Scrutatio

Giovedi, 16 maggio 2024 - San Simone Stock ( Letture di oggi)

Proverbia 24


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Ne æmuleris viros malos,
nec desideres esse cum eis :
1 Non portare invidia ai malvagi, e non bramare di star con essi:
2 quia rapinas meditatur mens eorum,
et fraudes labia eorum loquuntur.
2 Perocché la loro mente inedita rapine: e le loro labbra parlano di tradimenti.
3 Sapientia ædificabitur domus,
et prudentia roborabitur.
3 La casa si edificherà colla sapienza, e per la prudenza renderassi stabile.
4 In doctrina replebuntur cellaria,
universa substantia pretiosa et pulcherrima.
4 Mediante la scienza saran ripiene le guardarobe di ogni specie di cose preziose, e più belle.
5 Vir sapiens fortis est,
et vir doctus robustus et validus :
5 L'uomo saggio ha fortezza, e l'uomo, che ha scienza, è robusto, e vigoroso.
6 quia cum dispositione initur bellum,
et erit salus ubi multa consilia sunt.
6 Perocché col buon ordine si governa la guerra: e la salute si troverà, dove son molti consigli.
7 Excelsa stulto sapientia ;
in porta non aperiet os suum.
7 Ardua cosa per lo stolto è la sapienza: egli non aprirà sua bocca alla porta.
8 Qui cogitat mala facere stultus vocabitur :
8 Chi pensa a mal fare, avrà il nome di stolto.
9 cogitatio stulti peccatum est,
et abominatio hominum detractor.
9 Il pensier dello stolto è peccato: il detrattore poi è l'obbrobrio degli uomini.
10 Si desperaveris lassus in die angustiæ,
imminuetur fortitudo tua.
10 Se stancandoti tu perdi speranza nel dì dell'angustia, la tua fortezza si impiccolisce.
11 Erue eos qui ducuntur ad mortem,
et qui trahuntur ad interitum, liberare ne cesses.
11 Cava di pericolo quelli, che sono condotti a morte: e non esser tardo a liberare quelli, che sono strascinati al supplizio.
12 Si dixeris : Vires non suppetunt ;
qui inspector est cordis ipse intelligit :
et servatorem animæ tuæ nihil fallit,
reddetque homini juxta opera sua.
12 Se tu dirai: Non ho forze abbastanza; colui che vede i cuori, egli conosce, e nulla è ascoso al Salvatore dell'anima tua, il quale renderà all'uomo secondo le opere sue.
13 Comede, fili mi, mel, quia bonum est,
et favum dulcissimum gutturi tuo.
13 Mangia, figliuol mio, il miele, per che è buono, e il favo sarà dolcissimo al tuo palato.
14 Sic et doctrina sapientiæ animæ tuæ :
quam cum inveneris, habebis in novissimis spem,
et spes tua non peribit.
14 Tale sarà all'anima tua la dottrina della sapienza, e quando tu l'avrai trovata, avrai speranza negli ultimi giorni, e la tua speranza non verrà meno.
15 Ne insidieris, et quæras impietatem in domo justi,
neque vastes requiem ejus.
15 Non tendere insidie al giusto, e non cercare l'empietà nella casa di lui, e non isturbare il suo riposo:
16 Septies enim cadet justus, et resurget :
impii autem corruent in malum.
16 Perocché sette volte caderà il giusto, e risorgerà; ma gli empj precipitano nel male.
17 Cum ceciderit inimicus tuus ne gaudeas,
et in ruina ejus ne exsultet cor tuum :
17 Non ti rallegrare della caduta del tuo nemico, e il cuor tuo non trionfi di sua rovina,
18 ne forte videat Dominus, et displiceat ei,
et auferat ab eo iram suam.
18 Affinchè il Signore, ohe ciò vede, non se n'offenda, ed egli ritirerà da lui il suo sdegno.
19 Ne contendas cum pessimis,
nec æmuleris impios :
19 Non contendere co' malvaggi, e non portar invidia agli empj:
20 quoniam non habent futurorum spem mali,
et lucerna impiorum extinguetur.
20 Perocché i cattivi non hanno speranza in futuro, e la lucerna dell'empio si spegnerà.
21 Time Dominum, fili mi, et regem,
et cum detractoribus non commiscearis :
21 Figliuol mio, temi il Signore, ed il re, e non far lega co' detrattori;
22 quoniam repente consurget perditio eorum,
et ruinam utriusque quis novit ?
22 Perocché scoppierà repentinamente la loro perdizione, e chi sa quai supplizi l'uno, e l'altro farà soffrire?
23 Hæc quoque sapientibus. Cognoscere personam in judicio non est bonum.
23 Queste cose ancora sono pei sapienti: il fare accettazione di persone in giudizio, non è cosa buona.
24 Qui dicunt impio : Justus es : maledicent eis populi,
et detestabuntur eos tribus.
24 Quelli, che all'empio dicono: Tu se' giusto, saran maledetti dai popoli, e detestati dalle tribù.
25 Qui arguunt eum laudabuntur,
et super ipsos veniet benedictio.
25 Quelli, che lo condannano saranno lodati, e sopra di essi verrà la benedizione.
26 Labia deosculabitur
qui recta verba respondet.
26 Colui che risponde secondo la verità, da un bacio sulla bocca.
27 Præpara foris opus tuum,
et diligenter exerce agrum tuum,
ut postea ædifices domum tuam.
27 Metti in buon ordine fuori il tuo lavoro, e coltiva diligentemente il tuo campo, e poi fabbricherai la tua casa.
28 Ne sis testis frustra contra proximum tuum,
nec lactes quemquam labiis tuis.
28 Non volere senza motivo render testimonianza contro il tuo prossimo, e non adular nissuno colle tue labbra.
29 Ne dicas : Quomodo fecit mihi, sic faciam ei ;
reddam unicuique secundum opus suum.
29 Non dire: Farò a lui quello, che ha fatto a me: renderò a ciascheduno secondo le sue azioni.
30 Per agrum hominis pigri transivi,
et per vineam viri stulti :
30 Passai pel campo di un infingardo, e per la vigna di un uomo stolto,
31 et ecce totum repleverant urticæ,
et operuerant superficiem ejus spinæ,
et maceria lapidum destructa erat.
31 E vidi, come tutto era pieno di ortica, e le spine l'avean coperta quant'ell è grande, e la muraglia a secco era rovinata.
32 Quod cum vidissem, posui in corde meo,
et exemplo didici disciplinam.
32 Veduta tal cosa, la riposi nel mio cuore, e con tal esempio imparai a ben regolarmi.
33 Parum, inquam, dormies, modicum dormitabis ;
pauxillum manus conseres ut quiescas :
33 E dissi: Un poco tu dormirai, un altro poco ti appisolerai, un pochetto starai colle mani in mano per riposarti;
34 et veniet tibi quasi cursor egestas,
et mendicitas quasi vir armatus.
34 E ti sopravverrà, come un corriere, la indigenza, e la mendicità, come un uomo armato.