Scrutatio

Sabato, 11 maggio 2024 - San Fabio e compagni ( Letture di oggi)

Genesi 39


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BIBBIA RICCIOTTIBIBBIA TINTORI
1 - Giuseppe dunque fu condotto in Egitto, e Putifar egiziano, eunuco del Faraone, capo dell'esercito, lo comprò dagli Ismaeliti che ve l'avevan condotto.1 Giuseppe adunque fu menato in Egitto, e, dagli Ismaeliti che l'avevan condotto, lo comprò l'egiziano Putifar, eunuco di Faraone, e capitano dell'esercito.
2 Il Signore fu con lui, ed egli riusciva felicemente in tutte le sue cose; abitava nella casa del padrone,2 Or il Signore era con Giuseppe, al quale riusciva bene tutto quel che faceva. E Giuseppe abitando nella casa del suo padrone,
3 il quale vedeva benissimo che il Signore era con lui, che faceva riuscir bene in mano di lui tutto quel che faceva.3 che ben conosceva come il Signore fosse con lui e gli facesse prosperare nelle mani tutto ciò che intraprendeva,
4 Giuseppe dunque trovò favore presso il padrone, e lo serviva. Posto da lui a capo di tutta la famiglia, governava la casa affidatagli, e tutto quel che gli era stato assegnato.4 entrò nelle grazie di lui, e servendolo come sopraintendente di tutte le cose, governava la casa che gli era stata affidata e tutti i beni rimessi nelle sue mani.
5 Ed a causa di Giuseppe, benedisse il Signore la casa di quell'egiziano, e moltiplicò gli averi di lui, tanto in casa quanto nei campi,5 E il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per amor di Giuseppe, e ne moltiplicò tutti i beni, tanto in casa che in campagna.
6 nè egli si occupava d'altro, che del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di viso, e piacente di aspetto.6 Così Putifar non aveva altro pensiero che di mettersi a tavola a mangiare. Or Giuseppe era di volto avvenente e di bella presenza.
7 Pertanto, dopo parecchio tempo, la sua padrona gli mise gli occhi addosso, e gli disse: «Vieni meco».7 Passato adunque un po' di tempo, la padrona, mise gli occhi addosso a Giuseppe e gli disse: « Dormi con me ».
8 Ma egli, niente acconsentendo a tale scelleratezza, le rispose: «Ecco, il mio signore ha messo tutto in mano mia, a tal segno che non sa nemmeno che cosa possiede in casa sua;8 Ma egli, non acconsentendo all'azione indegna, disse: « Ecco, il mio padrone, avendo messo tutto nelle mie mani, non sa quel che abbia in casa;
9 non v'è cosa alcuna che non dipenda da me, o che egli non abbia consegnata a me, eccetto te che sei la sua moglie; come potrei io fare un tal male, e peccare contro il mio Dio?».9 e tutto ha dato in mio potere, mi ha affidato tutto, tranne te che sei sua moglie. Come dunque potrei commettere questo male e peccare contro il mio Dio? »
10 Con parole di questo genere, ogni giorno, la donna molestava il giovane, ed egli ricusava di peccare con lei.10 Sebbene la donna tutti i giorni molestasse il giovinetto con simili discorsi, egli non acconsentì mai al peccato.
11 Accadde poi, un certo giorno, che Giuseppe era entrato in casa per fare un certo lavoro, e non v'era altri.11 Or avvenne che un giorno, essendo Giuseppe entrato in casa per fare un certo lavoro, e non essendoci alcun testimonio,
12 Essa, presolo per un lembo del mantello, gli ripetè: «Vieni con me». Ma egli lasciato il mantello in mano di lei, fuggì, ed uscì di casa.12 essa, afferrato l'orlo del suo mantello, gli disse: « Vieni a dormire con me ». Ma egli, lasciatole in mano il mantello, se ne fuggì fuori.
13 Quando la donna si vide il mantello nelle mani, e si trovò disprezzata,13 E la donna, vedendosi col mantello nelle mani e disprezzata,
14 chiamò a sè la gente di casa e disse: «Ecco, s'è messo in casa quest'ebreo perchè ci oltraggiasse; è entrato da me, per sedurmi; ma io ho gridato,14 chiamò la gente di casa e disse loro: « Guardate, ha menato in casa un Ebreo, perchè ci schernisse. Egli è venuto da me per giacersi meco, ma avendo io gridato,
15 e quand'egli ha sentito la mia voce, ha lasciato andare il mantello che io tenevo, ed è fuggito via».15 appena ha sentito la mia voce, m'ha lasciato in mano il suo mantello e se n'è fuggito via ».
16 Per segno dunque della sua fedeltà, ritenne il mantello, lo mostrò al marito quando tornò a casa,16 E in prova della sua fedeltà, quando il marito tornò a casa, gli fece vedere il mantello che essa aveva ritenuto,
17 e disse: «È venuto a me, per oltraggiarmi, quel servo ebreo che tu hai portato in casa;17 e disse: «Quel servo ebreo che tu ci hai menato è venuto da me per schernirmi;
18 ma quando mi ha sentito gridare, ha lasciato andare il mantello che io gli tenevo, ed è fuggito via».18 ma, sentiti i miei gridi, mi ha lasciato in mano il mantello ed è fuggito ».
19 Ciò udito, il padrone, troppo credulo alle parole della moglie, si sdegnò grandemente,19 Sentite queste cose, il padrone, troppo credulo alle parole della moglie, arse di grande sdegno,
20 e fece metter Giuseppe nella prigione ove si custodivano i prigionieri del re. Ed ivi fu chiuso.20 e fece mettere Giuseppe nella prigione ove erano detenuti i carcerati del re, e ce lo fece rinchiudere.
21 Ma il Signore era con Giuseppe, ed avendone pietà gli fece trovare grazia in cospetto del capo della carcere,21 Ma il Signore fu con Giuseppe, e avendo compassione di lui, lo fece entrar nelle grazie del governatore della prigione,
22 il quale affidò a lui tutti i prigionieri trattenuti in carcere; e da lui dipendeva ogni cosa.22 il quale gli affidò tutti i prigionieri che erano nel carcere, e tutto era fatto sotto i suoi ordini.
23 Nè ad altro pensava [il capo carceriere], avendo tutto affidato a lui. Il Signore infatti era con Giuseppe, e faceva riuscire a bene tutto quel che faceva.23 E al governatore, avendo affidata ogni cosa a Giuseppe, non pensava a nulla, perchè il Signore era con Giuseppe e faceva prosperare tutto quello che egli intraprendeva.