Scrutatio

Domenica, 2 giugno 2024 - Santi Marcellino e Pietro ( Letture di oggi)

Geremia 11


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1 Parola detta a Gerusalemme dal Signore, che disse:1 La parola che è detta a Ieremia dal Signore, dicente:
2 Udite le parole di questa alleanza, e ditele agli uomini di Giuda, e agli abitatori di Gerusalemme,2 Ascolta le parole di questo patto, e parla alli uomini di Giuda e alli abitatori di Ierusalem.
3 Or tu dirai loro: Queste cose dice il Signore Dio d'Israele: Maledetto l'uomo, che non ascolterà le parole di quest'alleanza.3 E dirai a loro: questo dice il Signore Iddio d' Israel; maledetto quello uomo il quale non ascolterà le parole di questo patto,
4 La quale io fermai co' padri vostri nel giorno, in cui li trassi dalla terra d'Egitto, dalla fornace di ferro, allorché dissi: Udite la mia voce, e fate tutte le cose, ch'io vi comando, e voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio,4 lo quale pattuii colli vostri padri nel dì ch' io li menai della terra d' Egitto, della fornace del ferro, dicente: udite la mia voce, e fate tutte quelle cose ch' io vi comando, e sarete populo a me, e io sarò a voi Iddio,
5 Affinchè io faccia rivivere il giuramento, che feci a' padri vostri, che io avrei dato loro una terra, che scorrea latte, e miele, come in oggi si vede. E risposi, e dissi: Così è, o Signore.5 acciò ch' io risusciti lo giuramento ch' io giurai a' vostri padri, ch' io dovea dare loro la terra che abbondava di latte e di miele, come è in questo dì. E risposi, e dissi: Amen, Signore.
6 E il Signore mi disse: Ripeti ad alta voce tutte queste parole pelle città di Giuda, e pelle piazze di Gerusalemme, dicendo: Udite le parole di quest'alleanza, e osservatele:6 E disse il Signore a me: grida con grande voce queste parole nelle città di Giuda, e dirai fuori di Ierusalem; udite le parole di questo patto, (e fatele) e osservatele.
7 Io esortai fortemente i padri vostri dal dì, in cui li trassi dalla terra d'Egitto fino al dì d'oggi; di buon mattino io li esortava, e diceva: Udite la mia voce:7 Però ch' io certificai li vostri padri dal dì ch' io li menai dalla terra d' Egitto insino a questo dì; la mattina per tempo io mi levai, e dissi: udite la voce mia.
8 E non l'ascoltarono, né porser le loro orecchie; ma andaron dietro ognuno al pravo loro, e cattivo cuore: e mandai sopra di loro tutto quel, che era scritto in quell'alleanza, la quale ordinai loro di osservare, e non l'osservarono.8 E non la udirono, e non chinarono le loro orecchie; ma andarono tutti colla pravità dello loro reo cuore; e puosi sopra loro tutte queste parole di questo patto, lo quale io comandai che faces?ono, e non feciono alcuna cosa.
9 E il Signore mi disse: Si è scoperta una congiura degli uomini di Giuda, e degli abitatori di Gerusalemme.9 E disse Iddio a me: trovata è la scongiurazione nelli uomini di Giuda, e nelli abitatori di Ierusalem.
10 Ei son ritornati alle iniquità antiche de' padri loro, i quali udir non vollero le mie parole: questi adunque ancor essi sono andati dietro agli dei stranieri per adorarli: e la casa di Israele, e la casa di Giuda hanno renduta vana l'alleanza mia contratta da me co' padri loro.10 Tornati sono alle iniquitadi pristine de' suoi padri, i quali non volsono udire le mie parole; questi andarono di rietro alli altrui iddii, e servirono a loro; e la casa d' Israel e la casa di Giuda ha fatto tornare addietro lo mio patto, lo quale io pattuii (con loro cioè) colli loro padri.
11 Per la qual cosa cosi parla il Signore: Ecco che io manderò sopra di essi de' mali, da' quali non potranno uscire: e grideranno verso di me, e io non gli esaudirò.11 Per la qual cosa questo dice Iddio: ecco io inducerò sopra loro mali, de' quali non potranno uscire; e grideranno, e io non li esaudirò.
12 E anderanno le città di Giuda, e gli abitanti di Gerusalemme, e alzeranno le loro voci verso gli dei, a onor de' quali fan libagioni, e questi non li salveranno nel tempo di loro afflizione.12 E anderanno le cittadi di Giuda e li abitatori di Ierusalem, e grideranno a coloro a' quali fanno sacrificio, e non salveranno loro nel tempo della loro afflizione.
13 Imperocché i tuoi dei o Giuda, agguagliavano il numero delle tue città; e giusta il numero delle tue strade tu alzasti, o Gerusalemme, altari di confusione, altari per far libagioni a Baal.13 E secondo lo numero delle tue città erano i tuoi iddii, o Giuda; e secondo il numero delle tue vie, o Ierusalem, ponesti gli altari della (tua) confusione, altari per sacrificare a Baalim.
14 Tu adunque non pregare per questo popolo, e non gettar le tue grida, e la tua orazione; perch'io non gli esaudirò nel tempo, in cui grideranno verso di me, nel tempo loro di afflizione.14 Tu dunque non voler pregare per questo populo, e pigliare per loro laude ovver orazione; però che non gli esaudirò nel tempo del loro clamore, [nel tempo della loro afflizione].
15 E donde avviene, che il mio diletto nella casa mia ha commesse molte scelleratezze? Forse che le carni sagrificate toglieranno da te le tue malizie, delle quali tu hai fatto pompa?15 Or che è questo, che quello che amava, nella casa mia ha fatto molte fellonie? Or le carni sante non trarranno da te le tue malizie nelle quali tu ti se' gloriata.
16 Ulivo fecondo, bello, fruttifero, e vago a vedersi, fu il nome, che diede a te il Signore: al suono di una Parola grande il fuoco si apprese all'ulivo, e o i rami suoi furon tutti abbruciati.16 Lo Signore tuo Iddio ti chiamò per nome oliva abbondevole, bella e fruttifera e delicata; e alla voce d'uno grande parlare lo fuoco s' accese in lei, e sono arsi tutti i suoi frutti.
17 E il Signor degli eserciti, che ti piantò, pronunziò sciagure contro di te a motivo de' mali, che fecero a se la casa d'Israele, e la casa di Giuda per muovermi ad ira, facendo libagioni a Baal.17 E Iddio delli esèrciti, lo quale ti piantò, sì parlò (e disse) sopra te male, per li mali della casa d'Israel e della casa di Giuda, li quali fecero a sè a provocarmi, sacrificando a Baalim.
18 Ma tu, o Signore, mi desti a conoscere, e io compresi: tu mi facesti vedere allora i loro pensamenti.18 Ma tu, Iddio, mi dimostrasti, e io conobbi; tu mi dimostrasti li loro istudii.
19 Ed io come agnello mansueto, che è portato ad esser sacrificato: e non avea compreso com' eglino avean macchinato contro di me, dicendo: Venite, diamo a lui il legno in luogo di pane, e sterminiamolo dalla terra de' vivi, e non sia rammentato più il suo nome.19 E io stetti quasi come agnello mansueto, lo quale si porta a uccidere per sacrificio; e non conobbi, però che pensarono sopra me consigli, dicendo: mettiamo lo legno nel suo pane, e diradichiamolo della terra de viventi, e del suo nome non sia memoria.
20 Ma tu, o Signor degli eserciti, che giudichi con giustizia, e penetri gli affetti, e i cuori, fa, ch'io ti vegga fare vendetta di essi: imperocché ho rimessa in te la mia causa.20 E tu, Iddio Sabaot, il quale giudichi giustamente, il quale provi le reni e i cuori, veggia vendetta io di loro; a te io hoe rivelato lo mio piato.
21 Per questo così parla il Signore agli abitanti di Anathoth, che cercano la tua vita, e dicono: Non profetare nel nome del Signore, e non morrai pelle mani nostre:21 Perciò dice questo Iddio alli uomini di Anatot, i quali addomandano l'anima tua, e dicono: non profeterai nel nome di Dio, e non morrai nelle mani nostre.
22 Per questo cosi dice il Signore degli eserciti: Ecco che io li visiterò: i giovani periranno di spada: i loro figliuoli, e le loro figlie morranno di fame.22 Perciò questo dice Iddio Signore delli esèrciti: ecco io visiterò sopra loro; li loro giovani morranno di coltello; e li loro figliuoli e figliuole sì morranno di fame.
23 E non resterà avanzo di essi: imperocché io manderò sciagure sopra gli uomini di Anathoth, anno di visita per essi.23 E non rimarrà niente di loro; io inducerò (e porrò) male sopra alli uomini di Anatot, l'anno della loro visitazione.