Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 6


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 CHE diremo adunque? rimarremo noi nel peccato, acciocchè la grazia abbondi?1 Dunque che diremo? volemo permanere nel peccato?
2 Così non sia: noi, che siam morti al peccato, come viveremo ancora in esso?2 Non piaccia a Dio. Noi che siamo morti nel peccato, come viveremo in quello?
3 Ignorate voi, che noi tutti, che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte?3 Ma non sapete voi (fratelli), che noi che siamo battezzati in Cristo Iesù, in la morte sua siamo battezzati?
4 Noi siamo adunque stati con lui seppelliti per lo battesimo, a morte; acciocchè, siccome Cristo è risuscitato da’ morti per la gloria del Padre, noi ancora simigliantemente camminiamo in novità di vita.4 E siamo sepolti con lui (e sotterrati) in morte quando noi siamo battezzati, acciò che, secondo che Cristo resuscitò di morte per la gloria del Padre, così andiamo noi per novità della vita.
5 Perciocchè, se siamo stati innestati con Cristo alla conformità della sua morte, certo lo saremo ancora a quella della sua risurrezione.5 Se dunque siamo sotterrati a similitudine della sua morte, saremo insieme nella sua resurrezione,
6 Sapendo questo: che il nostro vecchio uomo è stato con lui crocifisso, acciocchè il corpo del peccato sia annullato, affinchè noi non serviamo più al peccato.6 sapendo questo, che il nostro antico uomo fu similmente crocifisso, acciò che si distrugga il corpo del peccato, e che più oltre non serviamo al peccato.
7 Poichè colui che è morto è sciolto dal peccato.7 Colui ch' è morto, è giustificato del peccato (in Cristo).
8 Ora, se siam morti con Cristo, noi crediamo che altresì viveremo con lui.8 Che se noi siamo con Cristo morti, con lui insieme averemo a vivere.
9 Sapendo che Cristo, essendo risuscitato da’ morti, non muore più; la morte non signoreggia più sopra lui.9 E sappiate questo, che Cristo risorgendo dalla morte non muore più, e la morte non averà signoria in lui più.
10 Perciocchè, in quanto egli è morto, è morto al peccato una volta; ma in quanto egli vive, vive a Dio.10 Chè quando egli fu morto una volta (per il peccato), lui morì per il peccato; ma ora che vive, sì vive a Dio.
11 Così ancora voi reputate che ben siete morti al peccato; ma che vivete a Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.11 E così voi pensatevi ed essere morti al peccato, e vivere a Dio, in Cristo Iesù nostro Signore.
12 Non regni adunque il peccato nel vostro corpo mortale, per ubbidirgli nelle sue concupiscenze.12 Adunque non regni il peccato nel vostro mortale corpo, chè voi obbediate alle sue concu piscenze.
13 E non prestate le vostre membra ad essere armi d’iniquità al peccato; anzi presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi; e le vostre membra ad essere armi di giustizia a Dio.13 E non date le vostre membra a essere arme d' iniquità al peccato; ma date voi medesimi a Dio, secondo che gli uomini vivi, fuggiti dalla morte; e le vostre membra date a Dio a essere arme di giustizia.
14 Perciocchè il peccato non vi signoreggerà; poichè non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.14 Il peccato non vi avrà a signoreggiare; chè voi non siete sotto la legge, ma siete sotto la grazia.
15 Che dunque? peccheremo noi, perciocchè non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Così non sia.15 Adunque che faremo? peccheremo, quando noi non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Non piaccia a Dio.
16 Non sapete voi, che a chiunque vi rendete servi per ubbidirgli, siete servi a colui a cui ubbidite, o di peccato a morte, o d’ubbidienza a giustizia?16 Non sapete voi, che colui a cui vi date a servire, di colui siete servi, ovver di peccato a morte, ovver di giustizia?
17 Ora, ringraziato sia Iddio, ch’eravate servi del peccato; ma avete di cuore ubbidito alla forma della dottrina, nella quale siete stati tramutati.17 Ma grazia abbia Dio, che voi in prima foste servi del peccato, ma poi avete obbedito per vostra volontà a quella forma della dottrina, per la qual siete nutricati.
18 Ora, essendo stati francati dal peccato, voi siete stati fatti servi della giustizia.18 E ora siete liberati dal peccato, e siete fatti servi della giustizia.
19 Io parlo nella maniera degli uomini, per la debolezza della vostra carne. Perciocchè, siccome già prestaste le vostre membra ad esser serve alla bruttura, ed all’iniquità, per commetter l’iniquità; così ora dovete prestare le vostre membra ad esser serve alla giustizia, a santificazione.19 E vogliovi parlare umanamente per la fievolezza della vostra carne; chè secondo che voi dèste le vostre membra a servire alla sozzura e alla iniquità (e foste serventi e pronti a operare il peccato), così ora date le vostre membra a servire la giustizia in santificazione.
20 Perciocchè, allora che voi eravate servi del peccato, voi eravate franchi della giustizia.20 Quando voi eravate servi del peccato, si eravate liberi (e partiti) dalla giustizia.
21 Qual frutto adunque avevate allora nelle cose, delle quali ora vi vergognate? poichè la fin d’esse è la morte.21 E che frutto traeste dai peccati, dei quali vi vergognate ora? chè certo la fine (il compimento, il frutto) del peccato sì è la morte.
22 Ma ora, essendo stati francati dal peccato, e fatti servi a Dio, voi avete il vostro frutto a santificazione, ed alla fine vita eterna.22 Ma ora che siete liberati dal peccato, e fatti servi di Dio, avete il frutto vostro nella santificazione, e al fine vita eterna.
23 Perciocchè il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore23 Il pagamento del peccato, egli è la morte; la grazia di Dio è vita eterna in Iesù Cristo Signore nostro.