Scrutatio

Venerdi, 7 giugno 2024 - Sant' Andronico di Perm ( Letture di oggi)

Isaia 56


font
BIBBIA MARTINIBIBBIA VOLGARE
1 Queste cose dice il Signore: Custodite l'equità, ed esercitate la giustizia: perocché la salute, ch'io mando, è vicina a venire, e la mia giustizia a manifestarsi.1 Questo dice lo Signore Iddio: custodite lo giudicio, e fate la giustizia; però che la mia salute sì è presso per venire, e la mia giustizia sì è presso per essere rivelata.
2 Beato l'uomo, che cosi opera, e il figliuolo dell'uomo, che ciò riterrà con fermezza; che osserva il sabato, e nol profana, che serba pure le mani per non far alcun male.2 Beato lo (figliuolo dell' ) uomo il quale farà questo, e lo figliuolo dell' uomo il quale s' appiglierà a questo; che guardi lo sabbato, e non corrompa quello; che guardi le sue mani, acciò che non faccia alcuno male.
3 E il figliuolo dello straniero, che si unisce al Signore, non dica: Il Signore con muro di divisione mi separerà dal suo popolo. E l'eunuco non dica: Ecco, che io sono un legno secco.3 E non dica lo [figliuolo del] forestiere, lo quale s'accosta al Signore, dicendo: lo Signore scparerà me dal popolo. L'uomo (lo quale non puote fare suoi figliuoli, cioè che sia) castrato non dica (della cosa): ecco io sono uno legno arido.
4 Imperocché queste cose dice il Signore agli eunuchi: coloro, che osserveranno i miei sabati, e ameranno quello, ch'io voglio, e manterranno il patto con me:4 Però che questo dice lo Signore a quelli (u omini così fatti, i quali la legge sì appella) castrati : coloro (dice Iddio) i quali guarderanno lo sabbato, e averanno eletto quello ch' io averò voluto, e averanno tenuto fermo lo patto,
5 Darò loro nella mia casa, e dentro le mie muraglie un posto, ed un nome migliore di quello, che danno i figli, e le faglie: un nome sempiterno io darò loro, che mai perirà.5 io darò loro nella mia casa, e nelli muri miei, luogo e lo nome, meglio che non è d' avere figliuoli e figliuole; io darò loro nome sempiterno, lo quale non potrà perire.
6 E i figliuoli dello straniero, che si uniscono al Signore per onorarlo, e amare il nome di lui, e per essere a lui servi; e chiunque osserva il sabato, né lo profana, e mantiene il patto con me:6 E li figliuoli del forestiere, li quali s' accostono (per amore e) per servire a Dio, e per amare il suo santo nome, acciò che siano loro servi; e ogni uomo che guardi lo sabbato e non lo corrumpa, e che tenga fermo lo patto mio;
7 Li condurrò io al mio monte santo, e li consolerò nella casa mia d'orazione: i loro olocausti, e le loro vittime poste sul mio altare saranno accette a me; perocché la casa mia sarà chiamata casa d'orazione per tutte le genti.7 (dice Iddio) io menerò loro nello santo monte mio, e farogli allegri nella casa della mia orazione; li loro sacrificii e li loro animali piaceranno a me (e sì saranno in accetto) sopra lo mio altare; però che la mia casa sarà chiamata (e detta) casa d'orazione a tutti li populi.
8 Dice il Signore Dio, che raduna i dispersi d'Israele: Io tuttora a lui riunirò tutti quelli, che a lui si riuniranno.8 Così disse lo Signore Iddio, il quale raduna li dispersi d' Israel: ancora io radunerò a lui tutti li suoi ricolti.
9 Bestie tutte dei campi, fiere del bosco tutte quante venite a divorare.9 Tutte bestie del campo, e quelle del bosco, venite a pascere.
10 Le sue sentinelle, tutti ciechi, tutti quanti senza intelletto: cani muti impotenti a latrare, visionari, addormentati amanti de' sogni.10 Li loro guardiani sono tutti ciechi, e non lo seppono; e tutti li cani furono muti e non poterono abbaiare, vedendo le cose vane (cioè le visioni), e dormenti [e amanti] li sogni.
11 E questi sfacciatissimi cani non sanno mai essere sazi. I pastori stessi sono privi d'intelligenza: tutti per la loro strada sen vanno, ciascuno al proprio interesse, dal massimo sino all'infimo.11 E li cani svergognati non seppono che si fusse saturamento; (e nota che per questi cani si intendono li peccatori, i quali non sanno che si sia altro che peccare; e confessansi e poi pure ricaggiono); quelli pastori (non seppono e) non conobbono la intelligenza; tutti andorono alla via sua, ciascuno alla sua avarizia, dal primo insino all' ultimo (di).
12 Venite, beviamo, e ubriachiamoci,e quel, che e oggi, sarà ancor domane, e molto più.12 Venite e pigliamo del vino, e riempieracci di ebriezza; come oggi fu, così sarà domani, e più e più; (chè se oggi siamo inebriati, domani saremo più).