), e quelli al tempo suo in pubblico li dividerai (dando a loro marito o moglie).
17 Habeto eas solus,
nec sint alieni participes tui.
17 E questo farai tu (perfino che sono sotto la tua potestade) acciò (non caschino in for nicazione e) gli alieni [non] siano partecipi di casa tua (nella procreazione di figliuoli non legittimi).
18 Sit vena tua benedicta,
et lætare cum muliere adolescentiæ tuæ.
18 Sia la tua prole benedetta, e vivi lieto con la donna la quale tu conducesti per moglie dalla adolescenza tua.
19 Cerva carissima, et gratissimus hinnulus :
ubera ejus inebrient te in omni tempore ;
in amore ejus delectare jugiter.
19 E questa donna ti sia carissima, e il figliuolo nato gratissimo; e con lei sazierai gli appetiti tuoi e desiderii onestamente, e nell' amor di quella ti deletterai ogni tempo (e non con altra donna).
20 Quare seduceris, fili mi, ab aliena,
et foveris in sinu alterius ?
20 Per che, figliuolo mio, sarai sedotto da altra donna, e sarai gubernato nel seno d' altrui?
21 Respicit Dominus vias hominis,
et omnes gressus ejus considerat.
21 Guarda il Signor la via dell' uomo, e tutti i suoi andamenti (pensieri e cogitazioni) considera.
22 Iniquitates suas capiunt impium,
et funibus peccatorum suorum constringitur.
22 L'empio sarà preso dalle iniquitadi sue, e con le funi degli suoi peccati sarà ligato.
23 Ipse morietur, quia non habuit disciplinam,
et in multitudine stultitiæ suæ decipietur.
23 Esso morrà, per che non è stato prudente; e sarà defraudato nella moltitudine della sua stoltizia.