Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Neemia 13


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LA SACRA BIBBIABIBBIA CEI 2008
1 In quel tempo si lesse il libro di Mosè alla presenza del popolo. Vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovranno mai entrare nell'assemblea di Dio;1 In quel giorno si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l’Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di Dio,
2 perché non vennero incontro ai figli d'Israele con pane e acqua e perché questi ultimi pagarono Balaam perché maledicesse Israele. Ma il nostro Dio cambiò quella maledizione in benedizione.2 perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l’acqua e perché, contro di loro, avevano pagato Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione.
3 Com'ebbero ascoltato la legge, essi esclusero da Israele tutti i forestieri.3 Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutti gli stranieri.
4 Prima di questi fatti, il sacerdote preposto alle camere della casa di Dio, Eliasib, parente di Tobia,4 Prima di questo il sacerdote Eliasìb, assegnato alle stanze del tempio del nostro Dio, parente di Tobia,
5 aveva preparato per costui un'ampia stanza, là dove prima venivano riposte le offerte, l'incenso, gli utensili, le decime del grano, del mosto e dell'olio, ossia quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portinai e il contributo per i sacerdoti.5 aveva preparato per lui una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l’incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell’olio, spettanza di legge dei leviti, dei cantori, dei portieri, e il tributo per i sacerdoti.
6 In tutto questo periodo io non ero stato a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero ritornato presso il re. Dopo un certo tempo, avendone fatto richiesta al re,6 Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell’anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero andato dal re; ma dopo qualche tempo, chiesi di congedarmi dal re,
7 ritornai a Gerusalemme. Mi resi conto allora del male che aveva fatto Eliasib, a vantaggio di Tobia, adattandogli una stanza nei cortili della casa di Dio;7 venni a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, preparando per lui una stanza nei cortili del tempio di Dio.
8 e ne rimasi fortemente irritato. Feci gettare tutte le masserizie della casa di Tobia fuori della stanza8 La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza tutti gli oggetti della casa di Tobia;
9 e ordinai che i locali venissero purificati. Poi vi feci rimettere gli utensili del tempio di Dio, le offerte e l'incenso.9 poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci tornare gli utensili del tempio di Dio, le offerte e l’incenso.
10 Venni anche a sapere che le porzioni dovute ai leviti non erano state consegnate e che i leviti e i cantori, che facevano servizio, se n'erano fuggiti ciascuno alla sua terra.10 Seppi anche che le porzioni fissate per i leviti non erano state consegnate e che i leviti e i cantori, che prestavano il servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese.
11 Rimproverai allora i magistrati e dissi: "Per qual ragione la casa di Dio è stata abbandonata?". Poi radunai i leviti e li ristabilii nel loro ufficio.11 Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: «Perché il tempio di Dio è stato abbandonato?». Poi li radunai e li ristabilii nei loro uffici.
12 Tutto Giuda portò ai magazzini le decime del grano, del mosto e dell'olio.12 Allora tutto Giuda portò ai magazzini la decima del frumento, del vino e dell’olio;
13 Affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk e a Pedaia, uno dei leviti, e, come loro aiutante, a Canan, figlio di Zaccur, figlio di Mattania, giacché costoro erano ritenuti persone di fiducia. Spettava ad essi il compito di far le ripartizioni per i loro fratelli.13 incaricai dei magazzini il sacerdote Selemia, lo scriba Sadoc, Pedaià, uno dei leviti, e al loro fianco Canan, figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Così stava a loro fare le parti per i loro fratelli.
14 Per questo ricòrdati di me, o Dio mio, e non dimenticare le opere di pietà che ho compiuto per il tempio del mio Dio e per la vigilanza sopra di esso.14 Ricòrdati per questo di me, o mio Dio, e non cancellare la fedeltà con cui ho agito per il tempio del mio Dio e per il suo servizio!
15 In quel tempo osservai in Giuda alcuni che in giorno di sabato pigiavano l'uva, portavano mucchi di derrate e caricavano sugli asini vino, uva, fichi e ogni sorta di fardelli e li portavano di sabato a Gerusalemme. Allora li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano derrate.15 In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini durante il sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, e li portavano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a motivo del giorno in cui vendevano le derrate.
16 Alcune persone di Tiro, che avevano preso dimora in Gerusalemme, importavano pesce e ogni specie di mercanzia e poi la vendevano ai figli di Giuda di sabato e in Gerusalemme.16 C’erano anche alcuni di Tiro stabiliti in città che portavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano durante il sabato ai figli di Giuda e a Gerusalemme.
17 Allora rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: "Che cos'è questa mala azione che andate compiendo, col profanare il giorno di sabato?17 Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: «Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno del sabato?
18 Non fecero lo stesso i vostri padri? E così il nostro Dio ha fatto venire tutta questa rovina sopra di noi e sopra questa città! Voi accrescete la sua ira contro Israele profanando il sabato!".18 I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l’ira contro Israele, profanando il sabato!».
19 E detti ordine che appena le porte di Gerusalemme cominciavano ad essere nell'ombra, prima del sabato, le porte fossero chiuse. Aggiunsi che non si dovevano aprire fino a dopo il sabato. Collocai anche qualcuno dei miei uomini davanti alle porte, affinché nessun carico entrasse in giorno di sabato.19 Non appena le porte di Gerusalemme comiciavano a essere nell’ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fin dopo il sabato; collocai alcuni miei uomini alle porte: non doveva entrare nessun carico durante il sabato.
20 Ma i mercanti e i venditori di ogni sorta di mercanzie passarono la notte appena fuori di Gerusalemme una o due volte.20 Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.
21 Allora io li rimproverai fortemente e dissi loro: "Per qual ragione voi passate la notte davanti alle mura? Se lo fate ancora una volta, metterò le mani su di voi!". Da quel tempo non vennero più di sabato.21 Allora io protestai contro di loro e dissi: «Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un’altra volta, stenderò la mano contro di voi». Da quel momento non vennero più durante il sabato.
22 Ordinai inoltre ai leviti che, dopo essersi purificati, venissero a custodire le porte per santificare il giorno di sabato. Anche per questo ricòrdati di me, o Dio mio, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia!22 Ordinai ai leviti di purificarsi e di venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato.
Anche per questo ricòrdati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo il tuo grande amore!
23 Sempre in quei giorni, notai che alcuni Giudei avevano sposato donne asdodite, moabite e ammonite;23 In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdod, di Ammon e di Moab;
24 la metà dei loro figli parlava la lingua di Asdod, oppure la lingua di questo o quel popolo, e non sapevano parlare la lingua giudaica!24 la metà dei loro figli parlava l’asdodeo, nessuno di loro sapeva parlare giudaico, ma solo la lingua di un popolo o dell’altro.
25 Allora io li svergognai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio: "Non date le vostre figlie ai loro figli, né prendete tra le loro figlie delle spose per i vostri figli né per voi!25 Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare su Dio: «Non darete le vostre figlie ai loro figli e non prenderete le loro figlie per i vostri figli o per voi stessi.
26 Non peccò forse per colpa di esse Salomone, re d'Israele? Non v'era fra i molti popoli un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio l'aveva costituito re di tutto Israele. Eppure le donne straniere condussero anche lui a peccare!26 Salomone, re d’Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo, fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui: era amato dal suo Dio e Dio l’aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche lui.
27 Dovrà udirsi anche di voi che commettete questo grande male, che siete infedeli al nostro Dio prendendo donne straniere?".27 Dovremmo dunque ascoltare voi e fare tutto questo grande male e prevaricare contro il nostro Dio sposando donne straniere?».
28 Un figlio di Ioiadà, figlio di Eliasib, sommo sacerdote, era genero di Sanballàt, il coronita: io lo cacciai via da me.28 Uno dei figli di Ioiadà, figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt, il Coronita; io lo cacciai via da me.
29 Ricòrdati, o mio Dio, di essi, perché hanno profanato il sacerdozio e il patto dei sacerdoti e dei leviti!29 Ricòrdati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l’alleanza dei sacerdoti e dei leviti.
30 Così io li purificai da ogni forestiero; fissai gli uffici per sacerdoti e leviti, ciascuno al proprio servizio.30 Così li purificai da ogni elemento straniero e ristabilii gli incarichi dei sacerdoti e dei leviti, ognuno al suo compito,
31 Diedi pure disposizioni circa le offerte di legname ai tempi fissati, e le primizie. Ricòrdati di me in bene, o Dio mio!31 quelli dell’offerta della legna ai tempi stabiliti, e delle primizie.
Ricòrdati di me in bene, mio Dio!