Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Qoelet 9


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LA SACRA BIBBIADIODATI
1 Ho riflettuto su tutto ciò, e sono arrivato alla conclusione che i giusti, i sapienti e le loro azioni sono nelle mani di Dio. Gli uomini non conoscono nemmeno l'amore e l'odio; per quanto tutto si svolga davanti a loro.1 PERCIOCCHÈ io mi ho recate tutte queste cose al cuore, eziandio per chiarir tutto questo: come i giusti e i savi, e i fatti loro, essendo nella man di Dio, gli uomini non conoscono nè l’amore, nè l’odio: tutto è davanti a loro.
2 Una stessa è la sorte che tocca a tutti, al giusto e all'empio, al buono e al cattivo, al puro e all'impuro, a chi sacrifica e a chi non sacrifica. Come il buono, così il peccatore, come chi giura, così chi teme di giurare.2 Tutte le cose avvengono simigliantemente a tutti; un medesimo avvenimento avviene al giusto, ed all’empio; al buono e puro, ed all’immondo; a chi sacrifica, ed a chi non sacrifica; quale è il buono, tale è il peccatore; tal chi giura, qual chi teme di giurare.
3 Questo male investe tutto ciò che si fa sotto il sole: la stessa sorte tocca a tutti e, per di più, il cuore dell'uomo è pieno di male. La follia è nel suo cuore durante la vita; e dopo: via, nel soggiorno dei morti.3 Quest’è una cosa molesta, fra tutte quelle che si fanno sotto il sole, che un medesimo avvenimento avviene a tutti; ed anche, che mentre i figliuoli degli uomini sono in vita, il cuor loro è pien di male, ed hanno delle follie al cuore; e dopo ciò, vanno a’ morti
4 Finché uno è vivo, c'è speranza, perché sta meglio un cane vivo che un leone morto.4 Perciocchè, chi è che faccia eccezione? Vi è qualche speranza per tutti quelli che sono in vita; conciossiachè la condizione d’un can vivo sia migliore che quella d’un leone morto.
5 Infatti i vivi sanno che devono morire, ma i morti non sanno nulla; per loro non c'è più guadagno; il loro ricordo è andato nell'oblio.5 Perciocchè i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non vi è più alcun premio per loro; perciocchè la lor memoria è dimenticata.
6 Il loro amore, il loro odio, la loro ambizione, tutto ormai è scomparso. Non hanno ormai più parte alcuna con il mondo, con tutto ciò che si fa sotto il sole.6 Già e il loro amore, e il loro odio, e la loro invidia è perita; e non hanno giammai più parte alcuna in tutto quello che si fa sotto il sole.
7 E allora, via, mangia nella gioia il tuo pane e bevi di buon animo il tuo vino, ché, con questo, Dio ti è già stato benigno.7 Va’, mangia il tuo pane allegramente, e bevi il tuo vino di cuore lieto; se pure Iddio gradisce le tue opere.
8 In ogni tempo siano candide le tue vesti, né manchi l'olio sopra il tuo capo.8 Sieno in ogni tempo i tuoi vestimenti bianchi; e l’olio odorifero non venga meno in sul tuo capo.
9 Godi la vita con la donna che ami, giorno per giorno, durante la vita vana che ti è stata data sotto il sole. Ché questo è ciò che solo ti spetta nella vita e in tutta la fatica nella quale ti affatichi sotto il sole.9 Godi della vita con la moglie che tu ami, tutti i giorni della vita della tua vanità, i quali Iddio ti ha dati sotto il sole, tutto il tempo della tua vanità; perciocchè questa è la tua parte nella tua vita, e il frutto della tua fatica, che tu duri sotto il sole.
10 Tutto ciò che fai, fallo finché hai forza, perché non c'è né azione né pensiero, né scienza né sapienza, negli inferi dove tu stai andando.10 Fa’ a tuo potere tutto quello che avrai modo di fare; perciocchè sotterra, ove tu vai, non vi è nè opera, nè ragione, nè conoscimento, nè sapienza alcuna
11 Ho scoperto un'altra cosa sotto il sole: la corsa non la vince chi è veloce, né la battaglia la vincono i più forti. Non è ai sapienti che tocca il pane, né agli abili le ricchezze e neanche agli accorti il favore, perché a tutti tocca secondo il tempo e il caso.11 DI nuovo, io ho veduto sotto il sole, che il correre non è in poter de’ leggieri, nè il far la guerra in poter de’ prodi, nè l’aver del pane in poter de’ savi, nè l’acquistar ricchezze in poter de’ prudenti, nè d’essere in grazia in poter degl’intendenti; conciossiachè ad essi tutti avvengano tempi e casi.
12 E per di più, l'uomo non conosce il giorno della sua morte: è come i pesci che si acchiappano con la rete fatale, è come gli uccelli che si acchiappano col laccio. Allo stesso modo è acchiappato anche l'uomo in un malo giorno che gli piomba addosso all'improvviso.12 Perciocchè l’uomo non pur conosce il suo tempo. Come i pesci, che son presi con la mala rete; e come gli uccelli, che son colti col laccio; così sono allacciati i figliuoli degli uomini, al tempo dell’avversità, quando cade loro di subito addosso
13 Ho visto anche quest'altro esempio di sapienza sotto il sole e per me ha molto valore:13 Pure ancora ho veduta questa sapienza sotto il sole, che mi è paruta grande:
14 c'era una piccola città con pochi abitanti e un grande re venne contro di essa. L'assediò e costruì contro di essa grandi fortificazioni.14 vi era una piccola città con pochi uomini dentro; ed un gran re venne contro ad essa, e l’intorniò, e fece di gran bastie contro ad essa;
15 In essa si trovò un uomo di umile origine, ma sapiente, che con la sua sapienza salvò la città. Eppure nessuno ha più ricordato quell'uomo umile.15 e in essa si trovò un povero uomo savio, il qual liberò la città con la sua sapienza, benchè niuno si ricordasse di quel povero uomo.
16 Ho concluso allora che la sapienza vale più della forza, ma che la sapienza dell'umile è disprezzata e le sue parole non sono ascoltate.16 Allora io dissi: Meglio val sapienza che forza; benchè la sapienza del povero sia sprezzata, e che le sue parole non sieno ascoltate.
17 Le parole dei sapienti pronunciate con calma si capiscono meglio degli urli di un potente che parla in mezzo agli stolti.17 Le parole de’ savi devono esser più quietamente ascoltate, che la grida d’un signore fra gli stolti.
18 Vale più la sapienza che gli strumenti da guerra, ma un solo sbaglio può far perire un gran bene.18 La sapienza val meglio che gli strumenti bellici; ma un sol peccatore fa perire un gran bene