Scrutatio

Venerdi, 23 maggio 2025 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Ioanne 4


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1 Conobbe adunque Iesù, che gli Farisei l' aveano in odio; come Iesù fa assai più discepoli e battezza, che non fa Ioanne;1 Quando Gesù seppe che i farisei avevano sentito che egli faceva più discepoli e battezzava più di Giovanni,
2 avvegna che Iesù non battezzasse, ma sì gli suoi discepoli.2 per quanto non fosse Gesù stesso che battezzava, ma i suoi discepoli,
3 Lasciò Iudea, e un' altra volta andò in Galilea.3 lasciò la Giudea e ritornò verso la Galilea.
4 E bisognavali passare per Samaria.4 Egli doveva passare per la Samaria.
5 Venne egli adunque nella città di Samaria, che si chiama Sicar, appresso a quella possessione (e a quello luogo) che dètte Iacob a Iosef suo figliuolo.5 Ora, arriva ad una città della Samaria chiamata Sichar, vicino al podere che Giacobbe aveva dato al figlio suo Giuseppe.
6 E quivi era la fonte di Iacob; e Iesù affaticato per l'andare, posesi a sedere sopra la fonte. Ed era quasi l'ora sesta.6 C'era là il pozzo di Giacobbe. Gesù, affaticato com'era dal viaggio, si era seduto sul pozzo; era circa l'ora sesta.
7 E una femina venne quivi di Samaria per attignere acqua; alla quale Iesù addimandò bevere.7 Viene una donna della Samaria ad attingere acqua. Le dice Gesù: "Dammi da bere".
8 E gli discepoli suoi erando andati nella città a comprare cibi (da mangiare).8 I discepoli infatti se n'erano andati in città a comperare da mangiare.
9 Disse la femina a Iesù: come mi dimandi tu bevere, conciosia cosa che sei giudeo, e io sono femina Samaritana? imperò che gli Iudei non s' intendono co' Samaritani.9 Gli dice la donna samaritana: "Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono una donna samaritana?". I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani.
10 Disse a lei Iesù se tu sapessi il dono di Dio, e chi ti ha dimandato da bevere, tu forse ne chiederesti a lui, ed egli ti darìa acqua viva.10 Le rispose Gesù: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere", tu gli avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
11 Disse a lui la femina: tu non hai con che attingere dell' acqua, e il pozzo è molto alto; come adunque tu hai acqua viva?11 Gli dice la donna: "Signore, non hai neppure un secchio e il pozzo è profondo. Da dove prendi dunque l'acqua viva?
12 Or se' tu maggiore che il padre nostro Iacob, il quale dètte a noi questo pozzo, ed egli bevette di quest' acqua lui, e gli suoi figliuoli, e le sue pecore?12 Forse tu sei più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui e i suoi figli e il suo bestiame?".
13 E Iesù rispose a lei, e disse; ogni uomo che beverà di quest' acqua, anche averà sete; ma chi beverà di quella acqua ch' io gli darò, giammai non averà sete in eterno.13 Le rispose Gesù: "Colui che beve di quest'acqua, avrà ancora sete.
14 Anzi l'acqua ch' io gli darò, sarà una fonte che il farà salire in vita eterna.14 Colui invece che beve dell'acqua che gli darò io, non avrà mai più sete; ma l'acqua che gli darò diverrà in lui una sorgente di acqua che zampilla verso la vita eterna".
15 Disse la femina: Signore, dammi di quest' acqua, acciò ch' io non abbia più sete, e non venga più quivi per attignere acqua.15 "Signore, -- gli dice la donna -- dammi quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non debba più venire qui ad attingere".
16 Disse a lei Iesù: va, chiama il tuo marito, e vieni qua.16 Le dice: "Va', chiama tuo marito e ritorna qui".
17 E la femina disse: io non ho marito. E Iesù disse a lei: bene hai detto, che non hai marito.17 "Non ho marito", gli rispose la donna. Le dice Gesù: "Hai detto bene: "Non ho marito",
18 Ma ne hai avuto cinque, e questo che tu hai non è tuo marito; imperò hai detto il vero.18 perché hai avuto cinque mariti e ora quello che hai non è tuo marito. Quanto a questo hai detto il vero".
19 Disse la femina: Signore, a quello ch' io vedo, tu sei profeta.19 "Signore, -- dice la donna -- vedo che tu sei un profeta.
20 (E imperò dimmi): li nostri padri adororono in questo monte; e voi dite che Ierusalem è 'l luogo dove si conviene orare.20 I nostri padri adorarono su questo monte e voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove si deve adorare".
21 E Iesù disse: femina, credi che verrà ora, che nè in questo monte nè in Ierusalem si adorerà il Padre.21 Le dice Gesù: "Credimi, donna, che viene un'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre.
22 Voi adorate quello che non sapete; ma noi adoriamo quello che noi sappiamo, imperò che la salute è de' Iudei.22 Voi adorate ciò che non conoscete; noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
23 Ma egli è venuto tempo, e ancora è, nel quale li veri adoratori adoraranno il Padre in spirito e veritate; imperò il Padre cerca tali, li quali l'adorino.23 Ma viene un'ora, ed è adesso, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità; infatti il Padre cerca tali persone che l'adorino.
24 Il Spirito è Iddio; e quelli che l' adorano bisogna adorarlo in spirito e verità.24 Dio è Spirito, e coloro che lo adorano, in Spirito e verità devono adorarlo".
25 Diceli la femina: io so che il Messia viene, il quale ha nome Cristo; quando egli sarà venuto, egli annunziarà a noi ogni cosa.25 Gli dice la donna: "So che deve venire un Messia (che significa "Cristo"). Quando quegli verrà, ci annuncerà ogni cosa".
26 E Iesù disse a lei: io sono esso, che parlo teco.26 Le dice Gesù: "Lo sono io, che ti parlo".
27 E in quello vennero gli discepoli, e meravigliavansi ch' ello parlava con quella femina; ma niuno di loro dimandò, che parlasse con lei, o di che l'addimandasse.27 A questo punto arrivarono i suoi discepoli e rimasero meravigliati che parlasse con una donna. Nessuno però disse: "Che vuoi tu da lei?", oppure: "Perché parli con lei?".
28 E allora la femina lasciò la mezzarola, e andò nella città, e disse agli uomini della città:28 La donna intanto abbandonò la sua giara, andò in città e disse alla gente:
29 Venite, e vedete l' uomo che mi ha detto. ciò ch' io mai feci; sarebbe egli mai Cristo?29 "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto ciò che ho fatto. Non sarà forse lui il Cristo?".
30 Allora la gente della città uscì fuori, e andavano a vederlo.30 Uscirono dalla città e andavano verso di lui.
31 E in questo gli discepoli parlavano con lui, e dicevano: maestro, mangia.31 Nel frattempo i discepoli lo pregavano dicendo: "Rabbì, mangia!".
32 Ed egli li disse: io ho a mangiare uno cibo, che voi non sapete.32 Ma egli disse loro: "Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete".
33 E gli discepoli dicevano l'uno insieme con l'altro avrebbegli mai alcuno recato da mangiare?33 I discepoli dicevano fra loro: "Che qualcuno gli abbia portato da mangiare?".
34 Disse a loro Iesù il mio cibo si è di fare la volontà di colui che mi ha mandato, e ch' io compia l' opra sua.34 Dice loro Gesù: "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e portare a compimento la sua opera.
35 Non dicete voi che di qui a ricolto è ancora quattro mesi? E io vi dico: levate gli occhi vostri, e vedete le contrade, che già sono bianche da mietere.35 Non dite voi: "Ancora quattro mesi e viene la mietitura"? Ecco, vi dico, alzate i vostri occhi e osservate i campi: sono bianchi per la mietitura. Già
36 E colui che miete, riceve la sua mercede, e rauna il frutto in vita eterna; sì che insiememente goda chi semina e chi miete.36 il mietitore riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore goda insieme al mietitore.
37 E in questo è vera la parola: imperò che altro è quello che semina, e altro è quello che miete.37 In questo caso infatti è vero il proverbio: "Diverso è chi semina da chi miete".
38 Io vi ho mandato a mietere quello che voi non seminasti; altri hanno seminato, e voi siete entrati nel loro lavorio.38 Io vi ho mandati a mietere ciò per cui voi non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica".
39 E molti di quella città di Samaria credettero in lui, per la testimonianza della femina che disse: venite a vadere l'uomo, che mi ha detto ciò che feci mai.39 Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna che aveva attestato: "Mi ha detto tutto ciò che ho fatto".
40 E venendo a Iesù quelli di Samaria, pregoronlo che stèsse con loro; ed egli stette con loro duo giorni.40 Quando i Samaritani arrivarono da lui, lo pregavano di rimanere presso di loro; e vi rimase due giorni.
41 E molti credettero in lui per le parole sue.41 Furono ancora più numerosi coloro che credettero per la sua parola.
42 E dicevano alla femina: già non crediamo in lui per le tue parole; ma noi medesimi abbiamo veduto, e sappiamo veramente che questo è il Salvatore del mondo.42 Alla donna dicevano: "Non crediamo più per il tuo discorso. Noi stessi infatti abbiamo udito e sappiamo che è veramente lui il salvatore del mondo".
43 Dopo dunque due giorni partissi quindi, e andò in Galilea.43 Dopo questi due giorni ripartì di là per la Galilea.
44 Ed esso Iesù rendette testimonianza, come nullo profeta ha onore nella sua patria.44 Gesù stesso infatti aveva testimoniato: "Un profeta non gode alcun credito nella propria patria".
45 Essendo adunque venuto in Galilea, riceveronlo li Galilei, avendo loro vedute tutte le cose che egli avea fatto in Ierosolima nel giorno della festa; ed etiam loro erano venuti al giorno della festa.45 Ora, quando Gesù arrivò in Galilea, i Galilei lo accolsero bene, avendo visto tutte le cose che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa, poiché anch'essi erano andati alla festa.
46 Venne adunque ancora in Cana di Galilea, dove fece di acqua vino. Ed era uno piccolo re, che avea uno suo figliuolo infermo, nella città di Cafarnao.46 Gesù tornò dunque a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. C'era un funzionario regio, il cui figlio era ammalato, a Cafarnao.
47 Udendo questo, che Iesù veniva di Giudea in Galilea, andò a lui, e pregollo che andasse a sanare uno suo figliuolo; imperò che già cominciaval a morire.47 Avendo egli saputo che Gesù era venuto dalla Giudea alla Galilea, si recò da lui e lo pregava di scendere e guarire il figlio suo, perché stava per morire.
48 E Iesù gli disse: se voi non vedete li segni e miracoli, voi non credete.48 Gesù gli disse: "Se non vedete segni e prodigi, voi non credete".
49 E il re dice: Signore, vieni inanzi che il mio figliuolo mora.49 Gli dice il funzionario regio: "Scendi prima che il mio ragazzo muoia".
50 E Iesù gli disse: va, che il tuo figliuolo vive. Ed egli credette alla parola che Iesù gli disse, e andossene.50 Gli dice Gesù: "Va'! Tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e partì.
51 E andando egli, li servi suoi gli andorono incontra, e dissengli che il suo figliuolo vivea.51 Mentre egli già scendeva, i suoi servi gli andarono incontro dicendogli che suo figlio viveva.
52 Ed egli dimandò, a che ora gli lasciò la febbre. E loro dissero: jeri alla settima ora lascio'li la febbre.52 Allora chiese informazioni sull'ora in cui aveva cominciato a stare meglio. Gli risposero: "La febbre lo lasciò ieri all'ora settima".
53 Allora conobbe il re, che in quella ora era, che Iesù avea detto: il tuo figliuolo vive. E credette egli, e tutti quelli di casa sua.53 Il padre riconobbe che quella era l'ora in cui Gesù gli aveva detto: "Tuo figlio vive" e credette lui e la sua famiglia al completo.
54 Questo fu il secondo miracolo, il quale (un' altra volta) fece Iesù, essendo venuto di Iudea. in Galilea.54 Gesù compì questo secondo segno ritornando dalla Giudea alla Galilea.