Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Giobbe 34


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DIODATIBIBBIA VOLGARE
1 ED Elihu proseguì a parlare, e disse:1 Adunque pronunciante Eliu, anco queste cose disse:
2 Voi savi, udite i miei ragionamenti; E voi intendenti, porgetemi l’orecchio.2 Udite, savii, le mie parole; e voi, ammaestrati, ascoltate me.
3 Perciocchè l’orecchio esamina i ragionamenti, Come il palato assapora ciò che si deve mangiare.3 Certo l'orecchio prova le parole; e lo gorguzzolo l'esca collo assaggiare giudica.
4 Proponiamoci la dirittura, Giudichiamo fra noi che cosa sia bene.4 Eleggiamo lo giudicio a noi, e intra noi giudichiamo quale sia lo migliore.
5 Conciossiachè Giobbe abbia detto: Io son giusto; Iddio mi ha tolta la mia ragione.5 Perciò che disse Iob: giusto sono, e Iddio sovvertì lo mio giudicio.
6 Mentirei io intorno alla mia ragione? La saetta, con la quale son ferito, è dolorosissima, Senza che vi sia misfatto in me.6 Certo, giudicando me, la bugia è; la sagitta mia è violenta senza alcuno peccato.
7 Quale è l’uomo simile a Giobbe, Che beve lo scherno come acqua?7 Chi è uomo, com' è Iob, che bee la derisione come acqua?
8 E che cammina in compagnia con gli operatori d’iniquità, E va con gli uomini empi?8 Che va con coloro che òperano la iniquitade, e va con malvagi uomini?
9 Perciocchè egli ha detto: L’uomo non fa niun profitto Di rendersi grato a Dio9 Certo elli disse: non piacerà l'uomo (ancora) a Dio, se ancora corresse con lui.
10 Perciò, uomini di senno, ascoltatemi; Tolga Iddio che vi sia empietà in Dio, O perversità nell’Onnipotente.10 E perciò, o uomini di buono cuore, udite me: partisi da Dio la empietà, e dall' Onnipotente la iniquitade.
11 Perciocchè egli rende all’uomo secondo l’opera sua, E fa trovare a ciascuno secondo la sua via.11 Certo la opera dell' uomo renderae a lui, e (appena) secondo la via di ciascheduno restituirà a lui.
12 Sì veramente Iddio non opera empiamente, E l’Onnipotente non perverte la ragione.12 Veramente Iddio non condanna indarno, nè lo Onnipotente sovvertisce lo giudicio.
13 Chi gli ha commesso il governo della terra? E chi gli ha imposta la cura del mondo tutto intiero?13 Quale altro constituì sopra la terra? ovver quale pose sopra lo mondo, lo quale elli fabbricò?
14 Se egli ponesse mente all’uomo, Egli ritrarrebbe a sè il suo alito, ed il suo soffio;14 Se dirizzerà a lui lo suo cuore, lo spirito suo e lo fiato a sè trarrà.
15 Ogni carne insieme trapasserebbe, E l’uomo ritornerebbe nella polvere15 Verrà meno tutta la carne insieme, e l' uomo nella cenere ritornerà.
16 Se pur tu hai del senno, ascolta questo; Porgi l’orecchio alla voce de’ miei ragionamenti.16 Adunque se tu hai intelletto, odi quello che si dice, e ascolta la voce del mio parlare.
17 Di vero, colui che odia la dirittura signoreggerebbe egli? E condannerai tu colui che è sommamente giusto?17 Colui che non ama lo giudicio, puote egli essere sanato? e come tu quello che è giusto, intanto lo condanni?
18 Direbbesi egli ad un re: Scellerato? E a’ principi: Empio?18 Il quale dice allo re, partito dalla legge; lo qual chiama li duchi, malvagi;
19 Quanto meno a colui che non ha riguardo alla qualità de’ principi, Ed appo cui non è riconosciuto il possente, Per essere antiposto al povero, Perchè essi tutti sono opera delle sue mani?19 lo quale non riceve le persone de' principi; nè non conosce lo tiranno, quando contende contro al povero; certo tutti quanti sono lavorìo delle sue mani.
20 Essi muoiono in un momento, E di mezza notte tutto un popolo è conquassato, e perisce; E il potente è tolto via senza opera di mani.20 Subito morranno; e nella mezza notte li popoli saranno turbati, e trapasseranno, e porterannone la forza sanza mani.
21 Perciocchè gli occhi suoi son sopra le vie dell’uomo, Ed egli vede tutti i passi di esso.21 E gli occhii suoi sopra le vie degli uomini; e tutti gli andamenti loro considera.
22 Non vi è oscurità, nè ombra di morte alcuna, Ove si possan nascondere gli operatori d’iniquità.22 Non sono le tenebre, e non è l'ombra della morte, chè si nascondano quivi coloro che adòperano la iniquitade.
23 Perciocchè Iddio non ha più riguardo all’uomo, Quando esso è per venire in giudicio davanti a lui.23 Nè più oltre è nella signorìa dell' uomo, (accid) ch' elli venga a Dio nel giudicio.
24 Egli fiacca i possenti incomprensibilmente, E ne costituisce altri in luogo loro.24 Triterà molti e senza numero, e farà stare altri per loro.
25 Perciò, conoscendo egli le opere loro, Nel girar d’una notte son fiaccati,25 Per ch' egli ha conosciute l'opere loro; ed impercioe inducerae la notte, e fieno distrutti.
26 Egli li sbatte come empi, In luogo di molti spettatori;26 Quasi come malvagi percosse loro nelli luoghi delli videnti.
27 Perciocchè si son rivolti indietro da lui, E non hanno considerate tutte le sue vie;27 I quali quasi della loro industria si partirono da lui, e tutte le sue vie non volleno intendere;
28 Facendo pervenire infino a lui il grido del povero, E facendogli udire lo strido degli afflitti.28 acciò ch' elli faccino pervenire a lui lo grido dello bisognoso, e udire la voce de' poveri.
29 Se egli rimanda in pace, chi condannerà? E se nasconde la sua faccia, chi lo riguarderà? O sia una nazione intiera, o un uomo solo;29 Adunque, elli concedente pace, chi è che lo condanni? e quando nascondesse lo volto, chi è che contemplasse lui e sopra le genti e sopra ogni uomo?
30 Acciocchè l’uomo profano non regni più E che il popolo non sia più tenuto ne’ lacci30 Il quale fae regnare l' uomo ipocrita per li peccati del popolo.
31 Certo ei ti si conveniva indirizzarti a Dio, dicendo: Io ho portato la pena; io non peccherò più.31 Adunque, per ch' io favellai al Signore, ancora non ti contraddirò se tu vorrai parlare.
32 Se vi è alcuna cosa, oltre a ciò che io veggo, mostramelo; Se io ho operato perversamente, io non continuerò più.32 Se io errai, insegna a me; se io dissi cosa iniqua, più oltre non aggiugnerò.
33 Vorresti tu, ch’egli ti facesse la retribuzione di ciò ch’è proceduto da te? Sei tu che rifiuti ed eleggi, non già io; Di’ pure ciò che tu sai.33 Or non la cerca Iddio da te, perciò che la dispiace a te? In verità tu cominciasti a favellare, e non io; e se tu alcuna cosa conoscesti migliore, favella.
34 Gli uomini di senno diranno meco, E l’uomo savio mi acconsentirà,34 Gli uomini intendenti favellino a me, e l' uomo savio oda me.
35 Che Giobbe non parla con conoscimento, E che le sue parole non sono con intendimento.35 E Iob stoltamente hae favellato; le parole sue non suonano disciplina.
36 O padre mio, sia pur Giobbe provato infino all’ultimo, Per cagione delle sue repliche, simili a quelle degli uomini iniqui.36 Padre mio, provisi Iob insino alla fine; non cessare di flagellare l' uomo iniquo,
37 Perciocchè altrimenti egli aggiungerà misfatto al suo peccato, Si batterà a palme fra noi, E moltiplicherà le parole sue contro a Dio37 il quale aggiugne sopra li peccati la blasfemia; ancora intra noi sia costretto; e allora provochi Iddio con suoi sermoni.