Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Dixerunt enim cogitantes apud se non recte:
“ Exiguum et cum taedio est tempus vitae nostrae,
et non est refrigerium in fine hominis,
et non est agnitus, qui sit reversus ab inferis.
1 Dissono li malvagi, pensando appo sè non dirittamente picciolo e con fastidio è il tempo della vita nostra, e non è refrigerio nella fine dell' uomo; e non è niuno che l' uomo sappia sia ritornato dello inferno.
2 Quia ex tempore nati sumus
et post hoc erimus, tamquam non fuerimus,
quoniam fumus flatus est in naribus nostris,
et sermo scintilla in motu cordis nostri;
2 Però che noi siamo nati di niente, e dopo questa vita saremo sì come non fossimo mai stati; però che fumo (e vento) è stato sufflato nelli nasi nostri; è parola favilla a commuovere il cuore nostro.
3 qua exstincta, cinis fiet corpus nostrum,
et spiritus diffundetur tamquam mollis aer.
3 E lo spirito si spanderae sì come molle aere, e la vita nostra trapasserae sì come ombra di nuvolo, e disfarassi sì come nebula, cacciata dalli raggi del sole, e dal calore di quello aggravata.
4 Et nomen nostrum oblivioni tradetur per tempus,
et nemo memoriam habebit operum nostrorum;
et transibit vita nostra tamquam vestigium nubis,
et sicut nebula dissolvetur,
quae fugata est a radiis solis
et a calore illius aggravata.
4 Il nome nostro si dimenticherae per lo tempo, e niuno averà in memoria delle opere nostre.
5 Umbrae enim transitus est tempus nostrum,
et non est reversio finis nostri,
quoniam consignata est, et nemo revertitur.
5 Il tempo nostro sì è uno passamento d' ombra, e non ritornerae poi la fine nostra; però ch' ella sì è consegnata, e niuno ritorna.
6 Venite ergo, et fruamur bonis, quae sunt,
et utamur creatura tamquam in iuventute sollicite.
6 Venite adunque, e logoriamo li beni che sono; e usiamo la creatura sì come in giovinezza affret-. tatamente.
7 Vino pretioso et unguentis nos impleamus,
et non praetereat nos flos temporis verni;
7 Ed empiamoci di vino prezioso e unguenti; e non ci passi il fiore del tempo.
8 coronemus nos calycibus rosarum, antequam marcescant,
8 Coroniamci di rose, inanzi ch' elle si guastino; nullo prato sia, lo quale lo nostro desiderio non trapassi.
9 nullum pratum exsors sit luxuriae nostrae;
ubique relinquamus signa laetitiae,
quoniam haec est pars nostra, et haec est sors.
9 Niuno di noi sia senza parte della nostra concupiscenza; in ogni luogo lasciamo li segnali della nostra letizia, però che questa si è la parte nostra, e questa si è la sorte nostra.
10 Opprimamus pauperem iustum
et non parcamus viduae
nec veterani revereamur canos multi temporis.
10 Aggraviamo lo povero giusto, e non perdoniamo alla vedova, e non onorifichiamo li canuti dello antico tempo.
11 Sit autem fortitudo nostra lex iustitiae;
quod enim infirmum est, inutile invenitur.
11 Sia la fortezza nostra la legge della giustizia; però che quelli che sono poveri sono a noi inutili.
12 Circumveniamus ergo iustum, quoniam inutilis est nobis
et contrarius est operibus nostris
et improperat nobis peccata legis
et diffamat in nos peccata disciplinae nostrae.
12 Inganniamo il giusto, però ch' egli è disutile a noi, e sì è contrario alle opere nostre, e rimpròveraci li peccati della legge, e diffama contro a noi li peccati della disciplina nostra.
13 Promittit se scientiam Dei habere
et filium Dei se nominat.
13 Egli promette ch' egli ha la scienza di Dio, e appellasi figliuolo di Dio.
14 Factus est nobis in accusationem cogitationum nostrarum;
gravis est nobis etiam ad videndum,
14 Egli è fatto a noi spianatore delli nostri pensieri.
15 quoniam dissimilis est aliis vita illius,
et immutatae sunt viae eius.
15 Egli è grave a noi eziandio a vederlo, però che la sua vita sì è dissomigliante all' altre, e le sue vie sono immutate.
16 Tamquam scoria aestimati sumus ab illo,
et abstinet se a viis nostris tamquam ab immunditiis;
beata dicit novissima iustorum
et gloriatur patrem se habere Deum.
16 Sì come bugiardi siamo estimati da lui, ? guardasi dalle nostre vie sì come dalle cose sozzissime, e antipone la fine de' giusti, e vantasi che il suo padre è Iddio.
17 Videamus ergo, si sermones illius veri sint,
et tentemus, quae in exitu eius erunt:
17 Veggiamo dunque, se le [sue] parole sono vere; tentiamolo di quelle cose che li debbono avvenire, e sapremo qual sia la fine sua.
18 si enim est verus filius Dei, suscipiet illum
et liberabit eum de manibus contrariorum.
18 S' egli è vero figliuolo di Dio, elli il riceverà, è libererallo delle mani delli avversarii.
19 Contumelia et tormento interrogemus eum,
ut sciamus modestiam eius
et probemus patientiam illius;
19 Con ingiuria e con tormento proviamo lui, acciò che noi sappiamo la riverenza sua, e proviamo la pazienza sua.
20 morte turpissima condemnemus eum:
erit enim ei visitatio ex sermonibus illius ”.
20 E condanniamolo a morte sozzissima; e conosceremo li suoi intendimenti delle sue parole.
21 Haec cogitaverunt et erraverunt;
excaecavit enim illos malitia eorum,
21 Queste cose pensarono, ed errarono; però che la loro malizia li accecoe.
22 et nescierunt sacramenta Dei
neque mercedem speraverunt sanctitatis
nec iudicaverunt honorem animarum immaculatarum.
22 E non conobbono li sacramenti di Dio, e non sperarono mercede di giustizia, e non giudicarono l'onore dell' anime sante.
23 Quoniam Deus creavit hominem in incorruptibilitate
et imaginem similitudinis suae fecit illum;
23 Però che Iddio creoe l'uomo da non potere essere vinto, e fecelo alla similitudine sua.
24 invidia autem Diaboli mors introivit in orbem terrarum;
experiuntur autem illam, qui sunt ex parte illius.
24 Ma per la invidia del diavolo la morte sì entrò nel mondo.
25 Sèguitano il diavolo coloro che sono dalla parte sua.