Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Geremia 10


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Audite verbum, quod locutus est Dominus super vos, domus Israel.1 Idite la parola di Dio, o casa d' Israel, la quale elli hae parlato sopra voi.
2 Haecdicit Dominus:
“ Iuxta vias gentium nolite discere
et a signis caeli nolite metuere,
quae timent gentes,
2 Questo dice Iddio: non imparate secondo le vie delle genti; e non temete delli segni del cielo, i quali temono le genti.
3 quia leges populorum vanae sunt.
Quia lignum de saltu praecidit
opus manuum artificis in ascia,
3 Però che le leggi delli populi sono vane; però che lo legno tagliò del bosco; l'operazione dello artefice fu nell' ascia.
4 argento et auro decoravit illud,
clavis et malleis firmavit,
ut non moveatur;
4 E con argento e con oro adornò quello legno; chiavollo con lo chiodo e con martello, acciò che non si possa isciogliere.
5 sicut formido in cucumerario sunt
et non loquentur,
portantur, quia incedere non valent:
nolite ergo timere ea,
quia nec male possunt facere nec bene ”.
5 E sono fabbricati in similitudine di palme, e non parleranno; e portati saranno tolti, però che elli non possono andare; non temete dunque quelle cose, però che non possono fare nè male nè bene.
6 Non est similis tui, Domine;
magnus es tu,
et magnum nomen tuum in fortitudine.
6 Non si trova simile a te, Signore; tu sei grande, e il tuo nome si è grande in fortezza.
7 Quis non timebit te, o rex gentium?
Te enim decet,
quoniam inter cunctos sapientes gentium
et in universis regnis earum nullus est similis tui.
7 Or chi non temerà te, o re delle genti? Tua è la bellezza; tra tutti li savi delle genti, e tra tutti li regni loro, niuno è simile a te.
8 Pariter insipientes et fatui sunt;
doctrina vanitatis eorum lignum est.
8 Insieme li stolti e li pazzi saranno provati; la dottrina della loro vanitade è legno.
9 Argentum involutum, quod de Tharsis affertur,
et aurum de Ophaz,
opus artificis et manuum aurificis,
hyacinthus et purpura indumentum eorum;
opus artificum universa haec.
9 Portato è lo ariento involto di Tarso (Tarso sì è una terra) e oro di Ofaz; l'operazioni dello artefice, e le mani dell' orefice; lo loro vestimento è di color celeste e di rosato; tutte queste cose sono opera d'artefici.
10 Dominus autem Deus verus est,
ipse Deus vivens et rex sempiternus;
ab indignatione eius commovebitur terra,
et non sustinebunt gentes comminationem eius.
10 Lo Signore si è Iddio vero; lui è Iddio vivente, e sì è re sempiterno; dalla sua indignazione si commoverà la terra, e non sosterrà la gente le sue minaccie.
11 Sic ergo dicetis eis: “ Dii, qui caelos et terram non fecerunt, pereant deterra et de his, quae sub caelis sunt ”.11 Adunque si tu dirai loro: li iddii, che non feciono li cieli nè la terra, periscano della terra, e di quelle cose che sono sotto lo cielo.
12 Qui fecit terram in fortitudine sua,
firmavit orbem in sapientia sua
et prudentia sua extendit caelos.
12 Quello che fa la terra nella sua fortezza, apparecchia lo mondo colla sua sapienza; e con la sua prudenza distende li cieli.
13 Ad vocem suam dat multitudinem aquarum in caelo
et elevat nebulas ab extremitatibus terrae;
fulgura in pluviam facit
et educit ventum de thesauris suis.
13 Alla sua voce dà moltitudine d'acqua dal cielo, e lieva le tenebre dalla estremitade della terra; e folgore fece nella piova, e conduce li venti delli suoi tesori.
14 Stultus factus est omnis homo absque scientia;
confusus est omnis artifex in sculptili,
quoniam falsum est, quod conflavit,
et non est spiritus in eis.
14 Ogni uomo sì è fatto stolto dalla (sua) scienza; confuso è ogni artefice nella imagine delli idoli; però che falso è quello ch' egli ha fonduto (e fornato), e non hanno spirito in loro.
15 Vana sunt et opus risu dignum;
in tempore visitationis suae peribunt.
15 Sono cose vane, e opera degna di riso (e di scherni); e nel tempo della visitazione sua periranno.
16 Non est his similis pars Iacob:
qui enim formavit omnia, ipse est,
et Israel tribus hereditatis eius,
Dominus exercituum nomen illi.
16 La parte di Iacob non è simile a queste cose; ma quello formò tutte le cose (cioè Iddio) esso è, e Israel virga della sua eredità; lo nome suo è Signore delli esèrciti.
17 Congrega de terra sarcinam tuam,
quae habitas in obsidione,
17 O tu che andasti in assedio, raduna della terra tua confusione.
18 quia haec dicit Dominus:
“ Ecce ego longe proiciam habitatores terrae in hac vice
et tribulabo eos, ita ut inveniant me ”.
18 Però che Iddio dice queste parole: ecco io getterò dalla lunga li abitatori della terra in questa volta, e darò loro tribulazione si che (non) si trovino.
19 Vae mihi super contritione mea,
pessima plaga mea!
Ego autem dixi:
“ Plane haec infirmitas mea est,
et portabo illam ”.
19 Guai a me sopra la mia contrizione, pessima plaga mia! E io dissi: certamente questa è la mia infirmità, e porterò quella.
20 Tabernaculum meum vastatum est, omnes funiculi mei dirupti sunt;
filii mei exierunt a me et non subsistunt,
non est qui extendat ultra tentorium meum
et erigat pelles meas.
20 Lo mio tabernacolo è guastato, e tutti li miei funicelli sono rotti; li figliuoli miei si partirono da me, e non si trovano; non è chi stenda più oltre la mia tenda, e lievi suso le mie pelli. (E questa tenda si può intendere per trabacca, o per ogni coprimento di panno).
21 Quia stulte egerunt pastores
et Dominum non quaesierunt;
propterea non prosperati sunt,
et omnis grex eorum dispersus est.
21 Però che li pastori sì hanno (fatto e) adoperato mattamente, e non addomandarono Iddio; e però non intesono, e tutta la loro gregge è disparta.
22 Vox auditionis ecce venit
et commotio magna de terra aquilonis,
ut ponat civitates Iudae solitudinem
et habitaculum thoum.
22 La voce dello udire ecco che viene, e grande movimento dalla terra d' aquilone, acciò che ponga le città di Giuda in desolazione, e facciane abitamento di dragoni.
23 “ Scio, Domine, quia non est hominis via eius,
nec viri est, ut ambulet et dirigat gressus suos.
23 O Signore, io so che non s'appartiene al'uomo (dal)la sua via, e non è anche suo mestiere che vadi, e dirizzi (dinanzi al)li suoi andamenti.
24 Corripe me, Domine,
verumtamen in iudicio et non in furore tuo,
ne forte ad nihilum redigas me ”.
24 O Signore, riprendimi e castigami, niente di meno nel tuo giudicio, e non nel tuo furore, acciò che tu forse non mi recassi a niente.
25 Effunde indignationem tuam super gentes,
quae non cognoverunt te,
et super cognationes,
quae nomen tuum non invocaverunt;
quia comederunt Iacob
et devoraverunt eum
et consumpserunt illum
et pascua eius dissipaverunt.
25 Spargi la tua indignazione sopra le genti le quali non conobbero te, e sopra le provincie che non chiamarono lo tuo nome: però che si mangiarono Iacob, e divorarono lui, e consumaronlo, e la sua bellezza dissiparono.