Proverbi 16
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1 Hominis est animum praeparare, et Domini est responsio linguae. | 1 L'uomo puote bene attemperare suo cuore. (e sua mente in bene, s' elli hae in cuore, come savio uomo sia insegnato); ma il nostro Signore governa la lingua (di ciascuno uomo, e sì gl' insegna favellare in bene e in male; dice l'uomo: per lo mal pensiero scende il mal cuore). |
2 Omnes viae hominis purae sunt oculis eius, spirituum ponderator est Dominus. | 2 Nostro Signore vede tutto ciò che gli uomini pensano (inanzi che abbino fatto bene o male; chè l'uomo non vede se non ciò che gli appare, e Dio vede tutte le genti per mezzo del cuore); incontro a lui non si puote celare niuno, nè coprire. |
3 Revela Domino opera tua, et dirigentur cogitationes tuae. | 3 Chiunche crede in Dio (ed ha ricevuta santa cristianitade) dimostri al nostro Signore com' egli hae vivuto, e (per sua confessione gli dica) come egli hae speso e adoperato il senno. |
4 Universa secundum proprium finem operatus est Dominus; impium quoque ad diem malum. | 4 (Il senno che t'ha donato per lui servire, e secondo ciò che tu ti senti colpevole, lo priega e chiedili mercede; e se tu così farai, e guardera'ti dal peccato al tuo potere, Iddio t' amerae). Ogni cosa ha fatta Iddio a suo onore e loda; e l'empio, perchè (se non si pente) vada all' inferno. |
5 Abominatio Domini est omnis arrogans; manus in manu, non erit innocens. | 5 Molto inodia il nostro Signore l'orgoglio nell' uomo (che per mala maniera e per molte ragioni doverebbe essere umile, se riguardasse bene com' egli è nato e com' egli vive e come gli conviene tutto il mondo lasciare alla fine; securamente che non ne porterà niente di tutte le cose ch' egli averae acquistate. Nostro Signore fece tutte le creature per lui servire; ma l'uomo, che diventa malvagio e perverso, sarae tormentato crudelmente nel dì del giudicamento. Egli adivenne che uno saracino fu re di Ierusalem, e fue molto ricco tanto com' elli vivette; e avendo grandissima infirmitade,. si vidde approssimare alla morte; donde ello ne fue molto dolente. Ma veggendo bene ch' egli doveva morire, sì chiamò il suo maestro servo, e sì gli fece torre tre alie di tele, e portarle in suso una lancia per tutto Ierusalem dond' elli era re; e facevagli andare uno banditore dinanzi, e bandiva e diceva: messer lo re ha avuta molta ricchezza e signoria, e di tutto ciò ch' egli ha avuto in questo mondo ne può più portare che queste tre alie di tele, e partire gli conviene di questo secolo, e lasciare in tutto ciò ch' egli hae. E perciò mostra che le ricchezze del mondo sono molto poco da pregiare, quando non possono fare guardare l'uomo dalla morte. E perciò dice Salomone, che Iddio odia molto l'orgoglio dell' uomo; chè il primo uomo trapassò il comandamento del nostro Signore per arigoglio;) e colui che niuno bene volle fare tanto come potè, non sarà già alla fine sanza dolore. Il cominciamento di buona vita è a fare dirittura (ciò che uomo vorrebbe che altri gli facesse); e ciò piace più al nostro Signore, che fare sacrificio. |
6 Misericordia et veritate redimitur iniquitas, et in timore Domini declinatur a malo. | 6 Chi è misericordioso, tiene in veritade che bene gli addiverrà; e chi Iddio teme, e' guardasi da fare male. |
7 Cum placuerint Domino viae hominis, inimicos quoque eius convertet ad pacem. | 7 (Molto è alta cosa a servire Dio; e coloro che fanno male e che sono in peccato lodano colui che fa buona vita, e ne dicono bene; e) spesse volte avviene che quando l' uomo lascia la mala vita ch' egli ha menata, che coloro che dinanzi erano suoi nemici, il tengono in loro cuore per amico. |
8 Melius est parum cum iustitia quam multi fructus sine aequitate. | 8 Meglio vale uno poco d' avere sanza peccato, che non fa grande avere ch' è acquistato per malvagia maniera. |
9 Cor hominis disponit viam suam, sed Domini est dirigere gressus eius. | 9 L'uomo dice: io farò così e tale cosa, che non ha potere se Iddio non gliele consente. |
10 Divinatio in labiis regis, in iudicio non errabit os eius. | 10 Quello che ha altrui a giudicare, dice ciò che vuole, secondo che l' uomo gli fa intendere; ma s' egli è prode uomo, e va secondo Iddio, egli giudica lealmente l'alto e il basso, il povero e il ricco. |
11 Pondus et statera iusta Domini sunt, et opera eius omnes lapides sacculi. | 11 Tutti i giudicamenti sono nella disposizione del nostro Signore Iddio (che fece l'uomo e la femina), e farà di ciascuno sua volontade. |
12 Abominantur reges agere impie, quoniam iustitia firmatur solium. | 12 Coloro che fanno male alli innocenti sono odiati da' prodi uomini; chè per diritta giustizia sono pregiati tutti i prìncipi (e rimati di bene). |
13 Voluntas regum labia iusta; qui recta loquitur, diligetur. | 13 Molto ama lo prode uomo l' uomo che volentieri sente in veritade dire; e chi tiene diritta via in fatti e in parole, (bene gli addiverrà, e) sarà amato. |
14 Indignatio regis nuntii mortis, et vir sapiens placabit eam. | 14 (Molto si deve crucciare i prìncipi o re, quando l'uomo gli reca novella, donde male gliene puote divenire, e) molto [il re] deve odiare il messaggio della morte (che più volentieri dice il male, che il bene); ma il savio uomo appacifica il suo Signore (quando elli il vede adirato. Tutto così avviene dei peccatori e del nostro Signore; chè tanto come l'uomo è in peccato inverso Dio, tanto egli a lui è adirato, e altresì come in discordia; ma quando egli lascia il peccato, e piglia a ben fare, allora il mette egli in gioia, ed è tutto accordato con lui). |
15 In lumine vultus regis vita, et voluntas eius quasi imber serotinus. | 15 (E perciò dice Salamone che appresso che) all' uomo che si guarda di peccare al suo potere, mostra il nostro Signore grande bontade; e a' disleali starà egli molto crudele alla fine. |
16 Possidere sapientiam quanto melius est auro; et acquirere prudentiam pretiosius est argento. | 16 Ama sapienza (e buona vita), che vale meglio che non fa buono e fine oro; e buona providenza vale meglio che fine argento. |
17 Semita iustorum declinare a malo; custos animae suae, qui servat viam suam. | 17 Il savio uomo si distorrà di mala vita (e di male fare); e quello che teme Iddio si guarda di non fare niente che sia (contro) al pericolo della sua anima. |
18 Contritionem praecedit superbia, et ante ruinam exaltatio spiritus. | 18 Spesso addiviene che quando l' uomo crede essere in migliore punto, egli mena rigoglio; (ma quando egli meno si guardano, la morte tosto gli ha abbattuti; chè tosto gli addiviene disavventura;) e dinanzi alla fine menarono molti uomini arigoglio. |
19 Melius est humiliari cum mitibus quam dividere spolia cum superbis. | 19 Molto è migliore di tenersi in compagnia di buone genti che non sieno già arigogliosi (e pieni di malizia), che essere con genti che sieno in vantarsi e in invidia. (Brievemente: meglio vale essere in umilitade, che essere in rigoglio; chè da semplicità e da umilitade vengono tutti i beni, ma da rigoglio non puote venire se non male). |
20 Eruditus in verbo reperiet bona; et, qui sperat in Domino, beatus est. | 20 Quello che è savio (che per favellare favella per senno, sarae lodato da molte genti, e) bene gliene addiverrà; e quello che mette sua speranza del tutto nel nostro Signore, è bene avventuroso, (che non ha già fidanza nelle cose che trapassano con esso il mondo). |
21 Qui sapiens est corde, appellabitur prudens; et dulcedo labiorum addet doctrinam. | 21 Quello che è savio di cuore (di governare sè e altrui) sarà tenuto prode uomo (e bene proveduto); e colui che (ha buono consiglio, ed) è di dolci parole, non potrà essere già in migliore stato (e in migliore maniera; molto fa grande bene chi a diritto consiglia l'uomo che n' ha mestiere). |
22 Fons vitae eruditio possidentis; poena stultorum stultitia. | 22 Consiglio e insegnamento di prode uomo è fontana viva di vita; ma insegnamento di folle uomo non vale se non poco; (però che non sa dire se non follia). |
23 Cor sapientis erudiet os eius et labiis eius addet doctrinam. | 23 Il prode uomo pensa nel suo cuore inanzi che dica; (però che non vuole dire cosa che ne sia ripreso nè biasimato;) e di ciò ha elli grazia da Dio e dal mondo. |
24 Favus mellis composita verba, dulcedo animae et sanitas ossium. | 24 Molto è dolce cosa il bene parlare (e sì grava molto poco); e meglio puote uomo il peccatore mettere in buona via per bello parlare, che per aspra riprensione. |
25 Est via, quae videtur homini recta, et novissima eius ducunt ad mortem. | 25 (Chi tiene il suo cuore in pace e in dolciore vive in pace più sicuramente, e) sono assai maniere di vizii, che assomigliano essere buoni e veraci; ma chi li mantenesse, elli il traggono alla morte (dell' inferno). |
26 Anima laborantis laborat sibi, quia compulit eum os suum. | 26 Quando Adam fue gittato del paradiso, sì gli convenne lavorare per guadagnare sua vita; in tale pena mise tutti coloro che poi sono stati. |
27 Vir impius fodit malum, et in labiis eius quasi ignis ardens. | 27 Il disleale uomo non pensa di fare se non male; e già della sua bocca non uscirà bene a suo potere. |
28 Homo perversus suscitat lites, et mussitator separat familiares. | 28 E' non va cercando se non questioni (e mala pace); e colui che rapporta malvagia parola, tormenta molto i prodi uomini (e mette in pena). |
29 Vir iniquus lactat amicum suum et ducit eum per viam non bonam. | 29 L'uomo disleale ingannatore attrae il suo amico; (per meglio ingannare il mena;) .e se gli crede, sì il mette in mala via; (il folle pensa tuttavia come possa fare male). |
30 Qui attonitis oculis cogitat prava, comprimens labia sua perficit malum. | 30 Molto mostra bene l'uomo di fuori, che dentro nel suo cuore ha colui che ragione intende; ma Dio vede insino al cuore chi per sua dislealtade e per sua tradigione vitupera e inganna colui che ha fidanza in lui. |
31 Corona dignitatis canities, quae in viis iustitiae reperietur. | 31 Molto deve l' uomo portare grande onore al prode uomo vecchio, (e molto deve il giovane portare riverenza a quello ch' è inanzi nato di lui, secondo natura e secondo gli antichi insegnamenti); e maggiormente, quando il vecchio uomo si mantiene in dirittura e in buono stato. |
32 Melior est patiens viro forti, et, qui dominatur animo suo, expugnatore urbium. | 32 Meglio vale l'uomo ch' è sofferente e paziente (quando è mestiero e tempo), che non fa quello che per sua forza vuole mettere ogni cosa in soggezione; e meglio vale colui che è signore del suo cuore (e che lui medesimo sa governare), che non fa quello che per sua forza piglia castella e cittadi, (e nè per sè medesimo non può governare e guidare, che per ferire sono più tosto giustificati). |
33 Sortes mittuntur in sinum, sed a Domino temperantur. | 33 (Il savio uomo meglio aspetta, quando villania gli è fatta, che se ne puote vendicare; ma il folle mostra molto tosto il suo cuore, e spesso gli misavviene. Alcuna gente dicono, che quello sarà ricco uomo; e ciascuno ama il prode e l'avanzamento del suo amico; ma niente vale ciò che dicono, se Iddio non vi mette consiglio; però ch' egli è signore in tutto, e spesso altrimenti che i savi del mondo; e ciò che crederanno che venga, non verrà già. Meglio vale a fare un poco la penitenza semplicemente, e sanza grande dimostranza, che fare grandi limosine e mostrare sue religioni di fuori, che l'uomo il tegna per uomo, e non per Dio. Chè Iddio vede e intende le intenzioni delle genti; e sa il loro pensiero innanzi che l'abbian fatto). Le buschette si nascondono in seno, ma Dio sa bene cui sono. |