Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Proverbia 16


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Hominis est animam præparare,
et Domini gubernare linguam.
1 L'uomo puote bene attemperare suo cuore. (e sua mente in bene, s' elli hae in cuore, come savio uomo sia insegnato); ma il nostro Signore governa la lingua (di ciascuno uomo, e sì gl' insegna favellare in bene e in male; dice l'uomo: per lo mal pensiero scende il mal cuore).
2 Omnes viæ hominis patent oculis ejus ;
spirituum ponderator est Dominus.
2 Nostro Signore vede tutto ciò che gli uomini pensano (inanzi che abbino fatto bene o male; chè l'uomo non vede se non ciò che gli appare, e Dio vede tutte le genti per mezzo del cuore); incontro a lui non si puote celare niuno, nè coprire.
3 Revela Domino opera tua,
et dirigentur cogitationes tuæ.
3 Chiunche crede in Dio (ed ha ricevuta santa cristianitade) dimostri al nostro Signore com' egli hae vivuto, e (per sua confessione gli dica) come egli hae speso e adoperato il senno.
4 Universa propter semetipsum operatus est Dominus ;
impium quoque ad diem malum.
4 (Il senno che t'ha donato per lui servire, e secondo ciò che tu ti senti colpevole, lo priega e chiedili mercede; e se tu così farai, e guardera'ti dal peccato al tuo potere, Iddio t' amerae). Ogni cosa ha fatta Iddio a suo onore e loda; e l'empio, perchè (se non si pente) vada all' inferno.
5 Abominatio Domini est omnis arrogans ;
etiamsi manus ad manum fuerit, non est innocens.
Initium viæ bonæ facere justitiam ;
accepta est autem apud Deum magis quam immolare hostias.
5 Molto inodia il nostro Signore l'orgoglio nell' uomo (che per mala maniera e per molte ragioni doverebbe essere umile, se riguardasse bene com' egli è nato e com' egli vive e come gli conviene tutto il mondo lasciare alla fine; securamente che non ne porterà niente di tutte le cose ch' egli averae acquistate. Nostro Signore fece tutte le creature per lui servire; ma l'uomo, che diventa malvagio e perverso, sarae tormentato crudelmente nel dì del giudicamento. Egli adivenne che uno saracino fu re di Ierusalem, e fue molto ricco tanto com' elli vivette; e avendo grandissima infirmitade,. si vidde approssimare alla morte; donde ello ne fue molto dolente. Ma veggendo bene ch' egli doveva morire, sì chiamò il suo maestro servo, e sì gli fece torre tre alie di tele, e portarle in suso una lancia per tutto Ierusalem dond' elli era re; e facevagli andare uno banditore dinanzi, e bandiva e diceva: messer lo re ha avuta molta ricchezza e signoria, e di tutto ciò ch' egli ha avuto in questo mondo ne può più portare che queste tre alie di tele, e partire gli conviene di questo secolo, e lasciare in tutto ciò ch' egli hae. E perciò mostra che le ricchezze del mondo sono molto poco da pregiare, quando non possono fare guardare l'uomo dalla morte. E perciò dice Salomone, che Iddio odia molto l'orgoglio dell' uomo; chè il primo uomo trapassò il comandamento del nostro Signore per arigoglio;) e colui che niuno bene volle fare tanto come potè, non sarà già alla fine sanza dolore. Il cominciamento di buona vita è a fare dirittura (ciò che uomo vorrebbe che altri gli facesse); e ciò piace più al nostro Signore, che fare sacrificio.
6 Misericordia et veritate redimitur iniquitas,
et in timore Domini declinatur a malo.
6 Chi è misericordioso, tiene in veritade che bene gli addiverrà; e chi Iddio teme, e' guardasi da fare male.
7 Cum placuerint Domino viæ hominis,
inimicos quoque ejus convertet ad pacem.
7 (Molto è alta cosa a servire Dio; e coloro che fanno male e che sono in peccato lodano colui che fa buona vita, e ne dicono bene; e) spesse volte avviene che quando l' uomo lascia la mala vita ch' egli ha menata, che coloro che dinanzi erano suoi nemici, il tengono in loro cuore per amico.
8 Melius est parum cum justitia
quam multi fructus cum iniquitate.
8 Meglio vale uno poco d' avere sanza peccato, che non fa grande avere ch' è acquistato per malvagia maniera.
9 Cor hominis disponit viam suam,
sed Domini est dirigere gressus ejus.
9 L'uomo dice: io farò così e tale cosa, che non ha potere se Iddio non gliele consente.
10 Divinatio in labiis regis ;
in judicio non errabit os ejus.
10 Quello che ha altrui a giudicare, dice ciò che vuole, secondo che l' uomo gli fa intendere; ma s' egli è prode uomo, e va secondo Iddio, egli giudica lealmente l'alto e il basso, il povero e il ricco.
11 Pondus et statera judicia Domini sunt,
et opera ejus omnes lapides sacculi.
11 Tutti i giudicamenti sono nella disposizione del nostro Signore Iddio (che fece l'uomo e la femina), e farà di ciascuno sua volontade.
12 Abominabiles regi qui agunt impie,
quoniam justitia firmatur solium.
12 Coloro che fanno male alli innocenti sono odiati da' prodi uomini; chè per diritta giustizia sono pregiati tutti i prìncipi (e rimati di bene).
13 Voluntas regum labia justa ;
qui recta loquitur diligetur.
13 Molto ama lo prode uomo l' uomo che volentieri sente in veritade dire; e chi tiene diritta via in fatti e in parole, (bene gli addiverrà, e) sarà amato.
14 Indignatio regis nuntii mortis,
et vir sapiens placabit eam.
14 (Molto si deve crucciare i prìncipi o re, quando l'uomo gli reca novella, donde male gliene puote divenire, e) molto [il re] deve odiare il messaggio della morte (che più volentieri dice il male, che il bene); ma il savio uomo appacifica il suo Signore (quando elli il vede adirato. Tutto così avviene dei peccatori e del nostro Signore; chè tanto come l'uomo è in peccato inverso Dio, tanto egli a lui è adirato, e altresì come in discordia; ma quando egli lascia il peccato, e piglia a ben fare, allora il mette egli in gioia, ed è tutto accordato con lui).
15 In hilaritate vultus regis vita,
et clementia ejus quasi imber serotinus.
15 (E perciò dice Salamone che appresso che) all' uomo che si guarda di peccare al suo potere, mostra il nostro Signore grande bontade; e a' disleali starà egli molto crudele alla fine.
16 Posside sapientiam, quia auro melior est,
et acquire prudentiam, quia pretiosior est argento.
16 Ama sapienza (e buona vita), che vale meglio che non fa buono e fine oro; e buona providenza vale meglio che fine argento.
17 Semita justorum declinat mala ;
custos animæ suæ servat viam suam.
17 Il savio uomo si distorrà di mala vita (e di male fare); e quello che teme Iddio si guarda di non fare niente che sia (contro) al pericolo della sua anima.
18 Contritionem præcedit superbia,
et ante ruinam exaltatur spiritus.
18 Spesso addiviene che quando l' uomo crede essere in migliore punto, egli mena rigoglio; (ma quando egli meno si guardano, la morte tosto gli ha abbattuti; chè tosto gli addiviene disavventura;) e dinanzi alla fine menarono molti uomini arigoglio.
19 Melius est humiliari cum mitibus
quam dividere spolia cum superbis.
19 Molto è migliore di tenersi in compagnia di buone genti che non sieno già arigogliosi (e pieni di malizia), che essere con genti che sieno in vantarsi e in invidia. (Brievemente: meglio vale essere in umilitade, che essere in rigoglio; chè da semplicità e da umilitade vengono tutti i beni, ma da rigoglio non puote venire se non male).
20 Eruditus in verbo reperiet bona,
et qui sperat in Domino beatus est.
20 Quello che è savio (che per favellare favella per senno, sarae lodato da molte genti, e) bene gliene addiverrà; e quello che mette sua speranza del tutto nel nostro Signore, è bene avventuroso, (che non ha già fidanza nelle cose che trapassano con esso il mondo).
21 Qui sapiens est corde appellabitur prudens,
et qui dulcis eloquio majora percipiet.
21 Quello che è savio di cuore (di governare sè e altrui) sarà tenuto prode uomo (e bene proveduto); e colui che (ha buono consiglio, ed) è di dolci parole, non potrà essere già in migliore stato (e in migliore maniera; molto fa grande bene chi a diritto consiglia l'uomo che n' ha mestiere).
22 Fons vitæ eruditio possidentis ;
doctrina stultorum fatuitas.
22 Consiglio e insegnamento di prode uomo è fontana viva di vita; ma insegnamento di folle uomo non vale se non poco; (però che non sa dire se non follia).
23 Cor sapientis erudiet os ejus,
et labiis ejus addet gratiam.
23 Il prode uomo pensa nel suo cuore inanzi che dica; (però che non vuole dire cosa che ne sia ripreso nè biasimato;) e di ciò ha elli grazia da Dio e dal mondo.
24 Favus mellis composita verba ;
dulcedo animæ sanitas ossium.
24 Molto è dolce cosa il bene parlare (e sì grava molto poco); e meglio puote uomo il peccatore mettere in buona via per bello parlare, che per aspra riprensione.
25 Est via quæ videtur homini recta,
et novissima ejus ducunt ad mortem.
25 (Chi tiene il suo cuore in pace e in dolciore vive in pace più sicuramente, e) sono assai maniere di vizii, che assomigliano essere buoni e veraci; ma chi li mantenesse, elli il traggono alla morte (dell' inferno).
26 Anima laborantis laborat sibi,
quia compulit eum os suum.
26 Quando Adam fue gittato del paradiso, sì gli convenne lavorare per guadagnare sua vita; in tale pena mise tutti coloro che poi sono stati.
27 Vir impius fodit malum,
et in labiis ejus ignis ardescit.
27 Il disleale uomo non pensa di fare se non male; e già della sua bocca non uscirà bene a suo potere.
28 Homo perversus suscitat lites,
et verbosus separat principes.
28 E' non va cercando se non questioni (e mala pace); e colui che rapporta malvagia parola, tormenta molto i prodi uomini (e mette in pena).
29 Vir iniquus lactat amicum suum,
et ducit eum per viam non bonam.
29 L'uomo disleale ingannatore attrae il suo amico; (per meglio ingannare il mena;) .e se gli crede, sì il mette in mala via; (il folle pensa tuttavia come possa fare male).
30 Qui attonitis oculis cogitat prava,
mordens labia sua perficit malum.
30 Molto mostra bene l'uomo di fuori, che dentro nel suo cuore ha colui che ragione intende; ma Dio vede insino al cuore chi per sua dislealtade e per sua tradigione vitupera e inganna colui che ha fidanza in lui.
31 Corona dignitatis senectus,
quæ in viis justitiæ reperietur.
31 Molto deve l' uomo portare grande onore al prode uomo vecchio, (e molto deve il giovane portare riverenza a quello ch' è inanzi nato di lui, secondo natura e secondo gli antichi insegnamenti); e maggiormente, quando il vecchio uomo si mantiene in dirittura e in buono stato.
32 Melior est patiens viro forti,
et qui dominatur animo suo expugnatore urbium.
32 Meglio vale l'uomo ch' è sofferente e paziente (quando è mestiero e tempo), che non fa quello che per sua forza vuole mettere ogni cosa in soggezione; e meglio vale colui che è signore del suo cuore (e che lui medesimo sa governare), che non fa quello che per sua forza piglia castella e cittadi, (e nè per sè medesimo non può governare e guidare, che per ferire sono più tosto giustificati).
33 Sortes mittuntur in sinum,
sed a Domino temperantur.
33 (Il savio uomo meglio aspetta, quando villania gli è fatta, che se ne puote vendicare; ma il folle mostra molto tosto il suo cuore, e spesso gli misavviene. Alcuna gente dicono, che quello sarà ricco uomo; e ciascuno ama il prode e l'avanzamento del suo amico; ma niente vale ciò che dicono, se Iddio non vi mette consiglio; però ch' egli è signore in tutto, e spesso altrimenti che i savi del mondo; e ciò che crederanno che venga, non verrà già. Meglio vale a fare un poco la penitenza semplicemente, e sanza grande dimostranza, che fare grandi limosine e mostrare sue religioni di fuori, che l'uomo il tegna per uomo, e non per Dio. Chè Iddio vede e intende le intenzioni delle genti; e sa il loro pensiero innanzi che l'abbian fatto). Le buschette si nascondono in seno, ma Dio sa bene cui sono.