Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Neemia 13


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DIODATIBIBBIA TINTORI
1 IN quel tempo si lesse nel libro di Mosè, in presenza del popolo; e fu trovato scritto in esso, che gli Ammoniti ed i Moabiti non debbono giammai in perpetuo entrare nella raunanza di Dio;1 In quel tempo, leggendo il libro di Mosè in presenza del popolo, vi si trovò scritto che gli Ammoniti e i Moabiti non devon entrare in eterno nell'assemblea del Signore,
2 perciocchè non vennero incontro a’ figliuoli d’Israele con pane ed acqua; e prezzolarono contro a loro Balaam, per maledirli; benchè l’Iddio nostro avesse convertita quella maledizione in benedizione.2 perchè non andarono incontro ai figli d'Israele con pane ed acqua, e prezzolarono contro di essi Balaam per maledirli; ma il nostro Dio mutò in benedizione la maledizione.
3 Perciò, quando il popolo ebbe intesa quella legge, separò d’Israele ogni mischianza.3 Udita che ebbero questa legge, separarono da Israele ogni straniero.
4 Ora, avanti questo, il sacerdote Eliasib, costituito sopra le camere della Casa dell’Iddio nostro, essendo parente di Tobia,4 C'era inoltre il sacerdote Eliasib, nhe era stato preposto al tesoro della casa del nostro Dio, ed era parente di Tobia,
5 gli avea acconcia una gran camera ove anticamente si riponevano le offerte, l’incenso, ed i vasellamenti, e le decime del frumento, del vino, e dell’olio, ordinate per li Leviti, per li cantori, e per li portinai, e le porzioni, che se ne levavano per li sacerdoti.5 al quale egli aveva fatto una gran camera, là dove avanti eran riposti i doni, l'incenso, i vasi, le decime del grano, del vino, dell'olio, le porzioni dei leviti, dei cantori, dei portinai, e le primizie sacerdotali.
6 Ora, mentre si facevano tutte queste cose, io non era in Gerusalemme; perciocchè l’anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, io me ne venni al re. Ma in capo d’un anno, io ottenni licenza dal re.6 Mentre si faceva tutto questo io non ero a Gerusalemme, perchè l'anno trentaduesimo d'Artaserse, re di Babilonia, io tornai dal re, al quale dopo un certo tempo chiesi licenza.
7 E giunto in Gerusalemme, intesi il male ch’Eliasib avea fatto intorno a Tobia, avendogli acconcia una camera ne’ cortili della Casa di Dio.7 Tornato a Gerusalemme, intesi il male che Eliasib aveva fatto riguardo a Tobia, col dargli una stanza nel vestibolo della casa di Dio.
8 E la cosa mi dispiacque grandemente, ed io gittai fuor della camera tutte le masserizie della casa di Tobia.8 La cosa mi parve enorme, e gettati i mobili della casa di Tobia,
9 E per mio comandamento, quelle camere furono purificate; poi io vi riportai dentro i vasellamenti della Casa di Dio, e le offerte, e l’incenso9 ordinai di purificare le stanze e vi riportai i vasi della casa di Dio, il sacrifizio e l'incenso.
10 Io seppi ancora che le porzioni de’ Leviti non erano loro state date; laonde i Leviti e i cantori che facevano il servigio, se n’erano fuggiti, ciascuno alla sua possessione.10 Seppi pure che le porzioni dei leviti non erano state loro date e che ciascuno dei leviti, dei canitori e di quei che prestavano servizio se n'era fuggito al suo paese.
11 Ed io contesi co’ magistrati, e dissi loro: Perchè si è egli abbandonata la Casa di Dio? Poi raunai i Leviti, e li rimisi ne’ loro ufficii.11 Allora, perorandone la causa contro i magistrati, dissi: « Perchè abbiamo abbandonata la casa di Dio? » E radunati i leviti, li rimisi nelle loro funzioni.
12 E tutto Giuda portò le decime del frumento, del vino, e dell’olio, nei magazzini.12 E tutto Giuda portò la decima del frumento, del vino e dell'olio nei magazzini.
13 Sopra i quali io costituii soprastante Selemia, sacerdote, e Sadoc, scriba; e d’infra i Leviti, Pedaia; e sotto loro, Hanan, figliuolo di Zaccur, figliuolo di Mattania; perciocchè erano reputati uomini leali; e la lor cura era di distribuir le porzioni a’ lor fratelli.13 Furono stabiliti sorveglianti dei magazzini: Selemia sacerdote, Sadoc scriba, Fadaia, dei leviti, ai quali fu aggiunto Anan figlio di Zacur figlio di Matania; essendo stati riconosciuti fedeli, fu loro affidato di far le parti tra i fratelli,
14 O Dio mio, ricordati di me per questo; e non iscancellar le opere pie fatte da me intorno alla Casa dell’Iddio mio, ed intorno alle cose che vi si devono osservare14 Ricordati per questo di me, o mio Dio, e non cancellare le mie misericordie, da me fatte nella casa del mio Dio e nelle sue cerimonie.
15 In que’ giorni io vidi de’ Giudei che calcavano ne’ torcoli in giorno di sabato, ed altri che portavano de’ fasci di biade, e le aveano caricate sopra asini, ed anche vino, uve, e fichi, e qualunque altra soma; e portavano quelle cose in Gerusalemme in giorno di sabato. Ed io protestai loro nel giorno che si vendevano le vittuaglie, che non dovessero più farlo.15 In quei giorni vidi in Giuda della gente, che, di sabato, pigiava negli strettoi, portava fasci, caricava vino, uve, fichi e ogni sorta di pesi sugli asini, e conduceva tutto in Gerusalemme in giorno di sabato. Ordinai loro di vendere nei giorni in cui era permesso vendere.
16 I Tiri ancora, che dimoravano in Gerusalemme, adducevano pesce, ed ogni altra derrata, e vendevano quelle cose a’ figliuoli di Giuda in giorno di sabato, e ciò dentro a Gerusalemme.16 Siccome i Tiri che abitavano nella città portavano pesce o ogni sorta di cose da vendere, e le vendevano nei giorni di sabato ai figli di Giuda in Gerusalemme,
17 Laonde io contesi con gli uomini notabili di Giuda, e dissi loro: Quale è questo male, che voi fate, profanando il giorno del sabato?17 io rimproverai i grandi di Giuda, e dissi loro: « Perchè voi fate questo male e profanate il giorno di Sabato?
18 I vostri padri non fecero essi così, onde l’Iddio nostro ha fatto venir sopra noi, e sopra questa città, tutto questo male? e pure anche voi accrescete l’ira, che è accesa contro ad Israele, profanando il sabato?18 Non fecero forse cosi i nostri padri? E il nostro Dio non feci? per questo venire sopra di noi e sopra la città tutti questi mali? Voi, violando il sabato, accrescete Tira addosso a Israele ».
19 Perciò, il giorno avanti il sabato, come prima le ombre cadevano sopra le porte di Gerusalemme, per mio comandamento le porte erano serrate; ed io ordinai che non si aprissero fino al giorno d’appresso il sabato; e feci stare alcuni dei miei fanti alle porte, acciocchè non entrasse alcuna soma nel giorno del sabato.19 Or avvenne che quando in giorno di sabato le porte di Gerusalemme furono in riposo, io l'ordinai, e chiusero le porte, e ingiunsi di non riaprirle sin dopo il sabato, e posi alcuni dei miei servi alle porte, affinchè nessuno portasse dentro pesi nel giorno di sabato.
20 Ed i merciai, e coloro che vendevano ogni sorta di derrata, stettero la notte fuor di Gerusalemme, una, e due volte.20 Ma i mercanti e i venditori di ogni sorta di cose restarono una o due volte fuori di Gerusalemme.
21 Ma io protestai loro che nol facessero più, e dissi loro: Perchè state voi la notte dirincontro alle mura? Se voi tornate a farlo, io vi metterò la mano addosso. Da quel tempo innanzi non vennero più nel giorno del sabato.21 Allora, rimproverandoli, dissi loro: « Perchè state sotto le mura? Se lo farete una seconda volta, metterò la mano sopra di voi ». Da quel giorno non vennero più di sabato.
22 Io dissi ancora a’ Leviti che si purificassero, e venissero a guardar le porte, per santificare il giorno del sabato. Ricordati anche di questo, o Dio mio, in mio favore, e perdonami, secondo la grandezza della tua benignità22 Dissi inoltre ai leviti di purificarsi e venire a custodii le porte e santificare il giorno d sabato. Anche per questo ricor dati di me, o mio Dio, e perdonami secondo la moltitudine del le tue misericordie.
23 In que’ giorni io vidi ancora de’ Giudei, che aveano menate mogli Asdodee, Ammonite, e Moabite.23 In quei giorni vidi puro de Giudei che avevan preso mogli di Azoto, di Amnion e di Moab.
24 E la metà dei lor figliuoli parlava asdodeo, e non sapeva parlar giudaico; anzi parlavano il linguaggio di un popolo e di un altro.24 I loro figli parlavano a metà la lingua di Azoto e senza saper parlare giudaico, parlavano sercondo il linguaggio dell'uno e dell'altro popolo.
25 Ed io contesi con loro, e li maledissi, e ne percossi alcuni, e divelsi loro i capelli; poi li feci giurare per lo Nome di Dio, che non darebbero le lor figliuole a’ figliuoli di que’ popoli, e che non prenderebbero delle lor figliuole, nè per li lor figliuoli, nè per sè stessi.25 Io li rimproverai, li maledissi, ne feci battere alcuni, feci lor radere i capelli, e li feci giurare per Iddio di non dare le loro figlie ai figli di costoro, e di non prenderne le figlie, nè per i loro figli nè per se stessi.
26 Salomone, dissi io, re d’Israele, non peccò egli in questo, benchè fra molte nazioni non sia stato re pari a lui, e ch’egli fosse amato dall’Iddio suo, e che Iddio l’avesse costituito re sopra tutto Israele? E pur le donne straniere lo fecero peccare.26 E dissi: « Non peccò proprio in questo Salomone re d'Israele? Eppure tra le molte nazioni non vi era re simile a lui, ed era caro al suo Dio, e Dio lo aveva fatto re su tutto Israele; ma le donne straniere lo trascinarono al peccato.
27 Ed acconsentiremo noi a voi di far tutto questo gran male, di commetter misfatto contro all’Iddio nostro, menando mogli straniere?27 E dovremo farlo anche noi questo gran male di disubbidire, di prevaricare contro il nostro Dio, col prendere mogli straniere? »
28 Or eziandio uno de’ figliuoli di Gioiada, figliuolo di Eliasib, sommo sacerdote, era genero di Samballat Horonita; laonde lo scacciai d’appresso a me.28 Or uno dei figli di Ioiada, figlio del sommo sacerdote Eliasib, era genero di Sanaballat Horonite e io lo cacciai da me.
29 Ricordati di loro, o Dio mio; conciossiachè abbiano contaminato il sacerdozio, e il patto del sacerdozio, e de’ Leviti.29 O Signore mio Dio, ricordati, in loro danno, di coloro che contaminano il sacerdozio, il diritto sacerdotale e levitico.
30 Io dunque li nettai da ogni persona straniera; e ristabilii le mute de’ sacerdoti e de’ Leviti, ciascuno secondo il suo ufficio.30 Cosi dunque li purificai da tutti gli stranieri, fissai gli ordini dei sacerdoti e dei leviti, ciascuno nel suo ministero,
31 Ed anche ordinai ciò che si conveniva fare intorno all’offerta delle legne a’ tempi assegnati, ed intorno alle primizie. Ricordati, o Dio mio, di me in bene31 ciò che riguarda l'offerta delle legna e delle primizie nei tempi stabiliti. Ricordati di me, o mio Dio, in bene. Così sia.