Scrutatio

Giovedi, 23 maggio 2024 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Isaia 47


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 SCENDI, e siedi sopra la polvere, vergine, figliuola di Babilonia; siedi in terra; non vi è più trono, o figliuola de’ Caldei; certo, tu non continuerai più ad esser chiamata:1 Scendi giuso, e siedi nella polvere, o tu vergine figliuola di Babilonia, e mangia in terra; e non si è sedia alla figliuola de' Caldei, però che non sarai chiamata più morbida e tenera.
2 Morbida e delicata. Metti la mano alle macine, e macina la farina; scopri la tua chioma, scalzati, scopriti la coscia, passa i fiumi.2 Togli la macina, e macina la farina; iscopri la tua vergogna, iscopri l'omero, e manifesta la gamba, e passa li fiumi.
3 Le tue vergogne saranno scoperte, ed anche la tua turpitudine sarà veduta; io prenderò vendetta, e non ti verrò incontro da uomo.3 E sarà veduta la tua vergogna, e sarà veduto lo tuo vitupero; e piglieronne vendetta, e nessuno potrà (contrastare nè) resistere a me.
4 Il nome del nostro Redentore è il Signore degli eserciti, il Santo d’Israele.4 Lo nostro ricomperatore sì ha nome (lo) Signore delli esèrciti, e santo d' Israel.
5 Siedi tacita, ed entra nelle tenebre, figliuola de’ Caldei; perciocchè tu non sarai più chiamata: La Signora de’ regni.5 Siedi e taci, figliuola de' Caldei; entra nella tenebre; però che non sarai chiamata più donna de' reami.
6 Io mi adirai gravemente contro al mio popolo, io profanai la mia eredità, e li diedi in man tua: tu non usasti alcuna misericordia inverso loro; tu aggravasti grandemente il tuo giogo sopra il vecchio6 Io sono adirato sopra il populo mio, e contaminai la mia ereditade, e puosili nella tua mano; e non ponesti loro le misericordie, e gravasti sopra lo vecchio molto forte lo tuo giogo.
7 E dicesti: Io sarò signora in perpetuo; fin là, que giammai non ti mettesti queste cose in cuore, tu non ti ricordasti di ciò che avverrebbe alla fine.7 E io, dicesti, sarò signora in sempiterno. Tu non hai poste queste cose sopra lo tuo cuore, e non ti se' ricordata del tuo fine.
8 Ora dunque, ascolta questo, o deliziosa, che abiti in sicurtà, che dici nel cuor tuo: Io son dessa, e non vi è altri che me; io non sederò vedova, e non saprò che cosa sia l’essere orbata di figliuoli; ascolta questo:8 E ora adunque odi queste cose, tu dilicata che abiti a fidanza, la quale dici nel tuo cuore: io sono, e niuno è sanza me; io non istarò vedova, e non sarò sterile (cioè sanza figliuoli).
9 Queste due cose ti avverranno in un momento, in un medesimo giorno; orbezza di figliuoli, e vedovità; ti verranno appieno addosso, con tutta la moltitudine delle tue malie, con tutta la gran forza delle tue incantagioni.9 A te verranno queste due cose subitamente in uno dì, cioè lo vedovatico e la sterilitade (cioè che non farai figliuoli): tutte le cose sono venute sopra te per la moltitudine de' tuoi maleficii, e per la veemente durezza de' tuoi incantatori.
10 E pur tu ti sei confidata nella tua malizia, ed hai detto: Non vi è niuno che mi vegga; la tua sapienza e la tua scienza ti hanno sedotta. E tu hai detto nel tuo cuore: Io son dessa, e non vi è altri che me.10 E tu avesti fidanza nella tua malizia, e di. cesti: non è chi [mi] vegga. La tua scienza e la tua sapienza, questa è quella che ha ingannato te. E dicesti nel tuo cuore: io sono, e non è altra sanza me.
11 Perciò, un male ti verrà addosso, del quale tu non saprai il primo nascimento; e ti caderà addosso una ruina, la quale tu non potrai stornare; e ti sopraggiungerà di subito una desolazione, della quale tu non ti avvedrai.11 Lo male verrà sopra te, e non saprai lo suo nascimento; e la miseria (verrà e) ruinerà sopra te, la quale tu non potrai scacciare; sopra te verrà la miseria, la quale tu non sai.
12 Sta’ ora in piè con le tue incantagioni, e con la moltitudine delle tue malie, intorno alle quali tu ti sei affaticata fin dalla tua fanciullezza; forse potrai far qualche giovamento, forse ti fortificherai.12 Sta colli tuoi incantatori, e con la moltitudine de' tuoi maleficii, nelli quali tu durasti fatica dalla tua gioventudine, se forse ti giovasse in alcuna cosa, ovvero sì potessi essere fatta più forte.
13 Tu ti sei stancata nella moltitudine de’ tuoi consigli; ora dunque presentinsi gli astrologhi, che contemplano le stelle, e di mese in mese fanno de’ pronostichi; e salvinti da’ mali che ti sopraggiungeranno.13 Tu mancasti nella moltitudine de' tuoi consigli; stiano, e salvino te li indovini del cielo, li quali contemplavano le stelle, e computavano li mesi, acciò che loro annunciassono per quelli à te le cose che debbono venire.
14 Ecco, son divenuti come stoppia; il fuoco li ha arsi; non hanno potuto scampar le lor persone dalla fiamma; non ne rimarrà alcuna bracia da scaldarsi, nè alcun fuoco per sedervi davanti.14 Ecco che sono fatti (a te) quasi come uno filo di legne secche, lo fuoco li arse; non liberarono l'anime loro della mano della fiamma; e non vi sono carboni (ovvero bracia accesa) con quali loro si scaldino, e non è fuoco che possano sedere intorno a quello.
15 Tali ti sono state le cose, intorno alle quali tu ti sei affaticata. Quant’è a’ tuoi mercatanti, coi quali tu hai mercatantato fin dalla tua fanciullezza, son fuggiti chi qua, chi là, ciascuno alle sue parti; non vi è niuno che ti salvi15 E così è fatto a te in qualunque cosa tu faticasti; e li tuoi mercatanti dalla loro giovinezza ciascuno avea errato nella sua via; e non è chi faccia salute.