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Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Lettera agli Ebrei 6


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BIBBIA CEI 2008BIBBIA VOLGARE
1 Perciò, lasciando da parte il discorso iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è completo, senza gettare di nuovo le fondamenta: la rinuncia alle opere morte e la fede in Dio,1 Per la qual cosa noi, lasciando il sermone del cominciamento di Cristo, siamo venuti pur al compimento, non gittando ancora il fondamento della penitenza dalle opere morte, il fondamento della fede a Dio,
2 la dottrina dei battesimi, l’imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio eterno.2 e del battesimo e della dottrina e della imposizione delle mani, e della resurrezione de' morti, e del giudizio eternale.
3 Questo noi lo faremo, se Dio lo permette.
3 E questo faremo veramente, se Dio il ci permetterà.
4 Quelli, infatti, che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo4 Impossibile cosa è di rinnovare a penitenza coloro li quali già per una volta son alluminati, ed eziandio hanno già assaggiato del celestiale dono, e furono fatti partefici del Spirito Santo,
5 e hanno gustato la buona parola di Dio e i prodigi del mondo futuro.5 e assaggiarono simigliantemente la buona parola di Dio, e le virtù del secolo che dee venire,
6 Tuttavia, se sono caduti, è impossibile rinnovarli un’altra volta portandoli alla conversione, dal momento che, per quanto sta in loro, essi crocifiggono di nuovo il Figlio di Dio e lo espongono all’infamia.6 e nondimeno (conoscendo queste cose) fossino caduti, li quali crocifissono ancora lo Figliuolo di Dio, (facendo li gravi peccati e) facendo derisione di Dio.
7 Infatti, una terra imbevuta della pioggia che spesso cade su di essa, se produce erbe utili a quanti la coltivano, riceve benedizione da Dio;7 Veramente la terra che spesse volte riceve sopra sè l'acqua della piova, ed ella germina e fa frutto chente il dee fare a quel che lavora, quella terra riceve benedizione da Dio.
8 ma se produce spine e rovi, non vale nulla ed è vicina alla maledizione: finirà bruciata!
8 Ma quella che mette fuora pur tribuli e spine, sì è biasimata (e rifiutata) e prossima alla maledizione; il compimento della quale è ardere a fuoco.
9 Anche se a vostro riguardo, carissimi, parliamo così, abbiamo fiducia che vi siano in voi cose migliori, che portano alla salvezza.9 Ma noi confidiamo di voi, dilettissimi, che voi farete migliori cose, e più vicine alla salute; avvegnachè così parliamo.
10 Dio infatti non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora rendete ai santi.10 Chè Dio non è ingiusto, che dimentichi la vostra operazione e la dilezione la qual voi dimostraste in nome suo, voi che serviste alli santi, e servite ancora.
11 Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine,11 Desideriamo che ciascuno di voi dimostri quella medesima sollecitudine a compimento della speranza insino alla fine;
12 perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse.
12 che non diventiate pigri, ma seguitatori di coloro li quali erediteranno per fede e per pazienza la promessione.
13 Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno superiore a sé, giurò per se stesso13 Veramente Dio promesse ad Abraam, per sè medesimo giurando; chè non era maggiore di sè, per cui giurasse.
14 dicendo: Ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza.14 E disse così: io benedicerò te, e moltiplicando ti moltiplicherò.
15 Così Abramo, con la sua costanza, ottenne ciò che gli era stato promesso.15 E così Abraam, lungamente sofferendo, guadagnò la promessione.
16 Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro, e per loro il giuramento è una garanzia che pone fine a ogni controversia.16 Gli uomini certo per il maggior di sè giurano; e la fine d' ogni loro controversia (e d'ogni briga) a confirmazione, sì è il giuramento.
17 Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa l’irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento,17 Per la qual cosa, volendo Dio mostrare più abbondevolmente la stabilità del suo consiglio all'erede della promessione interpuose il sacramento,
18 affinché, grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta.18 acciò che per due cose ferme, per le quali non è possibile cosa di mentire a Dio, abbiamo fortissimo solazzo, [noi] li quali confugiamo a tenere la proposita speranza (apparecchiata dinanzi);
19 In essa infatti abbiamo come un’àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario,19 la qual avemo secura e ferma all' anima, sì come è l'àncora, ed entrando insino alle cose che son più a dentro.
20 dove Gesù è entrato come precursore per noi, divenuto sommo sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek.20 Nel qual luogo è entrato inanzi il (nostro) precursore per noi Iesù, il quale secondo l'ordine. di Melchisedec è fatto pontefice sempiternale.