Scrutatio

Mercoledi, 29 maggio 2024 - Sant'Alessandro ( Letture di oggi)

Jó 41


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Non quasi crudelis suscitabo eum :
quis enim resistere potest vultui meo ?
1 Non come crudele susciterò lui; chi adunque puote resistere al mio volto?
2 Quis ante dedit mihi, ut reddam ei ?
omnia quæ sub cælo sunt, mea sunt.
2 E chi mi diede innanzi nulla, ch' io glie lo renda? Tutte le cose che sono sotto lo cielo, sono mie.
3 Non parcam ei, et verbis potentibus,
et ad deprecandum compositis.
3 Non perdoneroe a lui colle potenti parole e composte a pregare.
4 Quis revelabit faciem indumenti ejus ?
et in medium oris ejus quis intrabit ?
4 Chi rivelerae la faccia del suo vestire? e chi entrerà nel mezzo della sua bocca?
5 Portas vultus ejus quis aperiet ?
per gyrum dentium ejus formido.
5 Le porte del suo volto chi aprirà? Intorno delli suoi denti è la paura.
6 Corpus illius quasi scuta fusilia,
compactum squamis se prementibus.
6 Lo suo corpo, quasi scuta fondute, è congiunto colle prementi scaglie.
7 Una uni conjungitur,
et ne spiraculum quidem incedit per eas.
7 L'una all' una si congiugne, acciò che niuno spiraglio vada per quelle.
8 Una alteri adhærebit,
et tenentes se nequaquam separabuntur.
8 L'una all' altra s' accosteranno, e tenenti sè non si partiranno.
9 Sternutatio ejus splendor ignis,
et oculi ejus ut palpebræ diluculi.
9 Lo sternutamento suo splendore è di fuoco, e gli occhii suoi come palpebre dell' aurora.
10 De ore ejus lampades procedunt,
sicut tædæ ignis accensæ.
10 Della sua bocca procederanno le lampade, sì come le tede accese di fuoco.
11 De naribus ejus procedit fumus,
sicut ollæ succensæ atque ferventis.
11 Uscirae delle nari sue fumo, sì come di pentole accese e bollenti.
12 Halitus ejus prunas ardere facit,
et flamma de ore ejus egreditur.
12 L'alito suo fa ardere li pruni, e la fiamma uscì della sua bocca.
13 In collo ejus morabitur fortitudo,
et faciem ejus præcedit egestas.
13 Nello suo collo starae la fortezza, e la povertà va innanzi alla sua faccia.
14 Membra carnium ejus cohærentia sibi :
mittet contra eum fulmina, et ad locum alium non ferentur.
14 Le membra delle sue carni accostantisi a lui; manda contro a lui le saette, e ad altro luogo non sono portate.
15 Cor ejus indurabitur tamquam lapis,
et stringetur quasi malleatoris incus.
15 E lo suo cuore s' indurerae come pietra; strignerassi come massa di ferro malleata.
16 Cum sublatus fuerit, timebunt angeli,
et territi purgabuntur.
16 Quando sarae tolto, temeranno gli angeli, e spaventati si purgheranno.
17 Cum apprehenderit eum gladius, subsistere non poterit,
neque hasta, neque thorax :
17 Quando piglierae lui lo coltello, sostenere non potrae nè l'asta nè la corazza.
18 reputabit enim quasi paleas ferrum,
et quasi lignum putridum æs.
18 Riputerae come paglia lo ferro, e sì come legno puzzolente lo rame.
19 Non fugabit eum vir sagittarius :
in stipulam versi sunt ei lapides fundæ.
19 E non scaccerà lui l'uomo sagittario; e tornate sono a lui in istipula le pietre della fionda.
20 Quasi stipulam æstimabit malleum,
et deridebit vibrantem hastam.
20 Quasi stipula stimerà lo maglio, e dileggerà lo movente l'asta.
21 Sub ipso erunt radii solis,
et sternet sibi aurum quasi lutum.
21 Sotto lui saranno li radii del sole, e sottometterà a lui l'oro come il fango.
22 Fervescere faciet quasi ollam profundum mare,
et ponet quasi cum unguenta bulliunt.
22 E bollire farae, come pentola, lo profondo mare; porrà come quando li unguenti bollono.
23 Post eum lucebit semita :
æstimabit abyssum quasi senescentem.
23 Dopo lui lucerae la via, e stimerae l'abisso quasi come invecchiante.
24 Non est super terram potestas quæ comparetur ei,
qui factus est ut nullum timeret.
24 Non v'è sopra la terra signoria, che s' assomigli a lui, il quale è fatto che niuno temesse.
25 Omne sublime videt :
ipse est rex super universos filios superbiæ.
25 Ogni cosa alta vede, ed elli è re sopra tutti i figliuoli della superbia.