Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 7


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Or questo Melchisedech, re di Salem, sacerdote del sommo Dio, che andò incontro ad Abramo, quando questi ritornava dalla sconfitta dei re, che lo benedisse,1 Questo Melchisedec fu re di Salem, e sommo sacerdote di Dio, il quale uscìo incontro ad Abraam che ritornava da uccidere li malvagi re, e benedisse Abraam.
2 che da Abramo ricevette la decima d'ogni cosa, che secondo la significazione del nome, è « re di Giustizia » ed è anche re di Salem, vale a dire « re di pace »,2 Al quale diede Abraam decima di tutte le cose; il quale (Melchisedec) è interpretato re della giustizia, e ancora re di Salem, cioè re di pace,
3 che è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni, senza fine di vita (somiglia proprio al Figlio di Dio), rimane sacerdote in eterno.3 senza padre, senza madre e senza generazione, non abiendo incominciamento de' dì, nè fine di vita; ma assimigliato al Figliuolo di Dio, e' sta sacerdote in eterno.
4 Or osservate quanto diventi grande Melchisedech, se perfino il patriarca Abramo gli diede le decime della miglior preda,4 Ma guardate quanto sia grande questi, al qual diede Abraam patriarca la decima di tutte le migliori cose.
5 invece quelli dei figli di Levi che sono assunti al sacerdozio, hanno per legge ordine di ricvere le decime dal popolo, cioè dai propri fratelli, quantunque usciti anch'essi, dai lombi d'Abramo;5 E veramente li figliuoli di Levi, ricevendo il principato, hanno il comandamento di ricevere la decima del popolo secondo la legge, cioè dalli fratelli suoi, avvegna che [an ch' ] egli uscissero de' lombi d' Abraam.
6 mentre Melchisedech, non uscito dalla loro stirpe, ricevette le decime da Abramo e benedì chi aveva le promesse.6 La generazione del quale non sanno annulmerare intra loro, e nondimeno sì ricevette la decima d'Abraam, e benedisselo costui il quale avea la promissione.
7 Or senza dubbio è il minore che riceve la benedizione dal maggiore.7 Senza alcuno contradicimento quella cosa ch' è minore si benedice dal maggiore, (e quelli che son minori danno decima alli maggiori).
8 Inoltre qui ricevon le decime uomini mortali, là invece uno del quale è attestata la vita.8 E gli uomini mortali ricevono decima; chè si testimonia ch' egli vive.
9 E potrebbe dirsi che in Abramo pagò le decime anche Levi che le riscuote,9 E in questa guisa hae detto, che per Abraam e Levi furo decimati quelli che ricevettero le decime.
10 perché era tuttora nei lombi del padre, quando a questo andò incontro a Melchisedech.10 Chè (Levi) era ancora ne' lombi del padre (Abraam) quando andò incontra a lui Melchisedec.
11 Se dunque la perfezione fosse stata possibile sotto il sacerdozio levitico (chè sotto di esso il popolo ricevè la legge), qual bisogno c'era che uscisse fuori un altro sacerdote secondo l'ordine di Aronne?11 Adunque se per il sacerdozio di Levi era (la perfezione) il compimento; imperò che il popolo sotto lui prese la legge; che ancora fu mestieri che si levasse un altro sacerdote, che fosse secondo l'ordine di Melchisedec, e non secondo l'ordine di Aaron?
12 Mutato sacerdozio, vien di necessità mutata anche la legge12 E così tramutando il sacerdozio (del pretatico), bisogna che sia tramutamento della legge.
13 or Colui del quale son dette queste cose appartiene ad un'altra tribù, nessun membro della quale servì mai all'altare.13 Nel qual si dicono queste cose, ch' egli è d'altra tribù, della quale non ne fu neuno presente all' altare.
14 Tutti sanno infatti che il Signor nostro nacque dalla tribù di Giuda, alla quale Mosè non parlò mai di sacerdoti.14 Manifesta cosa è che (della tribù) di Giuda Cristo nacque; della qual tribù niuna cosa parlò Moisè di sacerdote.
15 E la cosa si fa più evidente che mai se sorge un altro sacerdote a somiglianza di Melchisedech,15 E ancora è più manifesta cosa, che secondo l'ordine di Melchisedec si levasse un altro sacerdote;
16 e divien tale non in virtù della legge dei riti carnali, ma in virtù di una vita imperitura;16 il quale non fu fatto secondo la legge del comandamento carnale, [ma] secondo la virtù della vita durabile.
17 ecco infatti la testimonianza che gli è resa: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedech.17 Chè (il Spirito Santo, parlando per bocca. del profeta) sì testimonia (e dice a Cristo): tu sarai sacerdote in eterno, secondo l'ordine di Melchisedec.
18 Così viene abrogata la legge precedente per la sua debolezza ed inutilità18 Divieto certamente è fatto del precedente comandamento, per sua fievolezza, e per la non utilità.
19 (infatti la legge non portò nulla a perfezione) e viene introdotta una migliore speranza per la quale ci accostiamo a Dio.19 Veramente niuna cosa menò a compimento la legge (vecchia), ma fu introducimento di migliore speranza, per la quale approssimiamo a Dio.
20 Or siccome è sacerdote non senza giuramento (gli altri sono stati fatti senza giuramento,20 Ed è così grande, che non è senza sacramento; chè per certo molti altri fatti son sacerdoti senza sacramento (di Dio);
21 ma esso col giuramento di colui che gli disse: « Il Signore l'ha giurato e non se ne pentirà: tu sei sacerdote in eterno »),21 ma questi (cioè Cristo) con sacramento fu fatto di colui, il quale disse a lui: giurò il Signore, e non se ne pentìo, che tu sei sacerdote in eterno (secondo l'ordine di Melchisedec).
22 Gesù è diventato mallevadore di un'alleanza molto più eccellente.22 È (in questo contento) Iesù Cristo fatto promettitore di migliore testamento.
23 Inoltre quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché per la morte eran tolti dall'ufficio,23 E altri veramente molti fatti son sacerdoti (secondo la legge); imperò che a cagione della morte non potemo sempre permanere.
24 egli invece, siccome rimane eternamente, ha un sacerdozio sempiterno,24 Ma questo, imperò che sempre può permanere, sì ha sempiternale sacerdozio.
25 e quindi può anche in perpetuo salvare coloro che per mezzo suo si accostano a Dio, vivendo sempre a intercedere per noi.25 Onde (però) puote salvare perpetualmente, approssimandosi per sè medesimo a Dio; vivendo sempre a pregare Dio per noi.
26 E certo era conveniente che noi avessimo un tal pontefice santo, innocente, immacolato, segregato dai peccatori e sublimato sopra i cieli,26 Veramente tal pontefice era bisogno a noi, che fosse santo, e che non nocesse altrui, e che non fosse polluto (e sozzo di peccato), e che fosse partito da' peccatori, e che fosse fatto più alto che li cieli.
27 che non ha bisogno come quei sacerdoti di offrire ogni gioro sacrifizi, prima per i suoi peccati e poi per quelli del popolo, perché ciò l'ha fatto una volta per sempre, offrendo se stesso.27 Al qual non è bisogno quotidianamente, sì come alli altri sacerdoti, di offerire ostia, prima per li suoi peccati, e poscia per il popolo; imperò ch' egli fece questa cosa in una volta, offerendo sè medesimo (nella croce del Signore nostro Iesù Cristo).
28 La legge infatti costituì sacerdoti uomini, soggetti a debolezze; ma la parola del giuramento, posteriore alla legge, costituisce il Figliolo che è perfetto in eterno.28 Chè la legge ordinò uomini per sacerdoti, li quali hanno in sè fievolezza; ma il sermone della promissione, il quale è dopo la legge, ordinò il suo Figliuolo sempre perfetto.