Scrutatio

Martedi, 14 maggio 2024 - San Mattia ( Letture di oggi)

Daniele 6


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA MARTINI
1 - Piacque a Dario di costituire sopra il regno centoventi satrapi che stessero per tutto il suo dominio;1 Piacque a Dario di deputare pel governo del regno cento venti satrapi, che stessero in ogni parte del suo regno:
2 e sopra questi, tre principi, tra i quali uno era Daniele, a cui i satrapi rendessero conto e il re non soffrisse troppa molestia.2 E tre principi, che soprintendessero a quegli, e uno di questi era Daniele, affinchè a questi rendessero conto i satrapi, e il re non fosse inquietato.
3 Ora Daniele superava tutti i principi e satrapi, perchè lo spirito di Dio abbondava di più in lui.3 Daniele adunque andava avanti a tutti i principi, e satrapi: perchè in lui più spiccava lo spirito di Dio.
4 Per tanto avendo il re divisato di porre su di lui la cura di tutto il regno, i principi e i satrapi cercavano un'occasione per accagionare Daniele dalla parte del re; ma non poterono trovare cagione, nè sospetto, perchè era fedele e non si trovava in lui mancamento nè sospetto alcuno.4 Or il re pensava di dare a lui l'autorità sopra tutto il regno: per la qualcosa i principi, e i satrapi cercavano occasion di tendere insidie a Daniele presso del re: e non poterono trovar cagione, né sospetto; perocché egli era fedele, ed era lontano da ogni defitto, e sospizione.
5 Dissero dunque quegli uomini: «Contro questo Daniele non troviamo nessun appiglio se non forse nella legge del suo Dio».5 Dissero adunque coloro: Noi non troveremo onde accusar questo Daniele, se non forse riguardo alla legge del suo Dio.
6 Allora i principi e i satrapi colsero il re alla impensata e gli parlarono così: «O re Dario, che tu possa vivere in eterno,6 Allora i principi, e i satrapi ordirono inganno al re, e gli parlaron cosi Dario re, vivi eternamente.
7 tutti i principi del tuo regno, i magistrati, i satrapi, i senatori e i giudici hanno deliberato per l'emissione di un decreto imperiale e un editto: "Che chiunque, nel volgere di trenta giorni, vorrà presentare qualche petizione a Dio e all'uomo all'infuori che a te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni".7 Tutti i principi del tuo regno, e magistrati, e i satrapi, e i senatori, e i giudici son di parere, che esca un decreto, e un editto imperiale; che chiunque domanderà qualche cosa a qualunque Dio, od uomo per trenta giorni, fuori che a te, o re, sia gittato nella fossa de' leoni.
8 Or dunque ratifica la deliberazione e sottoscrivi il decreto, e che: "non sia cambiato quello che è stato stabilito dai Medi e dai Persiani, e a nessuno sia permesso trasgredire"».8 Or adunque, o re, conferma questo parere, e scrivi l'editto, che sia immutabile, come firmato dai Medi, e da' Persiani, né sia lecito ad alcuno di trasgredirlo.
9 A questo modo il re Dario formulò il decreto e lo firmò.9 E il re Dario pubblicò, e firmò l'editto.
10 Ma Daniele avutane conoscenza, della legge, cioè, stabilita, con tutto ciò, rientrato in casa sua, a finestre spalancate, dalla sua stanza che guardava contro Gerusalemme, nelle tre ore del giorno si gettava sulle ginocchia e faceva adorazione e presentava gli omaggi al suo Dio, come anche per l'avanti aveva consuetudine di fare.10 La qual cosa avendo saputa Daniele, viene a dire, come era stata fatta tal legge, se n'andò a casa sua: e aperte le finestre della sua camera, che guardavan verso Gerusalemme, tre volte al dì piegate le sue ginocchia faceva adorazione, e rendeva grazie al suo Dio, come era solito di fare pell' avanti.
11 Intanto quegli uomini fattisi curiosamente a spiare, sorpresero Daniele in atto di pregare e di supplicare il suo Dio.11 Ma coloro, che stavano attenti a tutto, trovaron Daniele, che orava, e supplicava il suo Dio.
12 E presentatisi, così parlarono al re sopra l'editto: «O re, non hai tu ordinato che chiunque, durante il volgersi di trenta giorni, domandasse qualche cosa o agli dèi o agli uomini fuori che a te fosse gettato nella fossa dei leoni?». A cui rispondendo il re disse: «Così è veramente secondo il decreto dei Medi e dei Persiani a cui non è lecito contravvenire».12 E andati dal re gli rammentaron l'editto, dicendo: Non hai tu ordinato, o re, che qualunque persona, che per trenta giorni facesse preghiera ad alcuni degli dei, o degli uomini, fuori che a te o re, fosse gettato nella fossa de' leoni? A' quali rispose il re, e disse: Questo è vero secondo l'editto de' Medi , e de' Persiani, il quale non è lecito, che sia violato.
13 Allora rispondendo soggiunsero in presenza del re: «Daniele, uno dei figli esuli di Giuda, non ha fatto alcun conto della tua legge e dell'editto che tu hai imposto; ma nelle tre ore del giorno fa la sua consueta preghiera».13 Allora quegli risposero, e dissero al te: Daniele de' figliuoli esuli di Giuda non ha fatto caso della tua legge, né dell'editto firmato da te, ma tre volte al di fa sua orazione.
14 Udite che ebbe il re queste parole ne rimase molto contristato e dispose in cuor suo di liberare Daniele, e fino al cader del sole si travagliava per trovargli una via di scampo.14 Ciò udito il re ne rimase molto afflitto, e per amor di Daniele ebbe desiderio di liberarlo, e fino al tramontar del sole si adoperava per trarlo di pericolo.
15 Ma quegli uomini indovinando il pensiero del re gli dissero: «Tu sai, o re, che secondo la legge dei Medi e dei Persiani qualunque decreto sancito dal re non è più lecito cambiare».15 Ma coloro avendo compreso l'animo del re, gli dissero: Sappi, o re, che è legge de' Persi, e de' Medi, che Qualunque decreto fatto dal re sia immutabile.
16 Il re allora diede l'ordine, e condussero via Daniele e lo gettarono nella fossa dei leoni. E il re disse a Daniele: «Il tuo Dio che sempre adori egli ti libererà».16 Allora il re diede l'ordine, e condusser Daniele, e lo gittarono nella fossa de' leoni: e il re disse a Daniele: Il tuo Dio, cui tu sempre adori, egli ti salverà.
17 Poi fu portata una pietra e fu collocata sopra la bocca della fossa, e il re vi appose il sigillo col suo anello e coll'anello dei suoi nobili affinchè nulla si tentasse contro Daniele.17 E fu recata una pietra, e fu posta sull'apertura della fossa, e il re la sigillò col suo anello, e coll'anello de' suoi cortigiani, affinchè non si facesse nulla contro Daniele.
18 Quindi il re fece ritorno a casa sua e senza andar a cena si coricò e non volle che gli si ponesse davanti cibo alcuno e non potè neppure prender sonno.18 E il re se ne tornò a sua casa, e andò a dormire senza aver cenato, e non fu portata vivanda dinanzi a lui, e di più non potè prender sonno.
19 Al primo albeggiare alzatosi, si diresse frettoloso alla fossa dei leoni,19 Quindi alla prima punta del dì il re alzatosi andò in fretta alla fossa de' leoni:
20 e giunto vicino alla fossa con voce di pianto chiamò Daniele e disse verso di lui: «Daniele servo del Dio vivente, il tuo Dio a cui sempre servi avrà egli potuto liberarti dai leoni?».20 E appressandosi alla fossa con voce lagrimevole chiamò Daniele, e gli parlò, e disse: Daniele servo di Dio vivo, il Dio tuo, cui tu servi sempre, ha egli potuto liberarti da' leoni?
21 E Daniele rispondendo al re disse: «O re, che tu possa vivere in eterno!21 E Daniele rispose al re, e disse: Vivi, o re, in eterno.
22 Il mio Dio mandò il suo angelo e chiuse le bocche dei leoni e non mi hanno fatto alcun nocumento, perchè la mia giustizia è stata riconosciuta dinanzi a lui, come anche a tuo riguardo io non ho commesso nessun delitto!».22 Il mio Dio ha mandato il suo Angelo, e questi ha chiuse le bocche de' leoni, e non mi hanno fatto male; perocchè; dinanzi a lui è stata trovata giustizia in me: ma anche inverso di te, o re, io non ho commesso delitto.
23 Allora il re grandemente si rallegrò di lui e ordinò che Daniele fosse cavato fuori dalla fossa, e fu fatto uscire e non si trovò in lui lesione alcuna, perchè avea avuto fede nel suo Dio. Ma intanto23 Allora il re grandemente si rallegrò per amore di lui, e ordinò, che Daniele fosse tratto fuori della fossa, e funne tratto Daniele, e non si vide lesione alcuna in lui, perchè ebbe fede nel suo Dio:
24 per comando del re, furono condotti quegli uomini che avevan accusato Daniele e gettati nella fossa dei leoni, e con essi i figli loro e le loro mogli: non erano arrivati al suolo della fossa, che già i leoni li avevano atterrati, stritolandone tutte le loro ossa.24 E per comando del re furon condotti coloro, che aveano accusato Daniele, e furon gettati nella fossa de' leoni eglino, e i figli, e le mogli loro, e non arrivarono sino al piano della fossa, che furon presi da' leoni, da' quali furon fatte in briccioli tutte le loro ossa.
25 Dopo di che, il re Dario scrisse a tutti i popoli, alle schiatte e lingue di tutte le sue terre: «Pace a voi in gran copia!25 Allora Dario scrisse a tutti i popoli, tribù, e lingue, quanti ne abitano per tutta la terra: Sia a voi abbondanza di pace.
26 Da me è stato decretato, che in tutto il mio dominio e regno mio sia riverito e venerato il Dio di Daniele. Perchè egli è il Dio vivente ed eterno nei secoli, e il suo regno non sarà distrutto e il suo potere resterà in eterno.26 E stato decretato da me, che in tutto quanto il mio regno sia temuto, e riverito il Dio di Daniele: imperocché egli è il Dio vivo, ed eterno pe' secoli e il regno di lui non sarà disciolto: la possanza di lui è in eterno.
27 Egli è che libera e salva, che fa prodigi e miracoli in cielo e in terra, che liberò Daniele dalla fossa dei leoni».27 Egli Liberatore, e Salvatore, che fa segni, e prodigi in cielo, e in terra, egli, che ha liberato Daniele dalla fossa de' leoni.
28 E così Daniele si mantenne al suo posto durante il regno di Dario e il regno di Ciro di Persia.28 Or Daniele fu sempre in onore pel tempo del regno di Dario, e nel regno di Ciro Persiano.