Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Daniele 2


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1Nel secondo anno del regno di Nabucodonosor, vide Nabucodonosor uno sogno, del quale fu molto turbato e spaventato; ma questa visione fu da lui tolta e dimenticata.2Per la qual cosa (desideroso di saperla) sì convocò tutti li savii uomini, maghi e divinatori di Caldea (e di Babilonia), acciò che dichiarassino i sogni suoi al re: ed essendo venuti, stettero dinanzi al re.3E disse lo re a loro: io sì ho veduto una visione, della quale non mi posso ricordare quello ch' io abbi veduto.4E li savii Caldei risposero al re in lingua siriaca: o re, vivi in sempiterno; di' (signore nostro re) alli servi tuoi lo sogno, e noi diremo a te la interpretazione.5A' quali lo re disse: non mi ricordo; (ma da voi lo voglio sapere), e però fate (come volete) che per voi io sappi lo sogno e la sua congettura; e se questo non farete, perirete voi con tutte le case vostre (e vostri beni).6E se lo sogno e la congettura sua voi mi narrate, averete da me premii, doni e grande onore; lo sogno dunque e la sua interpretazione, manifestàtemela.7Risposero la seconda volta, e dissero: o re, lo sogno di' alli servi tuoi, e la sua interpretazione ti manifestaremo.8Rispose il re, e disse: certamente io so che voi prolungate il tempo, intendendo che lo sogno m'è scordato.9Se lo sogno non mi manifesterete, una di voi è (opinione e) sentenza, che abbiate composta una interpretazione fallace, piena d' inganni, e quella mi vogliate dire, acciò che il tempo passi. Però ditemi prima lo sogno, acciò ch' io sappi che la interpretazione vostra sia vera.10Rispondendo dunque li Caldei dinanzi allo re, dissero: o signore, non è uomo sopra la terra, che lo vostro sermone potesse adempire; e non fu mai alcuno re grande e potente, che tal dimanda facesse ad alcuno mago o divinatore caldeo.11Quello, signore re, che tu cerchi di sapere, è grave cosa; nè si poterà trovare chi lo dimostri nel conspetto del re; ma questo solamente s'appartiene alli dii, i quali non hanno conversazione cogli uomini.12La qual cosa udita, lo re essendo ripieno di gran furore e ira, comandò che tutti li savii di Babilonia devessono perire.13...; ed era cercato Daniele, e li suoi compagni, acciò che insieme cogli altri dovessono perire.14Allotta Daniele ricercò da Arioc, principe della cavalleria del re, il quale era uscito fuori per far morire i savii di Babilonia, della legge e della sentenza (che era data contro di loro).15E dimandò (Daniel) Arioc, il quale avea avuto la potestà dal re, per che cagione così crudele sentenza era uscita dalla faccia del re. E avendo Arioc dichiarato la cosa a Daniele,16entrò Daniele al re, e pregollo che li dovesse dare tempo, acciò che li potesse manifestare quello che dimandava.17Ed entrò Daniele in casa sua; e manifestò la cosa ad Anania, Misael e Azaria suoi compagni,18acciò che dimandassero misericordia dalla. faccia di Dio del cielo sopra questo sacramento, e non perisse Daniele e li suoi compagni cogli altri savii di Babilonia.19Allora fu rivelato a Daniele questo misterio per visione la notte; e benedisse Daniele Iddio del cielo.20... dal seculo per sino al seculo, però che la sapienza e la fortezza sono da lui.21E lui muta li tempi e le etadi; trasferisce i regni, e sì li ordina; dà sapienza alli savii, e scienza alli intelligenti la disciplina.22Lui rivela le cose oscure e nascoste, e conosce le cose ordinate in occulto; e la luce è con lui.23O Iddio de' miei padri, confessomi a te, e si te laudo; però che tu mi hai dato sapienza e fortezza, e ora ha'mi mostrato quello che noi t'avemo pregato, però che tu ci hai aperto la dimanda del re.24Dopo questo, Daniel andò ad Arioc, il quale il re avea constituito che perdesse li savii di Babilonia, e sì li disse così: li savii di Babilonia non perdere, introdu'mi nel cospetto dello re, e narrerò al re quello che lui vuole sapere.25Alotta Arioc affrettatamente introdusse Daniele dinanzi al re, e disseli: io ho trovato uno uomo de' figliuoli della traduzione di quelli di Giuda, il quale dichiarirae al re la soluzione (della dimanda).26Rispose il re, e disse a Daniele, del quale lo nome era Baltassar: credi tu, che tu mi possi manifestare il sogno ch' io vidi, e la sua interpretazione?27E rispondendo Daniele dinanzi allo re, disse: lo misterio, lo quale lo re dimanda, li savii e maghi e divinatori non hanno potuto declarare al re.28Ma egli è Iddio in cielo, il quale rivela i misterii, il qual significò a te, re Nabucodonosor, le cose le quali debbono venire negli ultimi tempi. Lo tuo sogno e le visioni del tuo capo nel tuo letto sono queste.29Tu, re, cominciasti a pensare nel tuo letto quello che dovesse venire dopo queste [cose]; e quello che rivela li misterii, t' ha dimostrato quelle cose che debbono venire.30E anco a me, non nella sapienza, la qual sì è in me più che negli altri uomini che vivono, è stato rivelato questo sacramento; ma acciò che la interpretazione sia manifesta al re, e sappi le cogitazioni della tua mente.31Tu, re, vedevi; ed ecco, quasi una statua grande; questa statua era grande e di statura sublime, e stava dinanzi a te, e lo aspetto suo era terribile.32Lo capo di questa statua era d' oro ottimo; lo petto e le braccia erano d' ariento; ma lo ventre e le coscie erano di bronzo;33e le gambe di ferro; delli piedi una parte era di ferro, e una di creta.34Così tu vedevi, per sino che di uno monte fu abscissa una pietra sanza mani, e percosse la statua nelli piedi suoi di ferro e di creta, e sì li minuzzò.35Allora furono spezzati così il ferro, come la creta, lo ariento e l'oro, e sono ridotte come in faville di una aja abbruciata, le quali sono tolte dal vento; e non vi fu trovato luogo a lei; e la pietra la qual percosse la statua, fatta è uno monte grande, e riempiè tutta la terra.36Questo è lo sogno; e anco la interpretazione diremo dinanzi a te, re.37Tu (o re) sei re delli re; e Iddio del cielo ha dato a te il regno, la fortezza, lo imperio e la gloria,38e tutte le cose, nelle quali àbitano i figliuoli degli uomini, e le bestie del campo, e gli uccelli del cielo ha dato nelle tue mani; e sotto la tua signoria ha ordinato ogni cosa; tu dunque sei lo capo dell' oro.39E dopo te si leverà uno altro reame, minore del tuo,; e dopo questo un altro si leverà di bronzo, il quale signoreggerà tutta la terra.40E dopo questo si leverà lo quarto reame, lo quale sarà simile al ferro; chè come il ferro spezza e doma tutte le cose, così questo reame spezzerà e domerà ogni cosa.41Ma per che tu hai veduto, che dei piedi e dei diti parte era di creta, e parte di ferro, questo indica che lo regno sarà diviso, lo quale niente di meno averà origine (e fondamento) dal ferro, secondo che tu hai veduto il ferro misto colla creta;42e li diti delli piedi esser parte di ferro, parte di creta; da una parte il reame sarà fermo (e stabile), e d'altra parte sarà disfatto.43Ma quello che tu hai veduto il ferro misto colla creta, saranno mescolati collo seme umano; ma non s'accosteranno a lui, come lo ferro non si puote mescolare colla creta.44E nelli dì di quelli reami susciterà Iddio del cielo uno reame, lo quale non sarà dissipato in eterno, e lo reame di quello non sarà dato ad altro popolo; e quello spezzerà e consumerà tutti questi reami, ed esso starà in eterno.45Secondo che tu vedesti, che del monte fu abscissa una pietra sanza mani, e spezzò la creta, il ferro, il bronzo, l' ariento e l'oro; Iddio grande ha dimostrato allo re quelle cose le quali poscia debbono venire; e lo sogno è vero, e la interpretazione sua sì è fedele.46Allora il re Nabucodonosor cadette nella faccia sua, e adorò Daniele, e comandò che li fusse offerto ostie e incenso in sacrificio.47Parlò dunque lo re, e disse a Daniele: veramente lo vostro Iddio è Dio delli dei, e Signore delli re, lo quale rivela li misterii; però che tu hai potuto manifestar questo sacramento.48Allora lo re sublimò (e fece grande) Daniele, e molti e grandi doni li diede; e ordinollo principe sopra tutte le provincie di Babilonia, e prefetto e maestro sopra tutti li savii di Babilonia.49Ma allora Daniele impetrò dal re, che gli dovesse piacere, che i suoi tre compagni Sidrac, Misac e Abdenago avessero la signoria sopra tutte le [opere della] provincia di Babilonia; e Daniele rimase (in Babilonia) nella corte del re alla porta sua.