Scrutatio

Sabato, 17 maggio 2025 - San Pasquale Baylon ( Letture di oggi)

Ester 15


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1 Io Ieronimo trovai questo arrecato nella translazione pubblica. E (per questo pericolo che venia sopra il popolo giudaico) andò Mardocheo alla regina, e sì la pregò ch' ella dovesse [entrare al re, e] pregare per lo popolo suo, e per quelli della patria sua.1 - E la esortò egli (non c'è dubbio che fosse Mardocheo) a presentarsi al re, e supplicarlo per il suo popolo e per la sua patria.
2 E sì disse: ricorditi delli giorni della tua umiltà, e come io sì ti ho sempre nutricata; tu sai che Aman, il quale è secondo al re, hae ordinata la nostra morte.2 «Ricordati» disse «de' giorni del tuo basso stato, quando ricevevi per le mie mani il nutrimento. Aman, secondo dopo il re, ha parlato contro di noi [per darci] alla morte;
3 E perciò chiama Dio in tuo aiuto, e va allo re, e digli che debba liberarne di questa crudelissima morte.
Ed io Ieronimo trovai questo che sèguita nella pubblica translazione.
3 tu invoca il Signore, parla al re in nostro favore, e liberaci dalla morte». (E anche le cose seguenti.)
4 Il terzo dì Ester pigliò la vestimenta regale, e tutto l'ornamento suo.4 Al terzo giorno poi, depose le vesti [di lutto] che s'era messe, e s'abbigliò in gran pompa.
5 E risplendendo in quello abito regale, e invocando Iddio rettore e salvatore di tutti, chiamò a sè due damigelle.5 Così splendente degli abiti regali, dopo aver invocato Dio reggitore e salvatore di tutti, prese con sè due ancelle;
6 E all' una s'appoggiava, quasi dimostrando che per lo suo viver delicato lei non potesse sostenere il corpo suo.6 su una s'appoggiava, tenendosi appena in piedi per la sua delicatezza e debolezza;
7 E l'altra la seguitava, sostenendo le vestimenta molte ornate a modo regale.7 l'altra seguiva la padrona, reggendole le vesti che strascicavano per terra.
8 E la faccia sua pareva una rosa; e negli occhii suoi mostrava allegrezza, occultando la grande tristizia che avea nel cuore contrito di molto timore, (e in questo modo andò allo re in vestimenta regali adornata).8 Essa poi, sparso il viso di color di rosa, sotto un aspetto giulivo e brillante celava un animo triste ed irrigidito dallo spavento.
9 E passata che fue tutte le porte, stette dinanzi al re, dove lui sedea sopra la sedia sua, vestito con le sue vestimenta regali; e risplendea tutto per l'oro e le pietre preziose, e l'aspetto suo era (molto) terribile.9 Passate dunque, una dopo l'altra, tutte le porte, si trovò di fronte al re, il quale sedeva sul suo trono, vestito degli abiti regali, splendente d'oro e di gemme preziose, ed era terribile a vedersi.
10 E alzando la faccia, e guardando cogli occhii la regina, come fosse istato quasi a modo d' uno drago, (e vedendo) la regina (uno così terribile viso e uno così terribile aspetto, ebbe grandissima paura e timore, e) mutò la faccia sua, come fosse cenere, e cadde tramortita sopra una delle damigelle.10 Avendo egli alzato il viso, e mostrato con gli infiammati sguardi il suo sdegno, la regina venne meno, e, cambiato in pallidezza il suo colore, vacillando piegò il capo sulla sua ancella.
11 E subitamente Iddio rivolse il cuore dello re in sì grande benignità, ch' esso discese della sedia sua, e prese la regina nelle sue braccia persino che ritornasse in sè; e facevale vezzi, e diceva queste parole:11 Dio allora volse a mansuetudine l'animo del re, il quale sollecito e tremante saltò giù dal suo trono, e reggendola con le sue braccia sinchè non fu rientrata in sè, l'accarezzava dicendo:
12 che hai tu Ester? Io sono tuo fratello, non avere paura alcuna.12 «Ester, che hai? Io sono il tuo fratello; non aver paura.
13 (Però che il comandamento, il quale è stato fatto, non si intende per te, nè) non morirai tu; però che questo comandamento si tocca all' altra gente, e non a te.13 Tu non morrai; questa legge è posta per tutti, ma non per te;
14 E però togli e piglia la verga dell' oro.14 vieni dunque, e tocca lo scettro».
15 Ed Ester incontanente la piglioe; e lo re sì gli puose il braccio al collo, e basciolla, e disse: perchè non mi parli tu?15 Ma poichè essa taceva, prese lo scettro d'oro, e glielo pose sul collo; poi la baciò, e disse: «Perchè non mi parli?».
16 E la regina (ritornata in sè) rispose e disse: io ti viddi nello aspetto tuo, sì come tu fossi stato uno angelo del paradiso, e io vedendo tanta gloria, spaventai ed ebbi paura.16 Essa rispose: «Ho visto te, signore, simile ad un angelo di Dio, ed il mio cuore è rimasto turbato, temendo la tua grandezza.
17 E nella faccia se' molto maraviglioso, e tutto pieno di grazie.17 Perchè tu sei grandemente ammirabile, o signore, e il tuo volto è pieno di grazie».
18 E parlando queste parole, sùbito cadde in terra, e con grande pena l'aiutarono.18 Mentre così parlava, ricadde un'altra volta, e restò quasi senza conoscenza.
19 Lo re si turboe (in sè medesimo), e l'altre genti tutte la confortavano (molto prosperosamente, e con sollecitudine di pace e tranquillità).19 Il re ne restò turbato, e tutti i suoi ministri la consolavano. (Copia della lettera, che il re Artaserse mandò in favore dei Giudei a tutte le province del suo regno. Anch'essa non si trova nel testo ebraico.)