Scrutatio

Lunedi, 3 giugno 2024 - San Carlo Lwanga ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 19


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 OR avvenne, mentre Apollo era in Corinto, che Paolo, avendo traversate le provincie alte, venne in Efeso; e trovati quivi alcuni discepoli, disse loro:1 Mentre che (il predetto) Apollo stette in Corinto, Paulo poi ch' ebbe cercato e visitate le contrade di sopra (di quella provincia di Acaia), pervenne a Efeso; e trovando alquanti discepoli,
2 Avete voi ricevuto lo Spirito Santo, dopo che avete creduto? Ed essi gli dissero: Anzi non pure abbiamo udito se vi è uno Spirito Santo.2 domandolli, se come veri fedeli sì avevano ricevuto il Spirito Santo. E rispondendo elli, che non sapevano pure se fusse Spirito Santo, e di ciò nissuna cosa avevano sentito,
3 E Paolo disse loro: In che dunque siete stati battezzati? Ed essi dissero: Nel battesimo di Giovanni.3 sì gli domandò e disse: or che battesimo adunque avete? Ed egli risposero: siamo battezzati nel battesimo di Giovanni (Battista).
4 E Paolo disse: Certo, Giovanni battezzò del battesimo del ravvedimento, dicendo al popolo che credessero in colui che veniva dopo lui, cioè in Cristo Gesù.4 Ai quali rispose Paulo, e disse: Giovanni battezzò di battesimo di penitenza, (inseguando e) dicendo che si credesse a colui dovea venire dopo lui, cioè Iesù.
5 E, udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù.5 Alle quali parole elli dando fede, ricevettero il battesimo nel nome del Signore nostro Iesù Cristo.
6 E, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo venne sopra loro, e parlavano lingue strane, e profetizzavano.6 E imponendo loro Paulo la mano in capo, venne sopra loro il Spirito Santo, sì che parlavano di diverse lingue, e profetavano.
7 Or tutti questi uomini erano intorno di dodici7 Questi furono forse XII per numero.
8 Poi egli entrò nella sinagoga, e parlava francamente, ragionando per lo spazio di tre mesi, e persuadendo le cose appartenenti al regno di Dio.8 E poi Paulo entrando per le sinagoghe (dei iudei), parlava (e predicava loro) con grande fidanza del regno di Dio, e così fece per spazio di tre mesi.
9 Ma, come alcuni s’induravano, ed erano increduli, dicendo male di quella professione, in presenza della moltitudine, egli, dipartitosi da loro, separò i discepoli, facendo ogni dì sermone nella scuola d’un certo Tiranno.9 Ed indurando alcuni e non volendo credere (alle sue parole), anzi (come ostinati) biaste mando Cristo e la sua via (e dottrina) pubblicamente, Paulo si partì da loro con li suoi discepoli.
10 E questo continuò lo spazio di due anni; talchè tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signor Gesù.10 E per spazio di due anni andava a disputare alla scuola d' uno Tiranno (pagano), e fece tanta commozione, che (quasi) tutti quelli di Asia, giudei e pagani, vennero a udire la sua dottrina;
11 E Iddio faceva delle non volgari potenti operazioni per le mani di Paolo.11 massimamente per che il Signore confermava la sua dottrina con segni e maraviglie che gli concedeva di fare;
12 Talchè eziandio d’in sul suo corpo si portavano sopra gl’infermi degli sciugatoi, e de’ grembiuli; e le infermità si partivano da loro, e gli spiriti maligni uscivan di loro12 intanto che eziandio li suoi sudarj e altri pannicelli (li quali per sua devozione) quelli popoli li tollevano, e ponevano sopra gl' infermi; e rendevano loro sanità, e fuggivano li spiriti maligni (di quelli li quali occupati avevano).
13 Or alcuni degli esorcisti Giudei, che andavano attorno, tentarono d’invocare il nome del Signor Gesù sopra coloro che aveano gli spiriti maligni, dicendo: Noi vi scongiuriamo per Gesù, il quale Paolo predica.13 (Della quale cosa avendogli invidia) alquanti esorcisti iudei tentorono, se potessero cacciare le demonia essi come faceva Paulo; e (facendo loro esorcismi) invocavano il nome di Iesù Cristo sopra quelli, vessati (non avendo però fede in lui, e scongiuravano le demonia) dicendo: per (il nome di) Iesù Cristo, il quale Paulo prèdica, partitevi.
14 E coloro che facevano questo eran certi figliuoli di Sceva, Giudeo, principal sacerdote, in numero di sette.14 E questo diceano (massimamente) VII figliuoli del principe delli sacerdoti, che avea nome Sceva.
15 Ma lo spirito maligno, rispondendo, disse: Io conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?15 Alli quali rispose (una fiata) uno demonio (il quale elli scongiuravano per il predetto modo), e disse (con uno dispetto): Iesù conosco, e Paulo conosco; ma voi chi siete?
16 E l’uomo che avea lo spirito maligno si avventò a loro; e sopraffattili, fece loro forza; talchè se ne fuggiron di quella casa, nudi e feriti.16 E (incontinente) quello in cui era il Spirito si gittò loro addosso impetuosamente e percosseli, sì che (quasi) nudi e (molto) impiagati fuggirono da quella casa.
17 E questo venne a notizia a tutti i Giudei e Greci che abitavano in Efeso; e timore cadde sopra tutti loro, e il nome del Signor Gesù era magnificato.17 La quale cosa (vedendosi divolgata e) appalesandosi per tutte le contrade di Efeso, molti pagani si convertirono, e magnificavano il nome di Iesù Cristo con uno santo timore di reverenza.
18 E molti di coloro che aveano creduto venivano, confessando e dichiarando le cose che aveano fatte.18 E molti di quelli che già erano fedeli (si confermavano, e) venivano a confessarsi de' loro peccati.
19 Molti ancora di coloro che aveano esercitate le arti curiose, portarono insieme i libri, e li arsero in presenza di tutti; e fatta ragion del prezzo di quelli, si trovò che ascendeva a cinquantamila denari d’argento.19 E molti filosofi e molti malefici si convertirono con tanto fervore, che eziandio arsero, dinanzi a tutti, li loro libri, tanti che valevano più di cinquanta migliara di denari grossi.
20 Così la parola di Dio cresceva potentemente, e si rinforzava20 E così (per questo modo e per questa cagione) moltiplicorono li fedeli (in Efeso), e crebbe la fede (della devozione di Cristo).
21 Ora, dopo che queste cose furono compiute, Paolo si mise nell’animo di andare in Gerusalemme, passando per la Macedonia, e per l’Acaia, dicendo: Dopo che io sarò stato quivi, mi conviene ancora veder Roma.21 E dopo queste cose Paulo per ispirazione divina si propose, passando per Macedonia e per Acaia, d'andare in Ierusalem, dicendo: dopo che sarò stato lì, mi sarà di bisogno di vedere Roma (imaginandosi d' andare poi quindi a Roma).
22 E mandati in Macedonia due di coloro che gli ministravano, cioè Timoteo ed Erasto, egli dimorò ancora alquanto tempo in Asia.22 E (immantinente) mandando quindi in Macedonia due suoi discepoli, cioè Timoteo ed Erasto, egli uno tempo rimase in Asia.
23 Or in quel tempo nacque non piccol turbamento a proposito della via del Signore.23 E in quelli tempi si levò una grande perturbazione della via (della fede) di Cristo.
24 Perciocchè un certo chiamato per nome Demetrio, intagliator d’argento, che faceva de’ piccoli tempii di Diana d’argento, portava gran profitto agli artefici.24 E la cagione fu per che uno Demetrio argentario (cioè che lavorava argento e altri metalli, e) faceva gl' idoli e le statue alla dea Diana (la quale quelli di Efeso adoravano); onde elli (molto ne guadagnava e) a molti ne dava guadagno (temendo di perdere il suo guadagno, se continuamente la reverenza della detta dea cessasse).
25 Costui, raunati quelli, e tutti gli altri che lavoravano di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene il nostro guadagno.25 Onde raunò tutti li maestri della detta arte, e disse loro: voi sapete che noi di questa nostra arte viviamo e guadagniamo.
26 Or voi vedete ed udite, che questo Paolo, con le sue persuasioni, ha sviata gran moltitudine, non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia, dicendo che quelli non son dii, che son fatti di lavoro di mani.26 E vedete che questo Paulo non solamente in Efeso, ma per tutta Asia, prèdica che non son dii li idoli li quali noi facciamo con le nostre mani.
27 E non vi è solo pericolo per noi, che quest’arte particolare sia discreditata; ma ancora che il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla; e che la maestà d’essa, la qual tutta l’Asia, anzi tutto il mondo adora, non sia abbattuta.27 Sì che per questo modo noi perdiamo il nostro guadagno, e il tempio della grande (dea) Diana sarà reputato da niente; e la sua maestà, la quale si adora non per Asia solo ma per tutto il mondo, incominciarà a distruggersi.
28 Ed essi, udite queste cose, ed essendo ripieni d’ira, gridarono, dicendo: Grande è la Diana degli Efesi.28 Le quali parole quelli udendo, accesi di grande ira, incominciorono a gridare, e a dire: grande è Diana, dea degli Efesi.
29 E tutta la città fu ripiena di confusione; e tratti a forza Gaio, ed Aristarco, Macedoni, compagni del viaggio di Paolo, corsero di pari consentimento a furore nel teatro.29 E con questo rumore tutta la terra commossero, e presero Gaio e Aristarco, compagni di Paulo (non trovando lui).
30 Or Paolo voleva presentarsi al popolo; ma i discepoli non gliel permisero.30 E questo sentendo Paulo, e volendosi mettere tra questo popolo, li discepoli il ritrassero.
31 Alcuni eziandio degli Asiarchi, che gli erano amici, mandarono a lui, pregandolo che non si presentasse nel teatro.31 E alcuni de' principi di Asia, li quali erano suoi amici, il mandorono pregando che per niuno modo (si palesasse nè) venisse tra quello popolo furioso.
32 Gli uni adunque gridavano una cosa, gli altri un’altra; perciocchè la raunanza era confusa; ed i più non sapevano per qual cagione fosser raunati.32 ...... Perciò che (la gente era molto divisa e) la Chiesa era tutta confusa; e molti non sapevano per che cagione quella sedizione e quello rumore fosse così subito.
33 Ora, d’infra la moltitudine fu prodotto Alessandro, spingendolo i Giudei innanzi. Ed Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare al popolo a lor difesa.33 E levandosi (uno grande scriba, cioè savio iudeo, che aveva nome) Alessandro (amico di Paulo occultamente) fe' cenno che il popolo stesse quieto, e dessonli audienzia.
34 Ma, quando ebber riconosciuto ch’egli era Giudeo, si fece un grido da tutti, che gridarono lo spazio d’intorno a due ore: Grande è la Diana degli Efesi.34 E (cominciando egli a parlare,) conoscendo il popolo, ch' era giudeo, incominciorono tutti a gridare con alta voce: grande è la Diana, dea degli Efesi. E questo (rumore e) grido durò ben per spazio di due ore.
35 Ma il cancelliere, avendo acquetata la turba, disse: Uomini Efesi, chi è pur l’uomo, che non sappia che la città degli Efesi è la sagrestana della gran dea Diana, e dell’immagine caduta da Giove?35 Ma poi pur dandoli audienzia, incominciò a rengare, e disse: (signori e) uomini Efesiani, chi è che non sappia che la città (tutta) di Efeso sempre fu cultrice (e fedele) della grande Diana e della prole di Giove?
36 Essendo adunque queste cose fuor di contradizione, conviene che voi vi acquetiate, e non facciate nulla di precipitato.36 Conciosia cosa adunque che a questo contradire non si possa, parmi e consiglio che questo rumore cessi, e non siate correnti e pazzi impetuosamente
37 Poichè avete menati qua questi uomini, i quali non sono nè sacrileghi, nè bestemmiatori della vostra dea.37 a giudicare questi uomini che avete presi; perciò che voi non li troverete (investigatori) nè sacrileghi, nè che biastemano la dea vostra Diana.
38 Se dunque Demetrio, e gli artefici che son con lui, hanno alcuna cosa contro ad alcuno, si tengono le corti, e vi sono i proconsoli; facciansi eglino citar gli uni gli altri.38 E se Demetrio e gli altri suoi seguaci hanno alcuna causa contra di loro, li consuli ci sono, e la ragione si tiene; accusingli a' rettori (e sarà loro tenuta ragione).
39 E se richiedete alcuna cosa intorno ad altri affari, ciò si risolverà nella raunanza legittima.39 E se altra questione (o cagione) fusse che si appartenesse a' giudici ecclesiastici, ancora ne possono domandare ragione.
40 Perciocchè noi siamo in pericolo d’essere accusati di sedizione per lo giorno d’oggi; non essendovi ragione alcuna, per la quale noi possiamo render conto di questo concorso.40 Onde non è buona nè giusta cosa, che la città pericoli e dividasi (per questi romani e) per questa sedizione; conciosia cosa che in niuno di costoro si trova colpa che provare si possa, e potremmo correre a pericolo d' essere accusati di mettere la terra a rumore. E dette queste parole, la gente sì venne partendosi, (e cessò il rumore).
41 E, dette queste cose, licenziò la raunanza