Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Primus Machabaeorum 10


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VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Et anno centesimo sexagesimo, ascendit Alexander Antiochi filius, qui cognominatus est Nobilis, et occupavit Ptolemaidam : et receperunt eum, et regnavit illic.1 E nelli CLX anni (del regno de' Greci) si levò suso Alessandro, figliuolo di Antioco, il quale fu chiamato Il nobile, e prese (la città di) Tolemaide; e riceveronlo (quelli della terra), e quivi regnava.
2 Et audivit Demetrius rex, et congregavit exercitum copiosum valde, et exivit obviam illi in prælium.2 E quando lo re Demetrio il seppe, radunò grande oste, e vennegli incontro a battaglia.
3 Et misit Demetrius epistolam ad Jonathan verbis pacificis, ut magnificaret eum.3 E poi il detto Demetrio mandò lettera a Ionata con parole di pace, per magnificarlo,
4 Dixit enim : Anticipemus facere pacem cum eo, priusquam faciat cum Alexandro adversum nos :4 dicendo (egli colli suoi): facciamo con lui pace (e rechiamlo dalla nostra parte), inanzi ch' egli s'acconci (e appacifichi) con Alessandro, e sia contro a noi;
5 recordabitur enim omnium malorum, quæ fecimus in eum, et in fratrem ejus, et in gentem ejus.5 e ch' egli non si ricordi delle ingiurie, che inverso lui e in verso li suoi fratelli e sua gente fatto aviamo.
6 Et dedit ei potestatem congregandi exercitum, et fabricare arma, et esse ipsum socium ejus : et obsides, qui erant in arce, jussit tradi ei.6 E diedegli autorità di radunare gente (e grande oste), e di far fare armadure, e ch' egli fusse suo compagno; e comandò che gli fussono renduti gli ostaggi ch' erano nella rocca.
7 Et venit Jonathas in Jerusalem, et legit epistolas in auditu omnis populi, et eorum qui in arce erant.7 Allora venne Ionata in Ierusalem, e lesse le lettere del re dinanzi a tutto il popolo, e dinanzi a tutti quegli ch' erano nella rocca.
8 Et timuerunt timore magno, quoniam audierunt quod dedit ei rex potestatem congregandi exercitum.8 Ed ebbono grande paura, udendo la grande signoria che lo re gli avea data di radunare oste.
9 Et traditi sunt Jonathæ obsides, et reddidit eos parentibus suis :9 E renderono gli ostaggi, e Ionata gli donò agli loro padri e madri.
10 et habitavit Jonathas in Jerusalem, et cœpit ædificare et innovare civitatem.10 E così abitò Ionata in Ierusalem, e cominciò a rinnovare e a riedificare Ierusalem.
11 Et dixit facientibus opera ut exstruerent muros, et montem Sion in circuitu lapidibus quadratis ad munitionem : et ita fecerunt.11 E comandò agli maestri, che facessono le mura intorno al monte di Sion di pietre quadrate a fortezza; e così fu fatto.
12 Et fugerunt alienigenæ, qui erant in munitionibus quas Bacchides ædificaverat :12 E fuggironsi li forestieri, li quali v' erano dentro per le fortezze, le quali avea fatto (fare ed) edificare Bacchide.
13 et reliquit unusquisque locum suum, et abiit in terram suam :13 E ciascuno lasciò il suo luogo, e andossene a casa.
14 tantum in Bethsura remanserunt aliqui ex his qui reliquerant legem et præcepta Dei : erat enim hæc eis ad refugium.
14 E solamente in Betsura rimasono alquanti di quelli che aveano abbandonato la legge e li comandamenti di Dio; però che (solamente) questa fortezza era il loro rifugio.
15 Et audivit Alexander rex promissa, quæ promisit Demetrius Jonathæ : et narraverunt ei prælia, et virtutes quas ipse fecit, et fratres ejus, et labores quos laboraverunt :15 E quando lo re Alessandro ebbe intese le promissioni, le quali promise lo re Demetrio a Ionata, e furongli dette le grandi battaglie (che avea fatte Ionata) e le belle virtudi ch' egli avea adoperate, e anche li suoi fratelli, e le grandi fatiche che avea sostenute;
16 et ait : Numquid inveniemus aliquem virum talem ? et nunc faciemus eum amicum, et socium nostrum.16 allora disse: or dove troveremo noi un cotale uomo? adunque facciamolo nostro amico compagno.
17 Et scripsit epistolam, et misit ei secundum hæc verba, dicens :17 E così gli scrisse una lettera, e mandogliela, la quale così conteneva, dicendo:
18 Rex Alexander fratri Jonathæ salutem.18 Lo re Alessandro al suo fratello Ionata salute.
19 Audivimus de te quod vir potens sis viribus, et aptus es ut sis amicus noster :19 Noi abbiamo inteso di te, che tu se' uomo potente e di grande forza; e piacciati che ti disponghi d' essere amico nostro.
20 et nunc constituimus te hodie summum sacerdotem gentis tuæ, et ut amicus voceris regis (et misit ei purpuram, et coronam auream) et quæ nostra sunt sentias nobiscum, et conserves amicitias ad nos.20 E però sappi che noi oggi t' ordiniamo che tu sii sommo sacerdote della tua gente, e che tu sii amico dello re; e mandato ti ho lo panno di rosato, e la corona dell' oro, acciò che tu senti delle cose nostre, e conservi con noi l'amicizia.
21 Et induit se Jonathas stola sancta septimo mense, anno centesimo sexagesimo, in die solemni scenopegiæ : et congregavit exercitum, et fecit arma copiosa.
21 E (allora) Ionata si vestì la santa stola nelli solenni dì di quella pasqua di scenofegia, nel settimo mese degli anni CLX (del regno de' Greci); e radunò l'oste, e fece moltitudine d' arme.
22 Et audivit Demetrius verba ista, et contristatus est nimis, et ait :22 Onde molto s' attristò Demetrio, quando intese le parole di quello che lo re Alessandro avea fatto, dicendo:
23 Quid hoc fecimus, quod præoccupavit nos Alexander apprehendere amicitiam Judæorum ad munimen sui ?23 Che abbiamo noi fatto, che Alessandro ci hae avanzato in prendere l'amistà de' Giudei a sua fortezza?
24 scribam et ego illis verba deprecatoria, et dignitates, et dona, ut sint mecum in adjutorium.24 Adunque io scriverò ancora loro parole di prieghi, e proferrò loro dignitadi e doni, acciò che siano meco in mio aiuto.
25 Et scripsit eis in hæc verba : Rex Demetrius genti Judæorum salutem.25 E scrisse loro (lo re Demetrio) a questo modo; lo re Demetrio) alla gente Giudea salute.
26 Quoniam servastis ad nos pactum, et mansistis in amicitia nostra, et non accessistis ad inimicos nostros, audivimus, et gavisi sumus.26 Noi sì aviamo inteso (e veduto) che voi ci avete osservati i patti (avuti con voi), e siete stati fermi nella nostra amistade, e non vi siete congiunti con li nostri nimici; onde molto ne siamo allegri.
27 Et nunc perseverate adhuc conservare ad nos fidem, et retribuemus vobis bona pro his quæ fecistis nobiscum :27 E però piacciavi ancora (di perseverare e) di mantenere la fede, e renderemo a voi buone retribuzioni per quelle cose che fatto avete a noi.
28 et remittemus vobis præstationes multas, et dabimus vobis donationes.28 E rimetteremo a voi molte prestanze, e daremovi donamenti.
29 Et nunc absolvo vos et omnes Judæos a tributis, et pretia salis indulgeo, et coronas remitto, et tertias seminis :29 Infino a ora io vi delibero, e con voi tutti i Giudei, de' tributi; e perdonovi i prezzi del sale, e lasciovi le corone (dell' oro) e la terza parte del seme.
30 et dimidiam partem fructus ligni, quod est portionis meæ, relinquo vobis ex hodierno die, et deinceps, ne accipiatur a terra Juda, et a tribus civitatibus quæ additæ sunt illi ex Samaria et Galilæa ; ex hodierna die et in totum tempus :30 E la metà del frutto dello legno, il quale mi toccava in parte, (e questo) vi lascio oggi e da quinci inanzi, sì che non si tolga dalla terra de' Giudei e dalle tre cittadi, che vi sono congiunte, di Samaria e di Galilea, da oggi inanzi e per tutto il futuro tempo.
31 et Jerusalem sit sancta, et libera cum finibus suis : et decimæ et tributa ipsius sint.31 E Ierusalem sia franca e santa con tutti li suoi confini; e a lei torni le sue decime e tributi, e sieno suoi.
32 Remitto etiam potestatem arcis, quæ est in Jerusalem : et do eam summo sacerdoti, ut constituat in ea viros quoscumque ipse elegerit, qui custodiant eam.32 E ancora vi rilascio la signoria della ròcca di Ierusalem, e dolla al sommo sacerdote, ch' egli vi metta dentro quegli uomini che gli piaceranno, che la guardino.
33 Et omnem animam Judæorum, quæ captiva est a terra Juda in omni regno meo, relinquo liberam gratis, ut omnes a tributis solvantur, etiam pecorum suorum.33 E (che) ogni Giudeo, il quale è in prigione della terra di Giuda in tutto il mio reame, io lo delibero in tutto e dono, sì che sieno liberi da' loro tributi, e ancora di quegli del bestiame loro.
34 Et omnes dies solemnes, et sabbata, et neomeniæ, et dies decreti, et tres dies ante diem solemnem, et tres dies post diem solemnem, sint omnes immunitatis et remissionis omnibus Judæis, qui sunt in regno meo :34 E tutti li dì solenni e gli sabbati e le nove lune e li decreti, e gli tre dì che sono inanzi allo di solenne, e tre dì poi, tutti sieno a franchigia, e di remissione a tutti li Giudei che sono nel mio reame.
35 et nemo habebit potestatem agere aliquid, et movere negotia adversus aliquem illorum in omni causa.35 E alcuno non averae potenza di fare alcuna cosa, e di muovere di fatto incontro ad alcuno di loro in ciascuno piato.
36 Et ascribantur ex Judæis in exercitu regis ad triginta millia virorum : et dabuntur illis copiæ ut oportet omnibus exercitibus regis, et ex eis ordinabuntur qui sint in munitionibus regis magni :36 E (vogliamo che) siano scritti infino in XXX milia Giudei nell' oste del re, e sarà loro dato soldo e doni, sì come si conviene (come) a gente del re; e di loro si eleggeranno alquanti, acciò che sieno grandi, i quali guarderanno le fortezze del re.
37 et ex his constituentur super negotia regni, quæ aguntur ex fide, et principes sint ex eis, et ambulent in legibus suis, sicut præcepit rex in terra Juda.37 E ancora di loro si eleggeranno certi i quali sieno sopra li fatti del re, i quali si debbiano fare in fede; e di loro sieno fatti principi, e viveranno secondo le loro leggi, sì come comandò il re nella terra di Giudea.
38 Et tres civitates, quæ additæ sunt Judææ ex regione Samariæ, cum Judæa reputentur : ut sint sub uno, et non obediant alii potestati, nisi summi sacerdotis.38 E le tre cittadi, le quali sono aggiunte alla (provincia di) Giudea del paese di Samaria, sieno riputate con Giudea; sì che siano pure sotto a uno signore, e non ubbidiscano se non la signoria del sommo sacerdote.
39 Ptolemaida et confines ejus, quas dedi donum sanctis qui sunt in Jerusalem, ad necessarios sumptus sanctorum.39 Ancora Tolemaida, con tutti li suoi confini, i quali io diedi in dono a' santi che sono in Ierusalem, per le necessarie spese de' santi.
40 Et ego do singulis annis quindecim millia siclorum argenti de rationibus regis, quæ me contingunt :40 E ancora ciascuno anno io donerò XV milia sicli d'ariento delle ragioni del re, li quali mi toccano in parte,
41 et omne quod reliquum fuerit, quod non reddiderant qui super negotia erant annis prioribus, ex hoc dabunt in opera domus.41 e ancora tutto l' altro avanzo, il quale loro non renderono quegli ch' erano sopra i fatti regali negli anni passati di prima; e questi si daranno nell'opere della casa di Dio.
42 Et super hæc quinque millia siclorum argenti, quæ accipiebant de sanctorum ratione per singulos annos : et hæc ad sacerdotes pertineant, qui ministerio funguntur.42 E sopra questo, XV milia sicli d'ariento, i quali ricevevano della ragione de' santi ciascuno anno; queste cose s' appartengano a' sacerdoti i quali usano al servigio di Dio.
43 Et quicumque confugerint in templum quod est Jerosolymis, et in omnibus finibus ejus, obnoxii regi in omni negotio dimittantur, et universa quæ sunt eis in regno meo, libera habeant.43 E chiunque fuggirae nel tempio ch' è in Ierusalem, e tutti i suoi confini, pogniamo che siano colpevoli, ioro in ciascuno fatto siano liberati, e tutto quello che hanno nel regno mio sia suo liberamente.
44 Et ad ædificanda vel restauranda opera sanctorum, sumptus dabuntur de ratione regis :44 E ancora siano date le spese della ragione del re, per edificare e per fare l'opere de' santi,
45 et ad exstruendos muros Jerusalem, et communiendos in circuitu, sumptus dabuntur de ratione regis, et ad construendos muros in Judæa.45 e per rifare le mura di Ierusalem, e per fortificarle d'intorno, e per rifare le mura in Giudea.
46 Ut audivit autem Jonathas et populus sermones istos, non crediderunt eis, nec receperunt eos : quia recordati sunt malitiæ magnæ, quam fecerat in Israël, et tribulaverat eos valde.46 E avendo adunque Ionata e il popolo intese queste parole, non le credettono, e non ricevettono loro proferte; imperò che si ricordarono della grande malizia, che aveano operata nel popolo Giudeo, e com' egli gli aveano fortemente tormentati.
47 Et complacuit eis in Alexandrum, quia ipse fuerat eis princeps sermonum pacis, et ipsi auxilium ferebant omnibus diebus.
47 E piacque loro di tenere con Alessandro, però che primo era istato porgitore di pace; e a lui da indi inanzi continuamente davano aiuto.
48 Et congregavit rex Alexander exercitum magnum, et admovit castra contra Demetrium.48 Allora lo re Alessandro radunoe grande gente, e menò sua oste contro a Demetrio.
49 Et commiserunt prælium duo reges, et fugit exercitus Demetrii, et insecutus est eum Alexander, et incubuit super eos.49 E combatterono insieme i due re; ma la gente dell' oste del re Demetrio si fuggì, e Alessandro tenne loro dietro, e sopragiunsegli nel cammino.
50 Et invaluit prælium nimis, donec occidit sol : et cecidit Demetrius in die illa.50 Allora la battaglia induroe infino che il sole tramontò; e in quel dì fu morto Demetrio, (e sconfitta la gente sua, e lo re Alessandro ebbe vittoria).
51 Et misit Alexander ad Ptolemæum regem Ægypti legatos secundum hæc verba, dicens :51 Dond' egli mandò ambasciatori a Tolomeo, re d'Egitto, dicendo in questo modo:
52 Quoniam regressus sum in regnum meum, et sedi in sede patrum meorum, et obtinui principatum, et contrivi Demetrium, et possedi regionem nostram,52 Conciosia cosa ch' io sia tornato nel mio reame, e sono seduto nella sedia del mio padre, e hoe racquistato il nostro paese, e hoe isconfitto e morto Demetrio;
53 et commisi pugnam cum eo, et contritus est ipse et castra ejus a nobis, et sedimus in sede regni ejus :53 e combattemmo insieme la mia gente colla sua, e fue vinto, e fue fuori della sedia del suo reame;
54 et nunc statuamus ad invicem amicitiam : et da mihi filiam tuam uxorem, et ego ero gener tuus, et dabo tibi dona, et ipsi, digna te.54 piacciati che facciamo insieme amistade; e dammi la tua figliuola per moglie, e io sarò tuo genero, e darotti doni e dignitadi.
55 Et respondit rex Ptolemæus, dicens : Felix dies, in qua reversus es ad terram patrum tuorum, et sedisti in sede regni eorum.55 E lo re Tolomeo rispuose in questa forma: beato fu quello giorno, che tu tornasti alla terra dei tuoi padri, e sedesti nella sedia del regno loro.
56 Et nunc faciam tibi quod scripsisti : sed occurre mihi Ptolemaidam, ut videamus invicem nos, et spondeam tibi sicut dixisti.56 Ond' io farò quello che tu hai addomandato; ma vienmi incontro infino a Tolemaida, si che noi ci convegniamo insieme, e darotti moglie sì come tu hai detto.
57 Et exivit Ptolemæus de Ægypto, ipse et Cleopatra filia ejus, et venit Ptolemaidam anno centesimo sexagesimo secundo.57 Allora si partì d' Egitto lo re Tolomeo, e Cleopatra sua figliuola, e fu nel CLXII anno (del regno de' Greci), e venne a Tolemaida.
58 Et occurrit ei Alexander rex, et dedit ei Cleopatram filiam suam : et fecit nuptias ejus Ptolemaidæ, sicut reges in magna gloria.58 E lo re Alessandro anco quivi venne; e fece le sue nozze, sì come fanno li re, con grande gloria.
59 Et scripsit rex Alexander Jonathæ, ut veniret obviam sibi.59 Allora lo re Alessandro scrisse a Ionata, che gli venisse incontro (a Tolemaida).
60 Et abiit cum gloria Ptolemaidam, et occurrit ibi duobus regibus, et dedit illis argentum multum, et aurum, et dona : et invenit gratiam in conspectu eorum.60 Ed egli v' andò (con grande gente e) con grande gloria, e scontrossi quivi cogli due re (coronati), e diede loro molto ariento e oro e altri doni; onde loro lo ricevettono graziosamente.
61 Et convenerunt adversus eum viri pestilentes ex Israël, viri iniqui interpellantes adversus eum : et non intendit ad eos rex.61 E allora vi capitarono uomini rei e malvagi del popolo d' Israel, i quali (erano pieni di malizia` e d'odio, e) accusarono Ionata; ma lo re non gli volse intendere.
62 Et jussit spoliari Jonathan vestibus suis, et indui eum purpura : et ita fecerunt. Et collocavit eum rex sedere secum.62 Anzi comandò che Ionata fosse ispogliato delle sue vestimenta, e fosse rivestito di rosato; e così fu fatto. E lo re il puose a sedere seco.
63 Dixitque principibus suis : Exite cum eo in medium civitatis, et prædicate, ut nemo adversus eum interpellet de ullo negotio, nec quisquam ei molestus sit de ulla ratione.63 E disse alli suoi principi, che andassono con lui per la terra, e fece bandire che alcuno non sia ardito d' accusarlo, nè di molestarlo d' alcuna cosa per alcuna cagione.
64 Et factum est, ut viderunt qui interpellabant gloriam ejus, quæ prædicabatur, et opertum eum purpura, fugerunt omnes :64 E quando quegli che l' accusavano viddono magnificare la sua gloria, e viddono lui vestito di rosato, incontanente si fuggirono tutti.
65 et magnificavit eum rex, et scripsit eum inter primos amicos, et posuit eum ducem, et participem principatus.65 E in questo modo lo fece grande il re, e fecelo iscrivere fra gli primi suoi amici, e fecelo duca e partefice della signoria.
66 Et reversus est Jonathas in Jerusalem cum pace et lætitia.
66 E così tornò Ionata in Ierusalem con pace e con letizia.
67 In anno centesimo sexagesimo quinto, venit Demetrius filius Demetrii a Creta in terram patrum suorum.67 Nel centosessantacinquesimo anno (del regno de' Greci) Demetrio, figliuolo di Demetrio, venne da Creta nella terra del suo padre.
68 Et audivit Alexander rex, et contristatus est valde, et reversus est Antiochiam.68 E quando lo re Alessandro lo intese, si turboe molto, e tornoe ad Antiochia.
69 Et constituit Demetrius rex Apollonium ducem, qui præerat Cœlesyriæ : et congregavit exercitum magnum, et accessit ad Jamniam : et misit ad Jonathan summum sacerdotem,69 Ma Demetrio fece suo principe Apollonio, il quale signoreggiava (a' confini della Soria) in una parte dello reame la quale si chiamava Celesiria; il quale radunoe grande (gente e fece grande) oste, e venne a Iamnia; e mandò dicendo a Ionata sommo sacerdote:
70 dicens : Tu solus resistis nobis : ego autem factus sum in derisum, et in opprobrium, propterea quia tu potestatem adversum nos exerces in montibus.70 Tu solo ti se' ribellato da noi, e sì ti fai beffe di me, e sì m' hai in obbrobrio; e veggiamo che tu ci contrarii per li monti (e per gli altri luoghi nelli quali tu se' signore).
71 Nunc ergo si confidis in virtutibus tuis, descende ad nos in campum, et comparemus illic invicem : quia mecum est virtus bellorum.71 Ma se tu ti confidi nelle tue fortezze, iscendi a noi al piano campo, e proviamo quivi insieme; e allora vedrai come egli è meco la virtù delle battaglie.
72 Interroga, et disce quis sum ego, et ceteri qui auxilio sunt mihi, qui et dicunt quia non potest stare pes vester ante faciem nostram, quia bis in fugam conversi sunt patres tui in terra sua :72 (E imperò) impara e addomanda chi son io, e gli altri che sono nel mio aiuto, i quali dicono che il vostro piede non si puote fermare dinanzi dalla nostra faccia; imperciò che due volte i tuoi padri si sono fuggiti (da loro) nella loro terra medesima.
73 et nunc quomodo poteris sustinere equitatum et exercitum tantum in campo, ubi non est lapis, neque saxum, neque locus fugiendi ?73 Ora adunque come credi tu potere sostenere tanta oste e tanta cavalleria nel campo ove non è pietra, nè sasso, nè luogo da fuggire?
74 Ut audivit autem Jonathas sermones Apollonii, motus est animo : et elegit decem millia virorum, et exiit ab Jerusalem, et occurrit ei Simon frater ejus in adjutorium :74 E quando Ionata intese questi sermoni, incontamente fu mosso nell' animo suo, e disse che fossono apparecchiati XV milia uomini; e così elesse, e uscì fuori di Ierusalem, e Simone suo fratello gli' venne in aiuto.
75 et applicuerunt castra in Joppen, et exclusit eum a civitate, quia custodia Apollonii Joppe erat : et oppugnavit eam.75 E puosono il campo a Ioppen; il popolo cacciò Ionata dalla città, però che la guardia di Apollonio era in Ioppen; e combatteronla (e vinserla).
76 Et exterriti qui erant in civitate, aperuerunt ei, et obtinuit Jonathas Joppen.76 Ed essendo spaventati quelli ch' erano nella cittade, sì gli apersono le porte; e così acquistò Ionata Ioppen.
77 Et audivit Apollonius, et admovit tria millia equitum, et exercitum multum.77 E quando Apollonio questo intese, si mosse con tre milia cavalieri e con grande oste.
78 Et abiit Azotum tamquam iter faciens, et statim exiit in campum, eo quod haberet multitudinem equitum, et confideret in eis. Et insecutus est eum Jonathas in Azotum, et commiserunt prælium.78 E andossene pianamente ad Azoto, e quivi pose il campo, imperò ch' egli avea grande quantità (di gente a piè e) di cavalieri, e confidavasi in loro. Ma Ionata gli andò dietro in Azoto, e quivi combatterono insieme.
79 Et reliquit Apollonius in castris mille equites post eos occulte.79 E aveva lasciato Apollonio (di loro) mille cavalieri in campo per agguato.
80 Et cognovit Jonathas quoniam insidiæ sunt post se, et circuierunt castra ejus, et jecerunt jacula in populum a mane usque ad vesperam.80 E quando Ionata ebbe ispiato che agguato era posto dopo lui, attorniò il campo d' Apollonio; i quali saettarono al popolo di Ionata dalla mattina insino al vespero.
81 Populus autem stabat, sicut præceperat Jonathas : et laboraverunt equi eorum.81 E il popolo stette per quel modo, sì come comandò Ionata; e li cavalieri delli nimici erano affaticati; e li loro cavalli stanchi.
82 Et ejecit Simon exercitum suum, et commisit contra legionem : equites enim fatigati erant : et contriti sunt ab eo, et fugerunt.82 Di che Simone incalzò l'oste suo, e commise battaglia incontro alla legione; e li cavalieri erano affaticati, e furono da lui sconfitti, e fuggirono.
83 Et qui dispersi sunt per campum, fugerunt in Azotum, et intraverunt in Bethdagon idolum suum, ut ibi se liberarent.83 E gli altri ch' erano sparti per lo campo sì fuggirono in Azoto, ed entrarono nel tempio di Betdagon loro idolo, acciò che fossono salvi.
84 Et succendit Jonathas Azotum, et civitates quæ erant in circuitu ejus, et accepit spolia eorum, et templum Dagon : et omnes qui fugerunt in illud, succendit igni.84 Ma Ionata arse Azoto, e le cittadi che v'erano dintorno, e prese le loro ricchezze; e arse il tempio di Betdagon, e quegli che quivi fuggirono dentro.
85 Et fuerunt qui ceciderunt gladio, cum his qui succensi sunt, fere octo millia virorum.85 E furono, tra gli morti e arsi, quasi nel torno di VIII milia.
86 Et movit inde Jonathas castra, et applicuit ea Ascalonem : et exierunt de civitate obviam illi in magna gloria.86 Poi si partì quindi Ionata con l'oste, e puose il campo ad Ascalona; ma loro gli vennono incontrol con grande gloria.
87 Et reversus est Jonathas in Jerusalem cum suis, habentibus spolia multa.87 E poi si (partì quindi, e) tornò Ionata con gli suoi in Ierusalem con molte ricchezze.
88 Et factum est, ut audivit Alexander rex sermones istos, addidit adhuc glorificare Jonathan.88 E quando lo re Alessandro udì queste cose, sì si puose in cuore di glorificare più Ionata.
89 Et misit ei fibulam auream, sicut consuetudo est dari cognatis regum. Et dedit ei Accaron, et omnes fines ejus, in possessionem.89 E mandogli la fibbia dell' oro, sì come era usanza di dare a' consorti dello re. E donogli Accaron e tutti i suoi termini in possessione.