Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Giobbe 37


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BIBBIA RICCIOTTIVULGATA
1 - Di ciò s'atterrisce il mio cuore, e balza fuor dal suo posto:1 Super hoc expavit cor meum,
et emotum est de loco suo.
2 udite, udite il rombo della sua voce, e il suono che parte dalla bocca di lui;2 Audite auditionem in terrore vocis ejus,
et sonum de ore illius procedentem.
3 sotto tutti i cieli ei lo sprigiona, e la sua folgore verso gli estremi della terra:3 Subter omnes cælos ipse considerat,
et lumen illius super terminos terræ.
4 dietro ad essa ruggisce un fragore, tuona [Dio] con la sua voce maestosa, nè s'investiga allorchè s'ascolta la sua voce.4 Post eum rugiet sonitus ;
tonabit voce magnitudinis suæ :
et non investigabitur, cum audita fuerit vox ejus.
5 Tuona Dio con la sua voce mirabilmente, egli che opera cose grandi e imperscrutabili.5 Tonabit Deus in voce sua mirabiliter,
qui facit magna et inscrutabilia ;
6 Comanda egli alla neve che cada sulla terra, e alle piogge invernali e ai suoi violenti acquazzoni;6 qui præcipit nivi ut descendat in terram,
et hiemis pluviis, et imbri fortitudinis suæ ;
7 le mani di ogni uomo ei chiude in un sigillo, affinchè riconosca ciascuno le opere sue:7 qui in manu omnium hominum signat,
ut noverint singuli opera sua.
8 allor la fiera entra nella tana, e dentro la sua grotta dimora.8 Ingredietur bestia latibulum,
et in antro suo morabitur.
9 Dai luoghi reconditi vien fuori la tempesta, e da Arturo il freddo;9 Ab interioribus egredietur tempestas,
et ab Arcturo frigus.
10 al soffiar di Dio si forma il ghiaccio, e di nuovo s'espandono abbondantissime acque.10 Flante Deo, concrescit gelu,
et rursum latissimæ funduntur aquæ.
11 Il frumento desidera le nubi, e le nubi lanciano la loro folgore:11 Frumentum desiderat nubes,
et nubes spargunt lumen suum.
12 esse s'aggirano all'intorno, ovunque le meni la volontà di chi le governa, per compiere tutto ciò ch'ei loro comandasulla superficie dell'orbe della terra,12 Quæ lustrant per circuitum,
quocumque eas voluntas gubernantis duxerit,
ad omne quod præceperit illis super faciem orbis terrarum :
13 sia in una sola tribù, sia nella sua terra, sia ovunque la sua bontà vuol che si trovino.13 sive in una tribu, sive in terra sua,
sive in quocumque loco misericordiæ suæ
eas jusserit inveniri.
14 Presta a ciò orecchio, o Giobbe, férmati, e considera le meraviglie di Dio.14 Ausculta hæc, Job :
sta, et considera mirabilia Dei.
15 capisci tu forse quando Dio abbia comandato alle pioggedi mostrar la folgore delle sue nubi?15 Numquid scis quando præceperit Deus pluviis,
ut ostenderent lucem nubium ejus ?
16 capisci tu forse le vie delle nubi, per cognizioni grandi e perfette?16 Numquid nosti semitas nubium magnas,
et perfectas scientias ?
17 Non s'infocano forse le tue vesti, allorchè la terra è invasa dal vento del sud?17 Nonne vestimenta tua calida sunt,
cum perflata fuerit terra austro ?
18 Forse hai tu fabbricato insiem con Lui i cieliche sono saldissimi come se di bronzo fuso?18 Tu forsitan cum eo fabricatus es cælos,
qui solidissimi quasi ære fusi sunt.
19 Facci sapere che cosa potremo dire a Lui, perchè noi siamo involti nelle tenebre.19 Ostende nobis quid dicamus illi :
nos quippe involvimur tenebris.
20 Chi riferirà a Lui ciò che io dico? sol che l'uomo ne parli, sarà annientato.20 Quis narrabit ei quæ loquor ?
etiam si locutus fuerit homo, devorabitur.
21 Ed or non si vede la luce, [impedita dall']aere addensatosi a un tratto in nuvole; ma un vento passa e le disperde,21 At nunc non vident lucem :
subito aër cogetur in nubes,
et ventus transiens fugabit eas.
22 dal settentrione un aureo [fulgore] s'avanza. A Dio [si deve] lode con tremore:22 Ab aquilone aurum venit,
et ad Deum formidolosa laudatio.
23 degnamente non possiamo ritrovarlo; egli è grande per fortezza, giudizio e giustizia, nè si può enarrare.23 Digne eum invenire non possumus :
magnus fortitudine, et judicio, et justitia :
et enarrari non potest.
24 Perciò gli uomini devono temerlo, nè ardiranno contemplarlo tutti coloro che si ritengono sapienti.»24 Ideo timebunt eum viri,
et non audebunt contemplari omnes qui sibi videntur esse sapientes.