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Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Seconda lettera a Timoteo 1


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1 Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù,1 Paulo apostolo per la volontà di Dio, secondo la promissione della vita la qual è in Iesù Cristo,
2 al carissimo figliolo Timoteo grazia e misericordia e pace da Dio Padre, e da Cristo Gesù Signore nostro.2 al carissimo suo figliuolo Timoteo sia grazia e misericordia e pace da Dio padre (nostro) e dal Signore Iesù Cristo.
3 Rendo grazie a Dio, al quale coi miei antenati servo con pura coscienza, perchè notte e giorno, continuamente, fo menzione di te nelle mie preghiere,3 Referisco grazie al mio Dio, il quale io servo dalli miei progenitori con pura coscienza, che senza intermissione faccio ricordanza di te nelle mie orazioni, e dì e notte.
4 e, ricordando le tue lacrime, mi struggo di vederti, per esser ricolmato di gioia,4 Desidero di te vedere, perchè mi possa riempiere di allegrezza, ricordandomi delle tue lacrime,
5 memore di quella tua fede sincera che animò la tua nonna Loide e la tua madre Eunice e, ne son certo, anima anche te.5 e facendomi ricordamento della fede, la qual è in te non simulata; la qual fede abitò in prima nella tua avola Loide, e nella tua madre Eunice, e son certo che in te gli è.
6 Per questa ragione ti raccomando di ravvivare la grazia di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani;6 Per la qual cosa io ti conforto, che tu resusciti la grazia di Dio, la qual è in te per imposizione delle mie mani.
7 perchè Dio non ci ha dato uno spirito di timidità, ma di fortezza, d'amore, di saggezza.7 Chè Dio non diede a noi spirito di timore, ma di virtù e di amore e di temperanza.
8 Non ti vergognare adunque di rendere testimonianza a nostro Signore, nè di me prigioniero per lui, ma soffri anche tu pel Vangelo, sorretto dalla virtù di Dio,8 Adunque non ti vergognare d'annunziare il testimonio del nostro Signore (Iesù Cristo); nè me che son legato per suo amore non dimenticare; anzi lavora nella predicazione dell' evangelio, secondo la volontà di Dio,
9 che ci ha liberati e ci ha chiamati colla sua santa vocazione, non già per le opere nostre, ma secondo il suo disegno e per la grazia a noi concessa in Cristo Gesù, prima che cominciassero i secoli;9 il quale liberò noi nel suo santo chiamamento; e questo fece non per nostre opere, ma secondo il suo proponimento, e secondo la sua grazia, la qual è data a noi in Iesù Cristo dinanzi li tempi de' secoli.
10 ma che si è manifestata ora per l'apparizione del Salvatore nostro Gesù Cristo, il quale, distrutta la morte, ha rivelata la vita e l'immortalità mediante il Vangelo,10 E ora è manifesta per alluminamento del Salvatore nostro Iesù Cristo, il quale per certo distrusse la morte, e alluminò la vità, facendola venire (in palese) senza corrompimento per lo evangelio.
11 del quale io sono stato costituito predicatore e Apostolo e dottore delle Genti.11 Nel qual evangelio io son posto predicatore e apostolo e maestro delle genti.
12 Ecco la causa per cui soffro queste pene; ma non ne arrossisco, perchè so bene in chi ho posto la mia fiducia e son certo che Egli è sì potente da conservare il mio deposito fino a quel giorno.12 Per la qual cosa io sostegno queste cose (stando in prigione in Roma), e non me ne vergogno; imperò ch' io so in cui io credo, e son certo ch' egli è potente di guardare (e d' indugiare) lo mio deposito insino a quello dì.
13 La norma delle sane istruzioni che da me hai ricevute, conservala nella fede e nella carità che è in Cristo Gesù.13 Adunque abiendo forma di sana e pura dottrina, la qual udisti da me in fede e amore in Iesù Cristo,
14 Il buon deposito custodiscilo per mezzo dello Spirito Santo, che abita in noi.14 guarda il buono deposito (dato) per il Spirito santo il quale abita in noi.
15 Tu sai come si sono da me alienati tutti quelli dell'Asia, tra i quali Figello ed Ermogene.15 Chè tu sai bene questo, che tutti quelli della provincia d' Asia sono isvolti da me, de' quali è Figello ed Ermogene.
16 Usi il Signore misericordia alla famiglia di Onesiforo, il quale mi ha spesso consolato, e non s'è vergognato della mia catena,16 Dio dia misericordia alla magione di Onesiforo; chè spesse volte mi ha refrigerato, e non si vergognò della mia catena;
17 anzi, appena arrivato a Roma, s'è messo con gran premura a cercarmi, e mi ha trovato.17 ma così presto come fu venuto a Roma, incontinente dimandò di me, e trovommi.
18 Gli conceda il Signore di trovar misericordia davanti al Signore in quel giorno. Quanti servigi mi abbia resi ad Efeso lo sai meglio di me.18 Iddio sì gli dia a trovare misericordia nel dì del giudizio; e quanto egli mi servie in Efeso, tu il sai meglio che non so io.