Neemia 13
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BIBBIA MARTINI | BIBBIA CEI 1974 |
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1 In quel tempo a sentita del popolo si lesse nel libro della legge di Mosè, e vi si trovò scritto, come gli Ammoniti, e i Moabiti non debbono entrare nell'adunanza del Signore in eterno; | 1 In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di Dio, |
2 Perchè non andarono incontro ai figliuoli d'Israele con del pane, e dell'acqua, e con denaro indussero Balaam a maledirli; ma il nostro Dio convertì la maledizione in benedizione. | 2 perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché avevano prezzolato contro di loro Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione. |
3 E udita che ebber la legge separarono tutti gli stranieri da Israele. | 3 Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato. |
4 E la cura di ciò apparteneva ad Eliasib sacerdote, il quale era stato fatto soprintendente del tesoro della casa del nostro Dio, ed era parente di Tobia. | 4 Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia, |
5 Egli adunque fece a lui un appartamento grande là, dove prima di lui si riponevano i doni, e l'incenso, e i vasi, e le decime del grano, vino, e olio, le porzioni de' Leviti, e de' cantori, e de' portinaj, e le primizie sacerdotali. | 5 aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti. |
6 Mentre tutto ciò si faceva, io non era in Gerusalemme, perchè l'anno trenta due di Artaserse re di Babilonia andai a presentarmi al re, e alla fine dell'anno chiesi licenza al re. | 6 Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse re di Babilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta una licenza dal re, |
7 E tornai a Gerusalemme, e fui informato del male fatto da Eliasib per amor di Tobia, facendogli delle stanze nel vestibolo della casa di Dio. | 7 tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo a sua disposizione una stanza nei cortili del tempio. |
8 E la cosa mi parve molto cattiva. E gettai i mobili della casa di Tobia fuori delle stanze: | 8 La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza tutte le masserizie appartenenti a Tobia; |
9 E come io ordinai furon purificate le stanze, e vi riportai i vasi della casa di Dio, le cose offerte, e l'incenso. | 9 poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi del tempio, le offerte e l'incenso. |
10 E intesi come non erano state date a' Leviti le loro porzioni, e che ciascuno de' Leviti, cantori, e di quei che facean le funzioni, se n' era fuggito al suo paese; | 10 Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese. |
11 E rimproverai la cosa ai magistrati, e dissi: Perchè abbiamo noi abbandonata la casa di Dio? E congregai (i Leviti) e li rimessi alle loro funzioni. | 11 Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: "Perché la casa di Dio è stata abbandonata?". Poi radunai i leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici. |
12 E tutto Giuda portava ai granai la decima del frumento, del vino, e dell'olio. | 12 Allora tutto Giuda portò ai magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio; |
13 E la cura de' granai fu data da noi a Selemia sacerdote, e a Sadoc scriba, e a Phadaia del numero de' Leviti, e dopo questi ad Hanan figliuolo di Zachur, figliuolo di Mathania, perchè questi furon trovati fedeli, e ad essi furono affidate le porzioni de' loro fratelli. | 13 affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk, e a Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le ripartizioni tra i loro fratelli. |
14 Ricordati per questo di me, Dio mio, e non iscancellare quel, ch'io feci di bene per la casa del mio Dio, e pel suo culto. | 14 Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio! |
15 In quel tempo osservai in Giuda della gente, che spremevano il vino negli strettoi in sabato, e portavano dei peesi, e caricavano sugli asini il vino, e le uve, e i fichi, e ogni sorta di robe, e le portavano in Gerusalemme il sabato. E io ordinai loro, che vendessero nei giorni, in cui era permesso di vendere. | 15 In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a causa del giorno in cui vendevano le derrate. |
16 E gente di Tiro abitava nella città portandovi il pesce, e ogni sonarli cose da vendere: e le vendevano in giorno di sabato a' figliuoli di Giuda in Gerusalemme. | 16 C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme. |
17 E sgridai i magnati di Giuda, e dissi loro: Perchè fate voi cosa si cattiva profanando il giorno di sabato? | 17 Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: "Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno di sabato? |
18 Non è egli vero, che queste cose pur fecero i nostri padri, e il nostro Dio fece cadere sopra di noi, e sopra la città tutti quei mali? E voi tirate l'ira addosso ad Israele, violando il sabato. | 18 I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il sabato!". |
19 Or quando il sabato furono in riposo le porte di Gerusalemme, io dissi: Hanno chiuse le porte, e io ho ordinato, che non le aprano sin dopo il sabato: e ho posti alcuni de' miei servi alle porte, affinchè nissuno porti dentro alcun peso nel giorno di sabato. | 19 Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato. |
20 E i mercadanti, e i venditori di ogni sorte restarono fuori di Gerusalemme una, e due volte. | 20 Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. |
21 E mi dichiarai, e dissi loro: Perchè state voi dirimpetto alle mura? Se voi lo farete ancor una volta, manderò gente contro di voi. E da indi in poi non vennero in sabato. | 21 Allora io protestai contro di loro e dissi: "Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta, vi farò arrestare". Da quel momento non vennero più in giorno di sabato. |
22 E dissi anche ai Leviti, che si purificassero, e andassero a custodire le porte, e santificassero il giorno di sabato: e anche per questo ricordati di me, Dio mio, e perdonami secondo la moltitudine di tue misericordie. | 22 Ordinai ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua grande misericordia! |
23 E in quel tempo stesso vidi de' Giudei ammogliati con donne di Azoto, e di Ammon, e di Moab. | 23 In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab; |
24 Onde i loro figliuoli parlavano a metà la lingua di Azoto, e non sapevano il parlare Giudeo, e il loro linguaggio era di due popoli. | 24 la metà dei loro figli parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo, non sapeva parlare giudaico. |
25 E gli sgridai, e li maledissi. E alcuni ne feci battere, e schiantar loro i capelli, e li feci giurare per Dio, che non darebbon le loro figliuole a' figliuoli di coloro, e pei loro figliuoli non prenderebbono le figlie di coloro, né per loro stessi, | 25 Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi. |
26 E dissi: Non peccò forse in questo Salomone re d'Israele? E certo tralle molte nazioni non v'ebbe re simile a lui; ed era caro al suo Dio, e Dio lo costituì re di tutto Israele: e lui pure indussero a peccato le donne straniere. | 26 Dissi: "Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche lui. |
27 Farem noi pure disubbidienti tutto questo gran male di offendere il nostro Dio, prendendo mogli straniere? | 27 Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?". |
28 Or de' figliuoli di Joiada figliuolo di Eliasib sommo sacerdote, uno era genero di Sanaballath Horonita, e io lo cacciai da me. | 28 Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me. |
29 Ricordati Signore Dio mio, in loro danno di coloro, che contaminano il sacerdozi, e le leggi sacerdotali e levitiche. | 29 Ricordati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l'alleanza dei sacerdoti e dei leviti. |
30 Io adunque li purgai da tutte le (donne) straniere, e fissai gli ordini de' sacerdoti, e de' Leviti, ciascuno al suo ministero: | 30 Così li purificai da ogni consuetudine straniera e ristabilii i servizi dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro. |
31 E ad aver cura della oblazione delle legna, e delle primizie ne' debiti tempi. Ricordati di me, o Dio mio per mia consolazione. Così sia. | 31 Diedi anche disposizioni circa l'offerta della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie. |
32 Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene! |