Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 12


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DIODATIBIBBIA RICCIOTTI
1 CERTO, il gloriarmi non mi è spediente; nondimeno io verrò alle visioni e rivelazioni del Signore.1 - Se bisogna proprio vantarsi - non è una bella cosa - verrò alle visioni e rivelazione del Signore.
2 Io conosco un uomo in Cristo, il quale, son già passati quattordici anni, fu rapito se fu col corpo, o senza il corpo, io nol so, Iddio il sa fino al terzo cielo.2 Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa - o sia corporalmente, non lo so, o sia senza corpo non lo so, lo sa Dio - un uomo siffatto fu rapito sino al terzo cielo.
3 E so che quel tal uomo se fu col corpo, o senza il corpo, io nol so, Iddio il sa3 E so che un tal uomo - se nel corpo o fuori del corpo nol so, lo sa Iddio -
4 fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili, le quali non è lecito ad uomo alcuno di proferire.4 fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito ad uomo di proferire.
5 Io mi glorierò di quel tale; ma non mi glorierò di me stesso, se non nelle mie debolezze.5 Riguardo a siffatto uomo mi vanterò; rispetto a me stesso non mi vanterò se non delle mie infermità.
6 Perciocchè, benchè io volessi gloriarmi, non però sarei pazzo; poichè direi verità; ma io me ne rimango, acciocchè niuno stimi di me sopra ciò ch’egli mi vede essere, ovvero ode da me.6 Se volessi vantarmi, non sarei stolto, poichè dico il vero; ma mi astengo, perchè nessuno faccia conto su me, oltre quello che in me vede e sente da me.
7 Ed anche, acciocchè io non m’innalzi sopra modo per l’eccellenza delle rivelazioni, mi è stato dato uno stecco nella carne, un angelo di Satana, per darmi delle guanciate; acciocchè io non m’innalzi sopra modo.7 E quanto all'eccellenza delle rivelazioni perchè io non abbia a insuperbirmene, mi fu dato uno stimolo nella carne, un angelo di Satana, che mi schiaffeggi, affinchè io non mi insuperbisca.
8 Per la qual cosa ho pregato tre volte il Signore, che quello si dipartisse da me.8 Rispetto a costui, tre volte ho pregato il Signore perchè lo allontanasse da me.
9 Ma egli mi ha detto: La mia grazia ti basta; perciocchè la mia virtù si adempie in debolezza. Perciò molto volentieri mi glorierò più tosto nelle mie debolezze, acciocchè la virtù di Cristo mi ripari.9 Ed egli mi disse: «Ti basta la mia grazia, perchè la virtù ha il suo compimento tra le infermità». Volentieri dunque mi glorierò di più nelle infermità, affinchè abiti presso di me la virtù di Cristo.
10 Perciò, io mi diletto in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in distrette per Cristo; perciocchè, quando io sono debole, allora son forte10 Per questo mi compiaccio nelle infermità, nelle violenze, nelle necessità, nelle persecuzioni e nelle angustie per Cristo; perchè quando sono in cruccio allora ho virtù.
11 IO son divenuto pazzo, gloriandomi; voi mi ci avete costretto; poichè da voi doveva io essere commendato; perciocchè io non sono stato da nulla meno di cotesti apostoli sommi, benchè io non sia niente.11 Son diventato stolto; voi mi ci avete costretto. Poichè da voi avrei io dovuto essere raccomandato; non sono stato per nulla affatto inferiore a quegli egregi apostoli, se anche non valgo nulla.
12 Certo i segni dell’apostolo sono stati messi in opera fra voi, in ogni sofferenza; in segni, e prodigi, e potenti operazioni.12 I segni dell'apostolato mio sono stati operati in voi con tutta costanza, con miracoli e prodigi e virtù.
13 Perciocchè, in che siete voi stati da meno delle altre chiese, se non ch’io non vi sono stato grave? perdonatemi questo torto.13 Giacchè in che cosa siete stati di meno in confronto delle altre Chiese, se non in questo che io non vi sono stato d'aggravio; oh, perdonatemi questo torto!
14 Ecco, questa è la terza volta ch’io son pronto a venire a voi, e non vi sarò grave; perchè io non cerco i vostri beni, ma voi; perciocchè i figliuoli non debbono far tesoro a’ padri ed alle madri, ma i padri e le madri ai figliuoli.14 Ecco per la terza volta ho da venire da voi, e non vi sarò d'aggravio; poichè io non cerco le cose vostre, ma voi; non spetta ai figliuoli tesoreggiare per i genitori, ma ai genitori per i figli.
15 E quant’è a me, molto volentieri spenderò, anzi sarò speso per le anime vostre; quantunque, amandovi io sommamente, sia meno amato.15 Ed io ben volentieri spenderò, e io stesso sarò speso tutto per le anime vostre. Se vi amo così esuberantemente, son io amato meno?
16 Ora, sia pur così ch’io non vi abbia gravati; ma forse, essendo astuto, vi ho presi per frode.16 E sia pure, io non vi sono stato d'aggravio. Forse da furbo qual sono, vi ho preso coll'inganno?
17 Ho io, per alcun di coloro che ho mandati a voi, fatto profitto di voi?17 o forse per mezzo di qualcuno di quelli che vi ho mandato vi ho ingannati?
18 Io ho pregato Tito, ed ho con lui mandato questo fratello. Tito ha egli fatto profitto di voi? non siamo noi camminati d’un medesimo spirito, per medesime pedate?18 Ho pregato Tito e insieme con lui mandai quell'altro fratello; forse v'ha ingannato Tito? non abbiam proceduto collo stesso spirito? non sulle stesse tracce?
19 PENSATE voi di nuovo, che noi ci giustifichiamo presso a voi? noi parliamo davanti a Dio, in Cristo; e tutto ciò, diletti, per la vostra edificazione.19 Da un pezzo voi pensate che noi vogliamo difenderci con voi; ma davanti a Dio noi parliamo in Cristo, e il tutto, o diletti, è per la vostra edificazione.
20 Perciocchè io temo che talora, quando io verrò, io non vi trovi quali io vorrei; e ch’io altresì sia da voi ritrovato quale voi non vorreste; che talora, non vi sieno contese, gelosie, ire, risse, detrazioni, bisbigli, gonfiamenti, tumulti.20 Poichè temo, venendo, di non trovarvi quali io voglio, e d'essere io trovato da voi quale non mi vorreste; che vi sia tra voi contesa, gelosia, animosità, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, sedizioni.
21 E che, essendo di nuovo venuto, l’Iddio mio non m’umilii presso voi; e ch’io non pianga molti di coloro che innanzi hanno peccato, e non si son ravveduti dell’immondizia, e della fornicazione, e della dissoluzione che hanno commessa21 E temo che venendo io, il mio Dio mi umilii di nuovo rispetto a voi, e io abbia a piangere molti di quelli che prima hanno peccato e non si son pentiti dell'impurità e fornicazione e della dissolutezza in cui sono vissuti.