Scrutatio

Domenica, 19 maggio 2024 - San Celestino V - Pietro di Morrone ( Letture di oggi)

Isaia 24


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 ECCO, il Signore vuota il paese, e lo deserta; e ne guasta la faccia, e ne disperge gli abitatori.1 Ecco, il Signore desolerà e spoglierà la terra, ne renderà afflitta la faccia, ne sperderà gli abitanti.
2 E il sacerdote sarà come il popolo, il padrone come il servo, la padrona come la serva, chi compera come chi vende, chi presta come chi prende in presto, chi dà ad usura come chi prende ad usura.2 E sarà come il popolo cosi il sacerdote, come il servo così il suo padrone, come la serva così la sua padrona, chi compra come chi vende, chi presta come chi prende in prestito, il creditore cóme il debitore.
3 Il paese sarà del tutto vuotato, e del tutto predato; perciocchè il Signore ha pronunziata questa parola.3 La terra sarà completamente devastata, e del tutto saccheggiata, perchè il Signore ha pronunziata questa parola.
4 La terra fa cordoglio, ed è scaduta; il mondo langue, ed è scaduto; i più eccelsi del popolo del paese languiscono.4 La terra è in lacrime, si strugge, vien meno, si dissolve il mondo, le altezze del popolo della terra sono state abbassate.
5 E la terra è stata contaminata sotto i suoi abitatori; perciocchè hanno trasgredite le leggi, hanno mutati gli statuti, hanno rotto il patto eterno.5 La terra è contaminata dai suoi abitanti, che han trasgredite le leggi, han cambiato il diritto,infranto il patto eterno.
6 Perciò, l’esecrazione ha divorato il paese, e gli abitanti di esso sono stati desolati; perciò, sono stati arsi gli abitanti del paese, e pochi uomini ne son rimasti.6 Per questo la maledizione divoreràla terra, e peccheranno i suoi abitanti, e impazziranno quelliche vi dimorano, e gli uomini re­steranno in pochi.
7 Il mosto fa cordoglio, la vigna langue; tutti quelli ch’erano di cuore allegro gemono.7 La vendemmia è in lutto, la vite ha perduto il vigore, sono tutti in pianti quel­li che avevan la gioia nel cuore.
8 L’allegrezza de’ tamburi è cessata, lo strepito de’ festeggianti è venuto meno, la letizia della cetera è restata.8 E' cessata l'allegria dei timpani, è finito il chiasso dei festanti, tace l'armonia della cetra.
9 Ei non si berrà più vino con canti, la cervogia sarà amara a quelli che la berranno.9 Non più berranno vino cantando, la bevanda sarà amara per chi la beve.
10 La città è ruinata e ridotta in solitudine; ogni casa è serrata, sì che non vi si entra più.10 La città della vanità è desolata, tutte le case son chiuse, e nessuno v'entra.
11 Vi è grido per le piazze, per mancamento del vino; ogni allegrezza è scurata, la gioia del paese è andata in cattività.11 Vi saran lamenti riguardo al vino sulle piazze, ogni allegrezza è sbandita, è stata portata via l'allegrezza della terra.
12 Nella città non è rimasto altro che la desolazione; e le porte sono rotte e ruinate12 Nella città c'è rimasta la solitudine, la sventura ne opprime le porte;
13 Perciocchè avverrà in mezzo del paese, fra i popoli, come quando si scuotono gli ulivi; come, finita la vendemmia, si racimola.13 infatti avverrà in mezzo alla terra, in mezzo ai popoli, come quando sono battute sull'olivo le poche olive rimaste, e si racimola, finita la vendemmia.
14 Quelli che saran così rimasti alzeranno la lor voce, e canteranno di allegrezza; e strilleranno fin dal mare, per l’altezza del Signore.14 Questi alzeranno la loro voce e canteranno, tripudieranno dal mare per la gloria del Signor:
15 Perciò, glorificate il Signore nel paese degli Urei, il Nome del Signore Iddio d’Israele nelle isole del mare15 « per questo colla dottrina glorificate il Signore; nelle isole del mare, il nome del Signore Dio d'Israele ».
16 Noi abbiamo uditi cantici dall’estremità della terra, che dicevano: Gloria al giusto. Ed io ho detto: Ahi lasso me! ahi lasso me! guai a me! i disleali procedono dislealmente; anzi procedono dislealmente, della dislealtà de’ più disleali.16 Dall'estremità della terra abbiamo sentito dei cantici a gloria del giusto ed io ho detto: « Il mio segreto è per me, il mio segreto è per me. Guai a me! I prevaricatori han seguitato a prevaricare, e han prevaricato con prevaricazione da trasgressori.
17 Lo spavento, la fossa, e il laccio, ti soprastano, o abitante del paese.17 Terrore e fossa e laccio addosso a te, abitante della terra.
18 Ed avverrà, che chi fuggirà per lo grido dello spavento caderà nella fossa; e chi salirà fuor di mezzo della fossa sarà preso col laccio; perciocchè le cateratte da alto saranno aperte, e i fondamenti della terra tremeranno.18 E chi fuggira al grido di terrore cadrà nella fossa, e chi potrà liberarsi dalla fossa sarà preso nel laccio, essendo aperte le cateratte del cielo, ed essendo scossi i fondamenti della terra.
19 La terra si schianterà tutta, la terra si disfarà tutta, la terra tremerà tutta.19 Con gran fracasso la terra andrà in frantumi, la terra si spaccherà con grandi fessure crollerà sconvolgendosi la terra.
20 La terra vacillerà tutta come un ebbro, e sarà mossa dal suo luogo come una capanna; e il suo misfatto si aggraverà sopra lei; ed ella caderà, e non risorgerà più.20 La terra sarà in grande agitazione come un briaco, e muterà di posto come la tenda d'una notte, sarà oppressa dalla sua iniquità, cadrà senza potersi rialzare.
21 E in quel giorno avverrà, che il Signore farà, ne’ luoghi sovrani, punizione sopra l’esercito de’ luoghi sovrani; e sopra la terra, punizione dei re della terra.21 E in quel giorno il Signore visiterà nell'alto la milizia del cielo, e sulla terra il re del mondo,
22 E saranno adunati insieme, come si adunano i prigioni in una fossa; e saranno rinchiusi in un serraglio; e dopo un lungo tempo, saranno visitati.22 e saranno accatastati in un sol fascio nella fossa, vi saran chiusi in prigione, e dopo molto tempo saran visitati.
23 E la luna si vergognerà, e il sole sarà confuso, quando il Signor degli eserciti regnerà nel monte di Sion, e in Gerusalemme; e vi sarà gloria davanti agli anziani di essa23 E la luna arrossirà, il sole sarà confuso, quando il Signore degli eserciti regnerà sul monte Sion e in Gerusalemme e sarà glorificato nel cospetto dei suoi anziani.