SCRUTATIO

Martedi, 10 giugno 2025 - Santa Faustina di Cizico ( Letture di oggi)

Daniele 14


BIBBIA VOLGAREBIBBIA CEI 2008
1 E Daniele era della mensa del re, e onorato sopra tutti li amici suoi.1 Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro, il Persiano.
2 Ed era uno idolo, chiamato per nome Bel, appo quelli di Babilonia; e ogni dì erali dato dodici misure (ovver corbe, di pane, ovver) di farina, e pecore XL, e anfore sei di vino.2 Ora Daniele era intimo del re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re.
3 E lo re lo adorava, e andava ogni uno ad adorarlo; ma Daniele adorava il suo Dio. E lo re disse a Daniele: per che non adori tu Bel?3 I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino.
4 E Daniele rispondendo sì li disse: io non adoro li idoli che sono stati fatti con le mani, ma io adoro Dio vivente, lo quale ha fatto il cielo e la terra, e ha autorità sopra ogni carne (ovver ogni uomo).4 Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio
5 E lo re si li disse: or come non ti pare che Bel sia Dio vivo? Non vedi tu quanto lui mangia e beve ogni di?5 e perciò il re gli disse: «Perché non adori Bel?». Daniele rispose: «Io non adoro idoli fatti da mani d’uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che ha potere su ogni essere vivente».
6 E Daniel li disse ridendo: o re, poni mente che tu erri; questo idolo è di dentro di terra, e di fuori di bronzo, e non mangia mai.6 «Non credi tu – aggiunse il re – che Bel sia un dio vivo? Non vedi quanto beve e mangia ogni giorno?».
7 E lo re irato chiamò li sacerdoti suoi, e disseli se voi non mi direte, chi è questo che mangia queste cose che sono date a Bel, voi morirete.7 Rispose Daniele ridendo: «Non t’ingannare, o re: quell’idolo di dentro è d’argilla e di fuori è di bronzo e non ha mai mangiato né bevuto».
8 Se voi mi dimostrate che Bel mangia queste cose, morirà Daniele, però ch' egli ha blasfemato Bel. E disse Daniele al re: sia fatto secondo quello che tu hai detto.8 Il re s’indignò e convocati i sacerdoti di Bel disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel».
9 Ed erano i sacerdoti di Bel LXX sanza le loro mogliere, figliuoli e fanciulli. E venne il re con Daniele nel tempio di Bel.9 Daniele disse al re: «Sia fatto come tu hai detto». I sacerdoti di Bel erano settanta, senza contare le mogli e i figli.
10 E dissero i sacerdoti di Bel: ecco, noi usciremo fuori, e tu, re, riponi le cose da mangiare, e mesi il vino, e chiudi la porta, e segnala col tuo anello.10 Il re si recò insieme con Daniele al tempio di Bel
11 E quando tu sarai entrato la mattina, se tu non troverai che Bel abbi mangiato tutto, siamo contenti di morire noi, ovvero Daniele lo quale ha detto falsamente contro a noi.11 e i sacerdoti di Bel gli dissero: «Ecco, noi usciamo di qui e tu, o re, disponi le vivande e mesci il vino temperato; poi chiudi la porta e sigillala con il tuo anello. Se domani mattina, venendo, tu riscontrerai che tutto non è stato mangiato da Bel, moriremo noi, altrimenti morirà Daniele che ci ha calunniati».
12 E facèvanosi beffe (delle parole di Daniele), però che aveano fatto sotto lo altare di Bel una secreta entrata, e per quella entravano sempre, e divoravano ciò che v' era.12 Essi però non erano preoccupati, perché avevano praticato un passaggio segreto sotto la tavola, per il quale passavano abitualmente e consumavano tutto.
13 E dopo che li sacerdoti furono usciti, e che il re ebbe posto li cibi dinanzi a Bel, comandò Daniele alli suoi servi, e portorono della cenere, e fecela crivellare per tutto il tempio dinanzi al re; e usciti chiuderono l' uscio, e audorsene, poi che fu segnato coll' anello dello re.13 Dopo che essi se ne furono andati, il re fece porre i cibi davanti a Bel.
14 E li sacerdoti entrarono di notte secondo la sua consuetudine, e le mogliere e li suoi figliuoli; e mangiorono e bebero tutto ciò che v' era.14 Daniele ordinò ai servi del re di portare un po’ di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l’anello del re e se ne andarono.
15 E levossi lo re la mattina per tempo, e Daniele con lui.15 I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto.
16 E disse lo re: Daniele, salvi sono li segni? Lo quale rispose: salvi sono, re.16 Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele.
17 E subito che fu aperto l' uscio, guardò lo re l'altare, e con voce alta disse: grande sei tu Bel, e appo te non v'è alcuno inganno.17 Il re domandò: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». «Intatti, o re», rispose.
18 E Daniele se ne rise, e tenne il re acciò che non entrasse dentro, e disse: ecco il pavimento, considera di chi sono questi vestigi.18 Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: «Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!».
19 E disse il re: io vedo vestigi di uomini e di donne e di fanciulli. E irossi il re.19 Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: «Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme».
20 E fece allora prendere li sacerdoti, le mogliere e li figliuoli loro; e dimostroroli li uscietti ascosti, per li quali entravano, e consumavano tutto quello ch' era su la mensa.20 Il re disse: «Vedo orme di uomini, di donne e di ragazzi!».
21 Vedendo dunque questo, lo re feceli tutti uccidere, e diede Bel nella podestà di Daniele, lo qual lo sovvertì e disfecelo e ruinò il tempio.21 Acceso d’ira, fece arrestare i sacerdoti con le mogli e i figli, e gli mostrarono le porte segrete per le quali entravano a consumare quanto si trovava sulla tavola.
22 Ed era uno dragone grande in quello luogo, e quelli di Babilonia sì lo adoravano.22 Quindi il re li fece uccidere, consegnò Bel in potere di Daniele, che lo distrusse insieme con il tempio.
23 E disse lo re a Daniele: ecco, tu non puoi dire che questo non sia Iddio vivo; adunque adoralo.23 Vi era un grande drago e i Babilonesi lo veneravano.
24 E disse Daniele: io adoro il Signore mio Iddio, però che lui è Dio vivente; questo non è Dio vivente.24 Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque».
25 Ma tu, re, (fa questo ch' io ti dirò), dammi podestà, e io ucciderò questo dragone sanza coltello e sanza bastone. E disse lo re: io ti dò ogni autorità.25 Daniele rispose: «Io adoro il Signore, mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago».
26 E tolse Daniele la pece, e grasso e peli, e sì li cosse insieme al fuoco, e fece una inassa, e diedela nella bocca del dragone, e uccise il dragone. E disse: ecco quello che voi adoravate.26 Soggiunse il re: «Te lo permetto».
27 La qual cosa udita, quelli di Babilonia furono molto indignati; e congregoronsi contro al re, e dissero lo re fatto è Giudeo; egli ha distrutto Bel e ha morto il dragone, e li sacerdoti ha uccisi.27 Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi preparò delle polpette e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».
28 E quando furono venuti al re, dissero: dacci Daniele, altrimenti noi uccideremo te, e tutti quelli di casa tua.28 Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: «Il re è diventato giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti».
29 E vedendo il re, che erano venuti con gran furore contra a lui, per forza costretto (di paura) li diede Daniele.29 Andarono da lui dicendo: «Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!».
30 Li quali lo misero nello lago de' leoni; e stettevi sei dì.30 Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele.
31 Certo nel lago v' era VII leoni, ed eravi dato ogni di due corpi (di quelli che erano condannati alla morte) e due pecore; e in quello tempo non li fu dato alcuna cosa, acciò che divorasseno Daniele.31 Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni.
32 Ed era Abacuc profeta in Giudea, ed egli avea cotto il ferculo, e avea posto il pane nell' orciuolo; e andàvasene nel campo per portarlo a quelli che tagliavano la sua biada.32 Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente, perché divorassero Daniele.
33 E disse l'angelo di Dio ad Abacuc: porta questo, che hai preparato per pranzo, in Babilonia a Daniele, lo quale è nel lago de' leoni.33 Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc, il quale aveva fatto una minestra e aveva spezzettato il pane in un recipiente e ora andava a portarli nel campo ai mietitori.
34 E disse Abacuc: Signore, io non vidi giammai Babilonia, e lo lago non so dove si sia.34 L’angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele a Babilonia nella fossa dei leoni».
35 E l'angelo del Signore lo pigliò per uno capello della cima del capo suo, e portollo e puoselo in Babilonia sopra lo lago nell' impeto del suo spirito.35 Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l’ho mai vista e la fossa non la conosco».
36 E chiamò Abacuc, dicendo: Daniele, servo di Dio, piglia lo pranzo lo quale t'ha mandato Iddio.36 Allora l’angelo del Signore lo prese per la cima della testa e sollevandolo per i capelli lo portò a Babilonia, sull’orlo della fossa dei leoni, con l’impeto del suo soffio.
37 E disse Daniele: sei ricordato di me, Iddio, e non hai abbandonato quelli che te amano.37 Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato».
38 E levandosi Daniele mangiò. E poi l' angelo rimise subito Abacuc nel luogo suo.38 Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano».
39 E lo settimo dì venne lo re per piagnere Daniele; e venne al lago, e guardò dentro; ed ecco che vidde Daniele che sedeva nel mezzo de' leoni.39 Alzatosi, Daniele si mise a mangiare. L’angelo di Dio riportò subito Abacuc nella sua terra.
40 E gridò con alta voce, e disse: grande sei tu, Iddio di Daniele. E fecelo trar fuori del lago de' leoni.40 Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e, giunto alla fossa, guardò e vide Daniele seduto.
41 E coloro che erano stati cagione della sua perdizione, li fece poner nel lago; e furo divorati sùbito dinanzi a lui.41 Allora esclamò ad alta voce: «Grande tu sei, Signore, Dio di Daniele, e non c’è altro dio all’infuori di te!».
42 Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina, ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.