Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Ecclesiastico 38


font
BIBBIA VOLGAREBIBBIA TINTORI
1 Onora il medico per la necessitade; certo Iddio il creoe.1 Onora il medico a causa della necessità, perchè l'ha creato l'Altissimo.
2 Ogni medicina è da Dio, e dal re riceverà dono.2 Infatti ogni medicina vien da Dio e riceverà dei doni dal re.
3 La disciplina del medico, esaltoe il capo del medico, e nel cospetto de' grandi uomini fia laudato.3 Per la sua scienza il medico porterà alta la testa e sarà celebrato dinanzi ai grandi.
4 L' Altissimo creoe le medicine di terra, e il savio uomo non averà quelle medicine in orrore.4 L'Altissimo ha fatto uscire dalla terra i medicamenti, e l'uomo prudente non li sdegna.
5 Or non è l'acqua amara fatta dolce dal legno?5 E non fu resa dolce da un legno l'acqua amara?
6 E fu data al conoscimento delli uomini la virtude delle medicine (di quelle cose s' appartiene); e l' Altissimo diede la scienza alli uomini, per essere onorato nelle sue maraviglie.6 Venni e a conoscenza dell'uomo la loro virtù, e l'Altissimo diede agli uomini la scienza per essere onorato nelle sue maraviglie.
7 Con queste cose il medico mitiga la doglia, e l' unguentario farà (d' esse) unguenti di soavitade, e comporranne unzioni di sanitade; e non si finiranno l' opere sue.7 Per esse il medico mitiga il dolore, e lo speziale fa i suoi profumi soavi e compone unguenti salutari; e non sono (ancora) terminati i loro lavori,
8 La pace di Dio sopra la faccia della terra.8 che la pace di Dio sarà sopra la faccia della terra.
9 Figliuolo, nella tua infermitade non dispregiare te medesimo; ma adora Iddio, acciò ch' egli ti guarisca.9 Figlio, nella tua malattia non disprezzare te stesso, ma prega il Signore, ed Egli ti guarirà.
10 Partiti dal peccato, e dirizza le tue mani, e monda il cuore tuo da ogni peccato.10 Allontanati dal peccato, regola le tue azioni e purifica il tuo cuore da ogni colpa.
11 Dà soavitade e memoria di oblazione, e ingrassa l'offerta, e dà luogo al medico;11 Offri odor soave e il memoriale di fior di farina, impingua l'oblazione, e poi dà luogo al medico,
12 però che Iddio il creoe; e non si parta da te, però che le opere sue sono necessarie.12 perchè il Signore l'ha creato. Non si allon tani da te, perchè c'è bisogno dell'opera sua.
13 Egli è tempo, che tu corri nelle mani loro.13 Verrà il tempo in cui dovrai cadere nelle loro mani,
14 E loro pregheranno Iddio, che ti dirizzi il riposo loro, e la sanitade (tua) per la loro conversazione (teco).14 ed essi pregheranno il Signore a rendere efficaci i loro lenitivi per la sanità alla quale è diretta la loro professione.
15 Chi pecca nel cospetto di colui che il fece, caderae nelle mani del medico.15 Chi pecca davanti a colui che lo creò cadrà nelle mani del medico.
16 Figliuolo, produci lacrime verso il morto, e sì come tu avessi infermitade comincia a piangere; e secondo la condizione cuopri il corpo di colui, e non disprezzare la sua sepoltura.16 Figliolo, spargi lacrime sopra il morto, e, come per crudele strazio, comincia i lamenti, e, secondo il dovere, copri il suo corpo e non trascurarne la sepoltura.
17 Per lo suo partimento amaramente porta il dolore di colui uno die, e consòlati per la tristizia.17 Per evitar mormorazioni fai amaro lutto per lui durante un giorno, ma poi datti pace, per fuggir la tristezza.
18 E fa pianto, secondo il merito suo, uno die o due, per rimuover la mormorazione.18 E fa il lutto secondo il merito della persona: un giorno o due per evitar le maldicenze.
19 Dalla tristizia viene tosto la morte, (e impedisce) e cuopre la virtù (vitale); e la tristizia del cuore ripiega la testa dell' uomo.19 Perchè la tristezza affretta la morte, fiacca le forze, e la malinconia del cuore curva il collo.
20 La tristizia dimora nel ricusamento della consolazione; e la sostanza del povero sì è secondo il cuore suo.20 Portato via (il morto), rimane la tristezza, e la vita del povero è secondo il suo cuore.
21 Non darai in tristizia il cuore tuo; ma cacciala da te, e stiati a mente del fine.21 Non abbandonare il tuo cuore alla tristezza, ma cacciala da te e ricordati del fine.
22 E non lo ti dimenticare; però che non deve ritornare chi muore; e a costui non gioveresti niente, e te medesimo peggioreresti.22 Non te ne dimenticare: non si ritorna in qua, nulla gioverai al morto, e farai del male a te stesso.
23 Ricorditi della sentenza mia; però che così sarà di te; a me fu jeri, e a te fia oggi.23 Ricordati del mio destino, che sarà pure il tuo: ieri a me, oggi a te.
24 (Al fine) fa riposare la memoria del morto nel riposo suo; e consola lui nello suscitamento della sua anima.24 Come riposa il morto lascia riposare la sua memoria, consolalo quando il suo spirito si parte da lui.
25 Nota la sapienza nel tempo che tu starai in ozio; e chi scema nell' operare apprenderae la sapienza: però ch' elli si riempierae di sapienza25 La sapienza dello scriba esige tempo libero dagli affari: chi ha poco da fare acquisterà la sapienza. E di qual sapienza sarà ripieno
26 chi tiene l'aratro, e chi si gloria nello lanciotto, col pungitoio tocca i buoi, e conversa nell'opera di quelli, e il suo parlare è ne' figliuoli de' buoi.26 chi tiene l'aratro e mette la sua gloria, come nella lancia, nello stimolare col pungolo i buoi, e, tutto occupato nei loro lavori, non parla d'altro che di vitelli?
27 Il cuore suo darae a volgere gli solchi, il suo vegliare nello ingrassare delle vacche.27 Mette ogni suo pensiero nel tirar solchi e le sue veglie nell'ingrassar vacche.
28 Così ogni maestro di legname e artefice, il quale lavora la notte come il die; colui che intaglia figure rilevate, e la sua sollecitudine è in variare dipinture; darae il cuore suo nella similitudine della pittura, e nella sua vigilia compie l'opera.28 Così ogni legnaiolo e l'architetto che passano la notte e il giorno nel lavoro; e chi incide emblemi per sigilli: con assiduo lavoro ne varia la figura, mette il suo pensiero nel ritrarre l'imagine, e colle sue veglie perfezionerà il lavoro.
29 Così è il fabbro, tenendosi presso all' incudine, e considerando il lavoro del ferro; il vapore del fuoco arderae le carni sue, e nel calore della fornace combatte.29 Così il fabbro, seduto presso l'incudine, intento a lavorare il ferro: il vapore del fuoco gli cuoce le carni e egli si schermisce dal calore della fornace:
30 La voce del martello innuova li suoi orecchi, e l'occhio suo (intende e) cerca la somiglianza del vasello.30 il rumore del martello ne rintronano le orecchie; tien gli occhi fissi al modello del lavoro,
31 Il cuore suo darae nel compimento dell' opera, e la vigilia sua adornerae il difetto.31 mette il suo pensiero nel finire il lavoro, e le sue veglie nell'adornarlo a perfezione.
32 Così è il pentolaio, sedendo all' opera sua, volgendo co' piedi suoi la ruota; il quale sta sempre in luogo solitario per l'opera sua, e sanza numero è ogni sua operazione.32 Così il vasaio: seduto al suo lavoro, coi piedi fa girar la rota, sempre ansioso pel suo lavoro, mette ogni sua opera nel far numero;
33 Col braccio suo formerae il luto, e dinanzi a' piedi suoi chinerae la forza sua.33 Colle sue braccia dà forma alla creta, davanti ai suoi piedi la rende flessibile,
34 Il cuore suo darà per comperare le limature, e la sua vigilia monderae la fornace.34 mette il suo pensiero alla perfetta verniciatura, e le sue veglie nel pulire la fornace.
35 Tutti questi sperano nelle loro mani, e ciascuno è savio nell'arte sua.35 Tutti questi sperano nelle loro mani, e ognuno di essi è sapiente nel suo mestiere.
36 Sanza tutti questi non si edificherae la cittade.36 Senza di loro non si fabbrica una città;
37 E non persevereranno, e non anderanno dentro, e non translateranno nella chiesa.37 ma essi non vi abiteranno, non vi passeggeranno. non entreranno nell'adunanza;
38 Non sederanno sopra la sedia del giudice, e non intenderanno il testamento del giudicio; manifestamente [non] faranno disciplina e giudicio, e non saranno trovati nelli proverbii.38 non sederanno sopra il seggio del giudice, non comprenderanno le disposizioni del diritto, non parleranno in pubblico di istruzione e di giustizia, non si troveranno occupati nelle parabole.
39 Ma confermeranno la creatura del mondo; il priego di quelli si è nella operazione dell' arte, i quali prestano l'anima sua, agguadagnando nella legge dello Altissimo.39 Ma essi ripareranno le cose del mondo, la loro preghiera è per i lavori del mestiere; applicheranno il loro spirito a ricercare la legge dell'Altissimo.