Scrutatio

Mercoledi, 22 maggio 2024 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

ΙΟΥΔΙΘ - Giuditta - Judith 5


font
GREEK BIBLEBIBBIA TINTORI
1 εκδυσαι ιερουσαλημ την στολην του πενθους και της κακωσεως σου και ενδυσαι την ευπρεπειαν της παρα του θεου δοξης εις τον αιωνα1 Essendo stato annunziato a Oloferne, capo dell'esercito degli Assiri, che i figli d'Israele si preparavano a resistere, e avevan chiusi i passi delle montagne,
2 περιβαλου την διπλοιδα της παρα του θεου δικαιοσυνης επιθου την μιτραν επι την κεφαλην σου της δοξης του αιωνιου2 montò su tutte le furie, e, infiammato di grande ira, chiamò i principi di Moab, e i capi d'Ammon,
3 ο γαρ θεος δειξει τη υπ' ουρανον παση την σην λαμπροτητα3 e disse loro: « Ditemi che popolo è questo che occupa le montagne, quali siano le loro città, e quante e di che importanza; qual sia la loro forza, il loro numero, e chi sia il capo del loro esercito,
4 κληθησεται γαρ σου το ονομα παρα του θεου εις τον αιωνα ειρηνη δικαιοσυνης και δοξα θεοσεβειας4 e come mai, fra tutti i popoli d'oriente, questi ci han disprezzato e non ci sono venuti incontro per accoglierci in pace? »
5 αναστηθι ιερουσαλημ και στηθι επι του υψηλου και περιβλεψαι προς ανατολας και ιδε σου συνηγμενα τα τεκνα απο ηλιου δυσμων εως ανατολων τω ρηματι του αγιου χαιροντας τη του θεου μνεια5 Allora Achior, capo di tutti i tigli d'Ammon, rispose e disse: « Se tu signor mio, ti degnerai di ascoltarmi, io in tua presenza dirò la verità riguardo a questo popolo che abita le montagne, e dalla mia bocca non uscirà una parola falsa.
6 εξηλθον γαρ παρα σου πεζοι αγομενοι υπο εχθρων εισαγει δε αυτους ο θεος προς σε αιρομενους μετα δοξης ως θρονον βασιλειας6 Questo popolo è della razza dei Caldei
7 συνεταξεν γαρ ο θεος ταπεινουσθαι παν ορος υψηλον και θινας αεναους και φαραγγας πληρουσθαι εις ομαλισμον της γης ινα βαδιση ισραηλ ασφαλως τη του θεου δοξη7 e da principio abitò nella Mesopotamia. Ma non volendo seguire gli dèi dei loro padri, che erano nella terra dei Caldei,
8 εσκιασαν δε και οι δρυμοι και παν ξυλον ευωδιας τω ισραηλ προσταγματι του θεου8 ne abbandonarono le cerimonie che rendevan culto a molti dèi,
9 ηγησεται γαρ ο θεος ισραηλ μετ' ευφροσυνης τω φωτι της δοξης αυτου συν ελεημοσυνη και δικαιοσυνη τη παρ' αυτου9 e adorarono il solo Dio del cielo, il quale ordinò loro di partire di là e di andare a stare in Caran. Quando la farne oppresse tutta la regione, scesero in Egitto, ove, nello spazio di quattrocento anni si moltiplicarono in modo che il loro esercito non poteva più numerarsi .
10 Or siccome il re d'Egitto li opprimeva, forzandoli a fabbricar le sue città con fango e mattoni, essi alzarono le grida al loro Signore, che percosse tutta la terra d'Egitto, con diverse piaghe.
11 Cessati i flagelli, gli Egiziani, che li avevano cacciati, vollero di nuovo richiamarli a servire.
12 Ad essi che fuggivano il Dio del cielo aperse il mare in modo che da un lato all'altro le acque divennero solide come un muro, ed essi passarono a piede asciutto, camminando sul fondo del mare;
13 mentre, nello stesso luogo, l'innumerevole esercito degli Egiziani che l'inseguiva fu così coperto dalle acque da non rimanerne neppure uno per raccontare ai posteri l'accaduto,
14 usciti dal Mare Rosso, occuparono i deserti del monte Sinai, nei quali mai potè abitare l'uomo, nè riposare il figlio dell'uomo.
15 Ma le fontane amare divennero dolci e potabili per essi che per quarantanni ebbero il vitto dal cielo.
16 Dovunque entrarono, senz'arco, nè freccia, nè scudo, nè spada, il loro Dio combattè per essi e vinse;
17 e nessuno potè insultare questo popolo, se non quando egli s'allontanò dal culto del Signore Dio suo.
18 Però, tutte le volte che adorarono altro dio oltre il loro proprio, furono abbandonati al saccheggio, alla spada, all'ignominia;
19 ma tutte le volte che si pentirono d'avere abbandonato il culto del loro Dio, il Dio del cielo diede loro la forza di resistere.
20 Giunsero a debellare i re Cananei, i Gebusei, i Ferezei, gli Etei, gli Evei, gli Amorrei, e tutti i potenti d'Esebon e presero possesso delle loro terre e delle loro città.
21 Finchè non peccavano nel cospetto del loro Dio, andava loro bene, perchè il loro Dio odia l'iniquità.
22 infatti nel passato, avendo abbandonata la via data loro a seguire da Dio, furono sterminati in battaglia da molti popoli e moltissimi di essi furono menati schiavi in terra straniera;
23 ma poco fa, essendo ritornati al Signore loro Dio, si sono riuniti dopo la dispersione, e sono saliti su tutte queste montagne, e posseggono di nuovo Gerusalemme dov'è il loro santuario.
24 Or dunque, signor mio, procura di sapere se son rei di qualche iniquità dinanzi al loro Dio: allora assaliamoli, chè il loro Dio te li darà nelle mani, e saran soggiogati dal peso della tua forza;
25 ma se questo popolo non ha offeso il suo Dio, non potremo resistergli, perchè il loro Dio li difenderà, e noi diventeremo lo scherno di tutta la terra ».
26 Appena Achior ebbe finito di dire queste cose, tutti i grandi d'Oloferne, in preda alla collera, pensavano di ucciderlo, e dicevansi l'un l'altro:
27 « Chi è costui, il quale osa dire che i figli d'Israele possono resistere al re Nabucodonosor e ai suoi eserciti, essi che sono uomini senz'armi, senza forza, senza perizia nell'arte della guerra?
28 Or per far conoscere ad Achior quanto s'inganna, saliamo sulle montagne, e, fatti prigionieri i più forti dei loro, con essi passeremo a fìl di spada anche lui,
29 affinchè ogni nazione sappia che Nabucodonosor è il dio della terra e non ve n'è altro fuori di lui ».